Bulletstorm è stato senza dubbio uno dei migliori shooter della passata generazione. Il titolo, sviluppato da People Can Fly, debuttò lo scorso Febbraio 2011 su piattaforme Playstation 3, Xbox 360 e PC. La critica di settore accolse positivamente questo sparatutto in prima persona, premiandolo con voti piuttosto alti. Bulletstorm era un FPS incredibilmente divertente, con un unico difetto: la versione PC era stata mal ottimizzata, al punto da risultare quasi ingiocabile. La Full Clip Edition, versione rimasterizzata del gioco, nasce proprio con questo scopo: porre rimedio agli errori commessi. Questa remastered, per risultare appetibile, proponeva un abbinamento che avrebbe dovuto fare faville: Duke Nukem Bulletstorm.
Proprio così, avete letto bene. I giocatori avrebbero potuto iniziare il gioco nei panni dell’eroe più sboccato del mondo dei videogiochi. Qualcosa, però, non è andata come previsto, trasformando l’esperimento in un mezzo flop.
Iniziamo col fare un’importante premessa: Bulletstorm: Full Clip Edition è un lavoro decisamente ben fatto. Questa remastered porta il titolo nella nuova generazione, garantendo una risoluzione in 4K, un frame rate più stabile e, soprattutto, risolve gli annosi problemi che hanno funestato la versione PC del gioco. Ma spieghiamoci bene: una versione rimasterizzata è bella solo se il gioco rimasterizzato è bello. La ragione per cui Bulletstorm è stato sottoposto a quest’opera di lifting è stata, soprattutto, quella di “farsi perdonare” per l’aver rilasciato sul mercato un gioco con un’ottimizzazione a dir poco scarsa.
Quello che fa storcere non poco il naso è che, di fatto, questa nuova versione di Bulletstorm non è gratuita, tutt’altro. Con un prezzo di listino di ben € 50.98, la Full Clip Edition presenta un costo non molto diverso da una nuova uscita tripla A. Come se tutto questo non bastasse, chi aveva già comprato il gioco non avrà diritto ad alcun aggiornamento gratuito a questa nuova versione. A differenza di quanto accaduto con Skyrim, chi vorrà (ri)vivere l’avventura di Grayson Hunt in 4K dovrà sborsare una cifra considerevole. A questo punto, la domanda sorge spontanea: come invogliare all’acquisto? Semplice, piazzandoci dentro un’icona dei videogiochi come Duke Nukem! L’abbinamento “Duke Nukem Bulletstorm” nasce proprio per rendere appetibile la Full Clip Edition. Ma qualcosa non ha funzionato. Ancora una volta, ci troviamo di fronte ad una realizzazione grossolana, che lascia non poco a desiderare.
Stando a quanto detto da Phil Savage, redattore presso PC Gamer, (ri)giocare a Bulletstorm nei panni del Duca è stata un’esperienza terribile. Sin dall’inizio era difficile comprendere il senso della presenza di Duke Nukem nel gioco. Probabilmente, siccome anche il titolo Gearbox può vantare un linguaggio “colorito”, qualcuno avrà pensato che inserire un’icona del gaming altrettanto sboccata potesse essere una buona idea. Ebbene, qui iniziano le dolenti note.
Come giustamente sottolineato da Savage, Bulletstorm ha un protagonista ben definito: il suo nome è Grayson Hunt. Il personaggio è ben caratterizzato, ed il suo linguaggio sboccato ha un senso ai fini dell’avventura che sta vivendo. Duke Nukem non è un personaggio, o almeno, non lo è nel senso stretto del termine. Sia chiaro, il rispetto che l’intera redazione nutre nei confronti del Duca è smisurata, ma il pistolero più volgare dei videogame nasce deliberatamente come protagonista sopra le righe. Duke Nukem è una serie interminabile di stereotipi ed esagerazioni, infilati in un corpo da culturista, con occhiali da sole d’ordinanza e capelli a spazzola. Le stesse frasi da lui pronunciate, doppiate dall’inconfondibile voce di Jon St. John, spesso sono citazioni di film d’azione.
Per tutte queste ragioni, inserire Duke Nukem in contesto non altrettanto sboccato ed esagerato è stata una mossa azzardata. Ma non è finita qui, perché anche la realizzazione tecnica ha lasciato a desiderare. Le battute pronunciate da Duke sono state incollate su quelle di Grayson Hunt, senza mezzi termini. Gli stessi personaggi, se ci fate caso, continueranno a rivolgersi al Duca chiamandolo “Gray”. La cosa peggiore è che tutto questo è deliberatamente voluto: lo stesso Duke, infatti, scherza su questo “frequente equivoco”.
In altri casi, Jon St. John addirittura ridoppia le battute originali con la voce di Duke Nukem creando un “effetto pappagallo” poco piacevole. Come se tutto questo non bastasse, spesso e volentieri il Duca farà delle battute di spirito completamente fuori contesto, risultando quasi mai divertente, e finendo col peggiorare i dialoghi originali.
Da tutto questo, non possiamo che comprendere quanto questi esperimenti possano essere quantomeno controproducenti. L’unica nostra speranza è che, almeno, la comparsa di Duke Nukem in Bulletstorm possa significare un suo imminente ritorno sulle scene.
This post was published on 3 Luglio 2017 17:55
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