Recensione e video di Valerio de Vittorio
Nintendo con WiiU non vuole ripetere alcuni errori del passato, ed in particolare cercherà di recuperare parte dell’utenza più core. Ubisoft si è messa subito in prima linea per dare man forte al colosso giapponese, non solo convertendo il blockbuster Assassin’s Creed 3, ma dando i natali ad una serie nuova di zecca, concepita sin dal principio per dimostrare le potenzialità della nuova console. Nasce così ZombiU, un prodotto carico di idee interessanti anche se purtroppo non completamente riuscito.
La solita epidemia!
ZombiU lascia poco spazio alla trama, raccontando di un’epidemia che ha trasformato l’umanità in letali zombie. Non ci è dato sapere, almeno inizialmente, se il virus si è propagato al di fuori di Londra, città nella quale nei panni di un sopravvissuto dovremo avventurarci alla ricerca di preziose risorse, come cibo, kit medici e armi di vario tipo, con obbiettivo finale la fuga da questo inferno. Il titolo Ubisoft non ha nemmeno un vero e proprio protagonista. La morte del proprio alter ego (che come vedrete sarà un’eventualità tutt’altro che remota), significa contrarre l’epidemia e la trasformazione in zombie. Perso il personaggio, assisteremo al risveglio di un altro sopravvissuto di cui dovremo prendere il controllo. Un po’ come in Dark Souls, per recuperare tutto il materiale rinvenuto fino a quel momento, dovremo partire alla ricerca del precedente sfortunato temporaneo protagonista, ormai divenuto non morto, terminare le sue pene e rinvenire il contenuto dello zaino.
Tale espediente è solo parte di un’esperienza impegnativa, capace di tenere la tensione sempre su altissimi livelli. Ubisoft Montpellier ha confezionato un survival horror vero, che mette costantemente alla prova le abilità del giocatore, lasciando poco spazio a possibili errori, puniti non solo con la morte definitiva del nostro personaggio. Il mondo di gioco è pensato in modo da avere un rifugio centrale dal quale iniziare ogni missione, dove poter dormire, salvare la partita, consultare le telecamere attivate per identificare punti interessanti e segnarli sulla mappa. Grazie ad un sistema di scorciatoie, spostarsi da un luogo ad un altro non porta via troppo tempo, comunque, a patto di attivare i tombini sparsi per le diverse zone dei livelli. Come dicevamo, farsi infettare, significa risvegliarsi nei panni di un altro sopravvissuto, il quale si risveglierà nel rifugio, così che potremo riprendere la missione in corso da qui. Non saremo sempre soli nel farci strada tra i palazzi abbandonati e le buie strade di Londra, ma ci guiderà la voce di Prepper, un misterioso personaggio che millanta di aver previsto questa apocalisse già da tempo ed è solo grazie a lui se ora possiamo rifugiarsi in un bunker sicuro. Nell’arco dell’avventura si faranno anche altri incontri, ma nonostante ciò la trama non buca lo schermo, fungendo unicamente da pretesto per collegare le diverse missioni.
Survival horror duro e puro
Il vero cuore dell’esperienza di ZombiU è il gameplay survival, distillato in una formula quanto mai pura e spietata. Il nostro zaino ha poco spazio, ma le risorse sparse per i diversi livelli sono talmente scarse che difficilmente ciò rappresenterà un problema. Poche munizioni per la propria pistola o altra arma che si riuscirà a rinvenire significa fare affidamento principalmente a confronti corpo a corpo, forti (si fa per dire) di una mazza da cricket. Con tre quattro colpi ben assestati non è troppo difficile staccare la testa ad un non morto, peccato che difficilmente questi vadano in giro da soli. Il nostro alter ego non è un esperto lottatore e per questo si muove goffamente e i suoi attacchi sono portati a segno più che altro grazie alla forza della disperazione, dimostrata grazie ad animazioni violente e ad esclamazioni esasperate. Purtroppo le mosse a disposizione sono limitate ad un unico fendente, mentre col trigger di destra è possibile spingere un nemico troppo affettuoso e nei momenti indicati dall’icona a schermo, si può finire uno zombie rimasto a terra. Vi sono comunque diversi modi per evitare scontri diretti, primo fra tutti l’utilizzo di armi da fuoco, anche se il rumore attirerà l’attenzione di tutti i non morti in zona. Un bengala può aiutare a distrarre un gruppo di zombie, permettendoci di passare alle loro spalle mentre si concentrano sulla luce emessa dal diversivo, ma si sente la mancanza di un’adeguata elaborazione delle fasi stealth. Un vero peccato, visto che si è spinti a cercare strade alternative per evitare di confrontarsi con le diverse mostruosità, ma le situazioni di gioco non offrono particolari spunti né un’intelligenza artificiale adeguatamente approfondita per gestire l’attenzione degli zombie. Questo, unito alla superficialità del sistema di combattimento, appiattisce e rende ripetitivo il gameplay, purtroppo, limitando le grandi potenzialità del gioco.
Un altro elemento distintivo di ZombiU è l’interessante implementazione del nuovo Gamepad Nintendo. Esso viene sfruttato al posto della classica interfaccia a schermo, proponendo la mappa di gioco, accesso rapido all’inventario e alle armi. Interessante come tale elemento contribuisca a costruire l’atmosfera tesa del gioco, visto che aprire lo zaino, ad esempio, non mette in pausa la partita, costringendo l’utente a distogliere lo sguardo dallo schermo (dove viene rappresentato il nostro alter ego intento a scrutare all’interno della propria borsa) per manovrare i diversi item tramite il touchscreen del pad. Diversi sono poi i mini giochi che sfruttano le peculiarità della periferica, come scassinare una serratura, piuttosto che utilizzare lo scanner ambientale o ancora sparare con una postazione fissa. Sotto questo aspetto c’è poco da rimproverare agli sviluppatori, i quali hanno saputo confezionare un’esperienza lontana anni luce dai classici titoli della grande N, sfruttando allo stesso tempo adeguatamente le caratteristiche particolari della console.
Non proprio di nuova generazione
Lo stesso non vale purtroppo per il comparto tecnico, che mostra il fianco a svariate critiche, dimostrando uno sviluppo probabilmente affrettato. In particolare si fa notare un livello di dettaglio molto basso, con texture approssimative ed ambienti e personaggi modellati con pochi poligoni. Il quadro generale non è comunque pessimo grazie ad una direzione artistica buona e ad effetti luce azzeccati, ma senza dubbio si sarebbe potuto fare qualcosa di più. Inoltre il tutto non scorre fluido come dovrebbe, anche se l’aggiornamento già rilasciato in questi giorni migliora nettamente la situazione. Di contro il comparto audio fa egregiamente il suo dovere, enfatizzando i momenti critici con effetti e musiche adeguate. Molto buon il doppiaggio Italiano, con la voce di Prepper che ci terrà costantemente compagnia uscendo direttamente dal Gamepad.
Una menziona la merita il simpatico multiplayer in locale, decisamente lontano dai toni cupi e terrificanti della storia principale e principalmente votato a spensierate serate in compagnia a base di carneficine di zombie.
Commento finale
ZombiU rappresenta a nostro parere un ottimo esperimento, purtroppo non del tutto riuscito ma ugualmente affascinante. Il gameplay estremo vi farà tornare la mente ai primissimi survival horror, quelli che facevano paura davvero, e la gestione della morte in stile Dark Souls contribuisce a rendere il gioco difficile, al limite del frustrante. Un titolo non per tutti, quindi, e che con un po’ di attenzione in più avrebbe meritato una valutazione senza dubbio più alta, anche in virtù di un comparto tecnico appena sufficiente. Ma l’intelligente implementazione del Gamepad lo eleva a candidato ideale per dimostrare le potenzialità della console lontani dai soliti giochini casual.