Ok, probabilmente la frase che apre questa recensione è scontata quanto banale, ma il punto è che questo Grand Theft Auto 5 (o GTA 5 per gli amanti delle abbreviazioni) è davvero il capitolo della serie più grande, ambizioso, bello e completo di sempre. Non ci credete? Leggete o guardate qua!
Prima, grande e nota novità di GTA 5 è sicuramente la presenza di tre protagonisti differenti, una scelta voluta per dare continuità a quanto fatto con le espansioni di GTA 4, che hanno introdotto altri due personaggi principali oltre a quello iniziale. Tutti i timori circa l’effettiva validità di questa scelta sono per fortuna spazzati via: la presenza di tre protagonisti controllabili liberamente dal giocatore in qualsiasi momento non snatura la struttura di gioco della serie, anzi l’arricchisce, la rende più completa e molto più profonda di quanto avesse fatto qualsiasi Tommy Vercetti in passato. GTA 5 è ambientato a Los Santos, edizione fittizia della vera Los Angeles e racconta la storia di Michael, Trevor e Franklin.
Tre personaggi completamente differenti per abitudini e carattere, ma perfettamente compatibili quando si tratta di mettere la mani su un grosso bottino. Michael è un ex rapinatore, ritiratosi per godersi la sua ricca pensione; Franklin è il classico ragazzo del ghetto in cerca del colpo grosso, inizialmente impiegato come addetto al “recupero crediti” di una concessionaria di auto che fa della truffa il suo mestiere; infine abbiamo Trevor, la personalità famelica, folle e senza regole del gruppo. Ex migliore amico di Michael, vive nel deserto alle porte di Los Santos con l’intento di far crescere il suo mercato di metamfetamine e armi di contrabbando. Per una serie di curiose coincidenze che non stiamo certo a raccontarvi, i tre si troveranno presto a lavorare insieme e costretti a sopravvivere in una situazione più grande di loro. Rapporto che è ben narrato e gestito da una sceneggiatura matura in grado di toccare temi attuali e particolarmente forti con la giusta dovizia, senza esagerare.
La dipendenza dai social network, la crisi economica, la voglia ossessiva del successo televisivo e persino alcune tendenze del mercato dei videogiochi (come l’eccessiva abbondanza di sparatutto in prima persona) le ritroverete in dialoghi ben scritti e sempre adattati al contesto. E in generale, la trama di GTA 5 (perché sì, non sembra, ma anche in GTA c’è una trama da seguire!) è gradevole e riesce a intrattenere fino ai titoli di coda. Soprattutto colpisce il particolare e delicato rapporto che vige tra Michael e Trevor, oltre a varie implicazioni che scoprirete proseguendo nell’avventura principale.
Ma, si sa, la campagna principale in un GTA è soltanto un granello di sabbia in un vasto deserto. Dietro si “nasconde” una struttura di gioco immensa, che permette al giocatore di fare praticamente tutto quel che desidera.
Questo perché Rockstar Games ha ascoltato le critiche rivolte a GTA 4, definito spesso “vuoto” dal punto di vista dei contenuti nonostante le varie attività secondarie introdotte all’epoca. Gli sviluppatori allora non solo ha deciso di spingere ancora di più da questo punto di vista inserendo molte novità come il tennis, il golf, le gare con acquascooter, le gare con fuoristrada, il motocross e altro ancora, ma anche di ritirare fuori vecchie piccole cose che erano state parte dei vecchi GTA.
In particolar modo maggior fonte di ispirazione, lato contenutistico, è stata certamente San Andreas. Si accoglie con gioia ad esempio il ritorno della bicicletta, mezzo di trasporto economico e spesso troppo sottovalutato, e la possibilità di modificare esteticamente il personaggio o le auto a disposizione, anche se con certi limiti rispetto al passato. Ritorna anche il cellulare visto in GTA 4, naturalmente in questa edizione rivisto come un moderno smartphone, per permettere al giocatore di gestire rapporti, attività secondarie e altro ancora in tutta comodità.
La presenza di tre personaggi giocabili ha ripercussioni dirette e molto importanti sul gameplay. Prima di tutto, va detto che non è possibile controllare immediatamente tutti i protagonisti, ma, come anticipato da Rockstar Games, è necessario attendere l’evoluzione della storia. In secondo luogo, e questo è in realtà il dettaglio più importante, per far sì che il giocatore non provasse noia a controllare tre protagonisti differenti solo nell’aspetto, lo studio ha introdotto anche alcuni elementi tipici dei giochi di ruolo per differenziare ogni personaggio. Sin dall’inizio, Michael, Trevor e Franklin godranno di caratteristiche specifiche atte a distinguerli singolarmente, con abilità speciali che possono essere attivate in momenti distinti.
Michael è un professionista delle armi da fuoco e può quindi attivare in battaglia una sorta di bullet-time per ottenere un vantaggio importante. Franklin è meno bravo con le armi, ma più pratico al volante, tanto che la sua abilità speciale gli permette di schivare facilmente qualsiasi cosa a folli velocità; Trevor, infine, conta sul suo carattere: la follia, per questo è possibile attivare una sorta di invincibilità momentanea che sarà molto utile al giocatore nelle fasi più complicate. A parte questo, sono presenti altre singole abilità che si sviluppano automaticamente in certe condizioni.
Una guida pulita e ad alta velocità favorirà lo sviluppo in tal senso, colpi speciali negli scontri a fuoco aumenteranno le proprie capacità con le armi e così via. E non si tratta di mere statistiche buttate lì a caso, ma di reali abilità che vengono applicate nettamente nel gioco. Per fare un esempio pratico, se Trevor è uno specialista nella guida di velivoli come aerei e elicotteri, lo stesso non può dirsi di Michael, che dovrà frequentare una scuola specifica prima di mettersi alla guida di mezzi similari. Franklin, d’altro canto, potrà migliorare la sua esperienza con le armi da fuoco frequentando il poligono di tiro.
Insomma, tutto si sviluppa a seconda di quel che desidera il giocatore o semplicemente la storia, e con un nutrito numero di ore alle spalle, si avrà piena consapevolezza che ogni personaggio controllato è cresciuto seguendo le proprie scelte e il proprio stile di gioco. Questo non significa ovviamente che Rockstar abbia ignorato la richiesta di miglioramenti per il modello di guida o il sistema di mira in battaglia sfruttando la “scusa” dei potenziamenti. Tutt’altro. È adesso più semplice e al contempo coinvolgente cimentarsi alla guida dei veicoli, anche se scarse abilità in tal senso esporranno a qualche derapata o frenata non eccezionale di troppo.
Ci sembra corretto sottolineare il lavoro fatto sui velivoli: non semplici mezzi da mandare in aria a proprio piacimento e con qualsiasi manovra, ma bisogna tenere a mente elementi fondamentali come il vento o manovre troppo azzardate, che potrebbero farvi baciare il terreno senza un delicato atterraggio con risultati ovviamente disastrosi. Inutile dire cosa accade se vi azzardate a partire in aereo o in elicottero senza le dovute abilità sviluppate. Per quel che concerne invece gli scontri a fuoco, Rockstar ha confermato il sistema di coperture visto in GTA 4, migliorandolo ovviamente con ispirazioni tratte dalla concorrenza o da titoli interni come Red Dead Redemption. Alla fine della giostra, il risultato è soddisfacente: adesso le sparatorie si gestiscono meglio grazie a un sistema di coperture più fluido e semplice da padroneggiare e una mira migliorata che dipende ovviamente anche questa dalle abilità singole del personaggio.
Naturalmente, nei panni di Franklin non aspettatevi di mancare un bersaglio da posizione ravvicinata, ma noterete comunque qualche difficoltà in più nell’intraprendere scontri a fuoco rispetto personaggi ben più esperti come Michael. In ogni caso, come detto, qualche tiro al poligono basterà per migliorare le proprie capacità. Con l’intento di dare coerenza a una filosofia di gameplay tutta basata sulla possibilità per il giocatore di personalizzare al massimo l’esperienza di gioco, lo sviluppatore ha lavorato anche a particolari missioni, più grandi e complesse rispetto quelle standard, in cui l’utente può scegliere come comportarsi, da quali personaggi farsi accompagnare e soprattutto che tipo di approccio prediligere. Non ci sono standard ben definiti in questo caso, nel senso che ogni colpo avrà le sue caratteristiche e bisognerà adattarsi in maniera tale da prendere le decisioni migliori per arrivare al successo.
Naturalmente, le scelte incideranno anche sulla quantità di bottino che si potrà portare a casa e sulla quota da condividere con i propri compagni. Sfruttiamo l’assist per spendere due parole sul resto degli incarichi presenti. Rockstar ha lavorato molto sul level design degli incarichi principali favorendo in questo senso missioni sempre varie e coinvolgenti e, anche queste, studiate per sfruttare a fondo le caratteristiche tipiche di ogni personaggio. Il bello arriva quando è possibile utilizzare tutti e tre i protagonisti nella stessa missione, con l’opportunità di cambiare personaggio per dare supporto agli altri in difficoltà. È stato scongiurato insomma il pericolo di un secondo GTA 4, titolo che ha deluso un po’ sul fronte della varietà delle missioni primarie.
A queste si uniscono poi eventi casuali ereditati volutamente da Red Dead Redemption, situazioni puramente imprevedibili che possono capitare in qualsiasi momento mentre percorrete le tante strade di Los Santos e che sicuramente servono a donare pepe alla struttura di gioco e inserire quel pizzico di realismo in più in un mondo comunque, quello messo in piedi da Rockstar Games, già vivo e pulsante.
Questa lunga recensione si conclude infine con una profonda analisi sull’impressionante comparto tecnico realizzato dallo sviluppatore per questa produzione.
Nei giorni scorsi, ci ha colpito una dichiarazione di Rockstar che ha parlato di GTA 5 come fosse un gioco di nuova generazione in tutti gli aspetti rispetto il precedente capitolo nonostante il target di entrambi i titoli fosse l’uscita su PlayStation 3 e Xbox 360 (e PC che, diciamolo, è un po’ il segreto di pulcinella della situazione). Messe le mani sul gioco, abbiamo capito perché. Partiamo da un fatto: la vastità della mappa di gioco, che copre una dimensione superiore a quelle di GTA IV, GTA San Andreas e Red Dead Redemption messe assieme, non certo uno stretto corridoio insomma e soprattutto vanta una varietà notevole. Dalla densa downtown al deserto fuori città, fino a passare per boschi, campagne, spiagge e persino i fondali dell’oceano, anche questi curati nel minimo dettaglio con tanto di fauna e flora.
Nonostante ciò, Rockstar è riuscita a dare contemporaneamente un boost tecnico impressionante che posiziona GTA 5 come il top console multipiattaforma in assoluto, e forse anche migliore di tutte le esclusive disponibili su entrambe le console, anche se per questa disamina ci vorrebbe un approfondimento specifico magari da fare in separata sede.
Detto ciò, rimarrete clamorosamente stupiti da quello che vi troverete di fronte perché il lavoro fatto su poligoni, texture, costruzione del mondo di gioco, sistema di illuminazione, effetti speciali e quant’altro ancora è semplicemente eccezionale. Persino i più piccoli dettagli sono stati curati con una maniacale attenzione: le onde del mare che mutano a seconda delle condizioni atmosferiche, piccoli insetti attirati da fari di luce, la pioggia che si raccoglie lentamente sull’asfalto, fulmini e relativi effetti di luce che sembrano usciti direttamente dal mondo reale, e altro ancora che scoprirete spesso quasi per caso, ma ogni volta con il senso di soddisfazione di chi ha la consapevolezza di trovarsi tra le mani qualcosa di immenso.
A più riprese avrete l’impressione di stare giocando a un titolo destinato a PlayStation 4 e Xbox One ma portato, con miracoli tecnici, anche sulle “vecchie” PlayStation 3 e Xbox 360. È una impressione costante che non vi lascerà mai, tanto da convincervi persino che una versione per le console next-gen non solo esiste, ma probabilmente uscirà prima di quanto ci si possa aspettare. Ma ai chiacchiericci della rete è meglio pensarci un’altra volta.
I limiti tecnici di PlayStation 3 e Xbox 360 sono tuttavia chiaramente evidenti ed è già tanto vedere come tal magnificenza riesca a reggere sulle attuali console. La versione da noi provata è quella per Xbox 360, dunque non esprimiamo per il momento pareri sulla edizione PlayStation 3. Da segnalare in questo caso una pulizia a schermo non affatto eccezionale, per via di un pesante aliasing che coinvolge praticamente tutti gli edifici e le varie strutture presenti nel mondo di gioco. GTA 5 gira generalmente a 30 frame per secondo, ma alle alte velocità il crollo di prestazioni è evidente e a tratti fastidioso e a conti fatti l’unico vero difetto della produzione.
Da segnalare che il gioco richiede una installazione di circa 8 GB: il processo richiede venti/trenta minuti, assicuratevi di collegare una pen drive di almeno 16 GB nel caso possediate una Xbox 360 4 GB o di avere abbastanza spazio su una PS3 12 GB. Il comparto sonoro alterna il solito, eccellente doppiaggio inglese (con sottotitoli in italiano, ovviamente!) a una selezione di tracce musicali ricca, soddisfacente e adatta a tutti i palati, insieme a una serie di effetti sonori di altissima qualità per ogni situazione.
GTA 5 è il compimento di un lungo percorso iniziato qualche tempo fa e oggettivamente il massimo, e forse qualcosa di più che poteva essere fatto in questa generazione di console. Prende il meglio di tutti i capitoli precedenti, lo mescola e lo eleva all’ennesima potenza, mettendo nelle mani degli appassionati il free roaming perfetto: lungo, completo, appassionante e curato nei minimi dettagli.
Una produzione di rara bellezza, il capolavoro del genere per l’era moderna. Un gioco che è indiscutibilmente destinato a diventare il nuovo standard del settore. Forse non particolarmente rivoluzionario nei singoli aspetti, ma è proprio come i tanti ingredienti messi al fuoco siano stati mescolati e cucinati così bene a renderlo unico rispetto qualsiasi altro competitor.
Chi ha sempre disprezzato la saga probabilmente non troverà nulla che gli farà cambiare idea, anche se si consiglia una prova a tutti. Non solo agli appassionati che probabilmente hanno già prenotato o hanno addirittura tra le mani la propria copia e se ne stanno infischiando di leggere questa recensione (e come biasimarli), ma soprattutto proprio a coloro che lo hanno sempre detestato. Perché, chi lo sa, se solo gli imbecilli non cambiano mai opinione, GTA 5 è un ottimo argomento per farlo. Credeteci.
This post was published on 16 Settembre 2013 17:16
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