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Recensione: The Girl and the Robot

Dopo Children of Zodiarcs anche oggi vi proponiamo un gioco dai toni fiabeshi, si tratta di The Girl and the Robot indie-game sviluppato da Flying Carpets e vincitore al BitSummit 2014 del premio “Narrative Design Award“. Uscito l’anno scorso su PC, solo ora vede la luce su PlayStation4.

C’era una volta in una terra lontana lontana…

una bambina che viveva confinata in un’altissima torre. Un bel giorno la porta della torre si aprì e la bambina timidamente cominciò a incamminarsi per le camere del castello. Dopo aver sorpassato una stanza con al centro una cella si trovò davanti ad un altare da cui pendeva una collana con una pietra rossa. Una volta indossata sentì scorrere uno strano potere in lei, poteva muovere uno dei robot visti nelle stanze precedenti. I due protagonisti continuarono il loro cammino quando però furono bloccati dalla Regina Malvagia che possedeva un potere uguale al suo, riusciti a scappare i due capirono che la strada per la libertà era ancora lunga e piena di tranelli

Due teste sono meglio di una soprattutto se bisogna risolvere enigmi e puzzle!

L’intero titolo ci propone una serie di enigmi sempre più difficili,  da risolvere alternando le abilità dei due protagonisti.

La bambina, adatta alle parti più platform viste le sue capacità di saltare gli ostacoli, sgattaiolare nei cunicoli ed interagire con alcuni elementi del castello.

Il robot, abile sia a nel combattimento corpo a corpo sia nelle lunghe distanze è dotato di un’enorme forza fisica con cui può spostare gli oggetti più pesanti e grazie al suo arco può anche attivare determinati interruttori. Quando le cose si mettono male la bambina può riparare la sua armatura.

E’ forse questo un velato riferimento a JoJo?

Lungo il nostro cammino la Regina Malvagia ci lancerà contro i suoi Robot oscuri che cercheranno di catturare la bambina.

Quando la presentazione è tutto.

Guardando il trailer, il gioco si presenta come la più classica delle fiabe di Miyazaki o rimanendo in campo videoludico a titoli come ICO. Iniziata la nuova partita si rimane un attimo perplessi di fronte alla poca cura messa nei filmati, tagli sequenza grossolani (Mezzo secondo di grigio tra le varie scene), personaggi poco espressivi e dialoghi inesistenti non riescono a trasmettere le giuste emozioni a chi sta’ dall’altro lato dello schermo. Dopo i filmati arrivano altre note dolenti con livelli quasi incompleti, skybox monocromatico e musiche che si limitano a sottolineare solo i momenti di pericolo senza offrire alcun accompagnamento all’esperienza di gioco lasciandoci spesso nel silenzio dei nostri passi. Ma la cosa peggiore sono soprattutto i comandi poco reattivi e parecchio legnosi che costituiscono il vero punto di difficoltà nella risoluzione dei puzzle, soprattutto quelli a tempo.

Respira e rifletti.

Tralasciando i difetti tecnici di questo gioco, molti dei puzzle sono ben strutturati e non sempre superabili al primo tentativo. Ci saranno momenti in cui il timing nell’uso dei due personaggi è fondamentale ma per capirlo sarà necessario prima fallire un paio di volte. Il gioco fortunatamente possiede un ottimo sistema di auto salvataggio che si aggiornerà ogni volta che completeremo un puzzle. Alcuni dei puzzle possono addirittura essere risolti in modi diversi, permettendo la creazione di piccole strategie. In conclusione:

The Girl and the Robot si presenta come un puzzle game dai toni fiabeschi che però non riesce particolarmente bene a trasmettere le giuste reazioni a livello emotivo. Il gioco presenta numerosi difetti tecnici dati anche da un budget non elevato ma che poteva essere sfruttato meglio data la lunga esperienza del team che vanta ex membri EA, Ubisoft e Gameloft. Il titolo ha comunque molto potenziale e può essere una valida alternativa estiva se volete “divertirvi” a risolvere rompicapi.

Ringrazio Salim & The Girl and the Robot Team per avermi dato la possibilità di provare questo gioco.

 

 

This post was published on 4 Agosto 2017 12:00

Diego Del Buono

Classe 1992 Studente di lingue cresciuto a pane e videogames, dalla Super Nintendo a tutta gamma Playstation. Nel 2007, scoperto l'online gaming con World of Warcraft, il suo interesse per il mercato videoludico è cresciuto a dismisura. Il suo sogno è di trasformare la sua passione per i videogames in un lavoro. Proprio parlando di WoW, spesso lo troverete su Twitch con il suo canale Ilvecchiojameson.

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