Recensione di Naima
Sorcery arriva su PlayStation 3 nel tentativo di fornire, a coloro che hanno comprato la periferica Move, un titolo che possa valorizzare le qualità di questo sensore di movimento, che purtroppo sin dal lancio non ha visto proprietà intellettuali di valore ma anzi è ancora piuttosto carente di giochi dedicati in grado di coinvolgere il giocatore. Sviluppato dai ragazzi di The Workshop, questa nuova IP riuscirà a dare un senso al motion control di Sony? Vediamolo con la nostra recensione.
Un ragazzo combina guai
Sorcery ci mette nei panni di Finn, un giovanissimo ragazzo e apprendista mago pieno di energia e vitalità che desidera imparare velocemente tutto ciò che c’è da sapere sul mondo della magia. Dallo studio del proprio insegnante, il mago Dash, Finn si approprierà di nascosto e un po’ troppo prematuramente di una bacchetta magica, ma non sapendola usare combinerà un guaio: per rimediare alla situazione, andrà in cerca dell’importante ingrediente magico perso in compagnia dalla fedele gattina parlante Erline, e da qui inizierà la loro avventura. Dovranno affrontare un lungo viaggio ma Finn scoprirà ben presto che la vera natura dello splendido gatto che lo accompagna è in realtà un’avvenente fanciulla, la quale era stata trasformata appunto in felino dal maestro nel tentativo di nasconderla dalla malvagia Regina dell’Oscurità, peraltro madre della ragazza. Questa sarà disposta a tutto pur di riavere Erline, pertanto nei panni di Finn dovremo andare alla ricerca di un potere così forte che possa fermare la strega prima che metta le mani sulla propria figlia. Com’è possibile notare, l’incipit narrativo non è propriamente originale e nulla comunque di troppo articolato, ma si tratta pur sempre di un gioco dedicato ai più giovani che probabilmente sapranno apprezzare la leggerezza della trama di Sorcery. Niente colpi di scena, però: la narrazione alterna fasi giocate a cut-scene ben disegnate ed efficaci stilisticamente parlando, il tutto mostrato con un design di buona fattura sia per quanto riguarda i personaggi giocanti, che i nemici e l’ambientazione, abbastanza tetra.
Il gameplay
Sorcery è un gioco d’azione in terza persona e il sistema di controllo è interamente affidato a Move. Per muoverci attraverso i livelli dovremo utilizzare lo stick di un navigation controller (o in alternativa un Dual Shock, anche se questa soluzione è davvero scomoda) e mentre la periferica Move servirà per spostare l’inquadratura e per sparare dardi magici: basterà semplicemente scuotere il controller in avanti per scagliare contro i nemici delle sfere luminose. Purtroppo non è un sistema perfetto e non di rado alcuni proiettili mancano il bersaglio, e per non fallire ci si ritroverà spesso a scuotere la periferica come dei forsennati. L’idea che sta alla base del gameplay è interessante ma v’è da dire che gli sviluppatori avrebbero probabilmente dovuto riporre più cura su tale aspetto, dato che Sorcery è un titolo appunto specificatamente realizzato per Move. Il peculiare sistema di controllo servirà anche per risolvere piccoli puzzle ambientali e per eseguire rapide gesture che serviranno ad imprimere, alla bacchetta, una forza aggiuntiva; un combat system che permette peraltro di combinare gli incantesimi sbloccabili nel corso dell’avventura, che saranno sia di tipo classico – dunque atti a stordire i nemici – che letali. Tra questi segnaliamo il tornado, la parete di fiamme che può diventare un proiettile incendiario, una palla di fuoco e un colpo di ghiaccio. Diversamente non abbiamo trovato molto soddisfacente l’implementazione dello scudo magico, poiché in molti contesti il suo utilizzo è decisamente superfluo e non viene quasi mai incentivato dal gioco.
Non mancano, oltre i classici combattimenti con i nemici di base, anche le boss fight, e dovremo affrontare una temibile Banshee, troll enormi, il guardiano della foresta e maghi invisibili, molti dei quali corrotti proprio da Lady Everfair e resi malvagi di proposito. In questo caso, il sistema va ad evidenziare dei punti deboli che ci suggeriranno appunto la strategia più efficace per attaccare e vincere i duelli. Sorcery mette poi a disposizione un piccolo sistema ruolistico: avanzando per i livelli e accedendo a una sorta dilaboratorio alchemico, potremo preparare le pozioni magiche sfruttando Move, vendere oggetti rari e comprare reagenti per le pozioni, realizzare fialette curative da usare dopo una battaglia e via dicendo. Per accedere alle pozioni basterà selezionarle, a questo punto Finn sostituirà la bacchetta con l’ampolla, che dovremo shackerare e bere muovendo Move e simulando il gesto reale. Niente di eccessivamente strutturato ma comunque una buona idea che va a rendere il gioco un po’ più profondo e ad allungare la longevità. A proposito, la nostra avventura è durata all’incirca otto ore, dunque sulla media dei titoli di questa generazione, più o meno.
Tecnicismi
Dal punto di vista tecnico, Sorcery è stilisticamente ben realizzato e offre un regno fatato che sicuramente piacerà moltissimo ai più piccoli; i giocatori più esigenti però rimarranno probabilmente scontenti da texture abbastanza povere, da qualche calo del framerate riscontrato in diverse occasioni, così come fenomeni di tearing che potrebbero infastidire. Il motore grafico non brilla ma compie comunque il suo dovere, mentre è buono il comparto sonoro che propone musiche perfettamente a tema con il mondo fiabesco su cui è incentrato questo simpatico videogioco. Ottimo anche il doppiaggio in italiano, anche se le campionature a lungo andare sono in realtà un po’ ripetitive.
Conclusioni
Sorcery è un gioco dedicato al controller Move di PlayStation 3, che propone buone idee alla base e che probabilmente soddisferà i più piccoli e saprà intrattenere piacevolmente anche gli adulti alla ricerca di un’avventura diversa dal solito. Il sistema di controllo non è precisissimo ma comunque accettabile, sebbene soffra di pecche evidenziabili soprattutto in fase d’attacco, mentre il comparto tecnico vero e proprio non eccelle ma offre una buona ambientazione, scelte stilistiche interessanti e un comparto sonoro di spicco, supportato da un doppiaggio in italiano senza evidenti difetti. Il gameplay è originale, propone una sorta di Harry Potter ma con una trama del tutto differente, e sebbene Sorcery si presenti come un titolo molto lineare e con un level design che non permette un’esplorazione a 360 gradi, sembra adatto ai giovanissimi che probabilmente non saranno infastiditi dalle meccaniche forse troppo semplici.