Oggi vi proponiamo la recensione di Children of Zodiarcs, titolo sviluppato da Cardboard Utopia in collaborazione con Square Enix.
Pluripremiato al Montreal Independent Games Festival 2016 come “Public’s Favorite” e “Gameplay Design”, il titolo si presenta come un GDR strategico che unisce il deck building e l’uso dei dadi alle meccaniche tipiche di questo genere.
Gli Zodiarc sono un dono degli Araldi venuti nel mondo di Lumus migliaia di anni prima gli avvenimenti del gioco e permisero un’incredibile sviluppo della tecnologia. Tale sviluppo però portò anche all’evoluzione degli armamenti e allo scoppio di una grande guerra. Molti anni dopo il mondo vive una netta divisione: da un lato i ricchi abitano sontuosi palazzi e dall’altro i poveri costretti a vivere nei bassifondi e a cibarsi degli avanzi dei loro padroni.
Facciamo quindi la conoscenza dei protagonisti di questa storia che sembra una rivisitazione in chiave fantasy di Oliver Twist, classico di Charles Dickens.
Nahmi è un’orfana dall’atteggiamento spensierato ed è la migliore ladra della città nota col nome di Fiamma d’ebano. Armata di pugnale Zodiarc mette sempre avanti il bene della Famiglia prima di ogni cosa.
Altro membro della Famiglia, Pester cerca sempre di evitare il combattimento ma quando è costretto ad affrontare i suoi nemici si rivela un tiratore scelto ed un’ottimo guaritore grazie alla sua pistola Zodiarc.
Incontrata da Nahmi e Pester in uno dei loro colpi al palazzo di Torus, Brice è una misteriosa ragazzina che possiede un artefatto Zodiarc che le permette di lanciare potentissimi incantesimi. Si unisce alla Famiglia in cerca di un posto dove stare e combattere i Nobili.
Il gameplay di Children of Zodiarcs si compone di carte e dadi. Le carte rappresentano le abilità e le azioni eseguibili da ogni personaggio, ognuna con un effetto speciale attivabile grazie ai dadi. Ogni mazzo eroe deve avere un minimo di 18 carte ed ogni carta può salire di livello acquisendo nuovi poteri.
Dopo aver giocato una carta tocca lanciare i dadi per potenziarne gli effetti, per ottenere azioni aggiuntive o per pescare altre carte. I dadi possono avere i seguenti simboli:
Di questi simboli esistono anche quelli maledetti dalla quale si ottiene l’effetto contrario.
Salendo di livello si avrà sempre di più il controllo su queste variabili aumentando il numero di dadi e personalizzandone le facce.
Per esempio, Nahmi è il Ladro del gruppo ed ha molte carte i cui effetti si legano fra loro quindi bisognerà equipaggiare dadi con molte facce fulmine per poter creare delle combo in un unico turno.
Pester è il Ranger/Guaritore e le sue carte si concentrano su attacchi a distanza e cure sul bersaglio singolo o multiplo. Avendo molti effetti speciali è consigliabile la creazione di dadi con molte stelle. Ad esempio la carta “Nel Mirino” che con 2 stelle può perforare la corazza di un nemico in difesa.
Brice, invece, è il classico Mago/Stregone con carte che le permettono di lanciare incantesimi dannosi o debilitanti inserendo dei dadi maledetti nei lanci avversari. E’ bene avere almeno un paio di opzioni per pescare carte in modo da non rimanere mai senza.
Zirchoff infine è il Tank e il suo mazzo si compone di potenti attacchi corpo a corpo e potenziamenti sia per se stesso che per gli alleati. Per ottimizzare i suoi danni può avvalersi di un elevato numero di dadi scheggia.
Prima di ognuna dovremo studiare la strategia migliore e organizzare i dadi ed il nostro mazzo di carte. Alcune missioni, una volta superate, possono essere ripetute come schermaglie per guadagnare esperienza e nuovi set di dadi. In modo casuale può capitare che le schermaglie si trasformino in schermaglia d’èlite, aumentando così il proprio coefficiente di difficoltà e conseguentemente le ricompense per i giocatori più bravi che sapranno superare questa sfida.
Il tutto è accompagnato da una colonna sonora orchestrale composta dal team premiato di Vibe Avenue, già autori delle musiche di altri giochi come Livelock, The Darwin Project, Stories: The Path of Destinies e Mordheim: City of the Damned.
Se come me siete appassionati di GDR strategici avrete sicuramente giocato a Final Fantasy Tactics o alla serie di Disgaea, questi due titoli vantavano un enorme numero di personaggi da poter scegliere per creare il party da mandare in missione. In Children of Zodiarcs, invece, tutto ruota attorno ai tre orfani e solo in alcune missioni potremo usare Zirchoff. In conclusione:
Children of Zodiarcs, nato come progetto Kickstarter, ci offre un titolo strategico come non se ne vedevano negli ultimi anni. Il numero ristretto del party è compensato da un gameplay ben articolato con l’introduzione della gestione dei mazzi di carte e dei dadi, che se all’inizio sembrano stonare si rivelano una delle meccaniche più interessanti del gioco. Nel complesso il gioco è un must per gli appassionati ma anche una valida scelta per chi vuole provare un gioco nuovo.
Ringrazio Cardboard Utopia e Square Enix per avermi dato la possibilità di recensire Children of Zodiarcs per PlayStation 4.
This post was published on 27 Luglio 2017 12:00
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