TANTE MISSIONI, UN SINGOLO OBIETTIVO: VINCERE!
La nuova opera di Zipper Interactive non offre una storia complessa, un rutilante mondo in cui ci ritroveremo a capire tanto o poco tra granate che ci volano sopra la testa e proiettili che ci aprono un foro sul lobo di un orecchio. Unit 13 ci pone in una situazione decisamente semplice: siamo membri della squadra 13 e il nostro compito è di volta in volta eliminare specifici gruppi di nemici con, di tanto in tanto, boss principali e ovviamente tanti obiettivi intermedi per ogni missione. Complessivamente si tratta di 36 missioni di base più 9 aggiuntive, quest’ultime molto più lunghe di quelle di base e più complesse per la presenza di un leader di fazioni terroristiche da dover eliminare. Manca dunque in realtà una trama al gioco e la cosa sembra esser pensata appositamente per offrire al titolo la caratteristica di gioco portatile, ossia un titolo che si prende, si gioca per una mezz’oretta e poi magari ci si ritorna un paio di settimane dopo senza dover star lì a ricordarsi cosa è successo prima e a che punto ci troviamo adesso.
Caratteristica fondamentale di questo titolo è non solo il suo approccio e la sua giocabilità, ma anche la presenza di un sistema di statistiche e messaggistica interna sulla falsariga dell’Autolog di EA per la serie NFS. Ogni missione completata viene valutata dal sistema con un numero variabile di stelle, da 1 a 5 e migliore sarà la nostra azione sul campo – rateo tra colpi sparati e inferti, danni subiti, velocità, etc – migliore sarà la valutazione finale che ci consentirà di scalare classifiche e battere ovviamente i nostri amici. Inoltre ogni volta che completeremo una missione con una valutazione pari o superiore a 3 stelle, sbloccheremo la versione “dinamica” di quella specifica missione, ossia la possibilità di rigiocarla con obiettivi e nemici posizionati sempre in punti differenti. Tutto ciò non fa altro che aumentare a dismisura la già buona longevità complessiva del titolo, considerando infatti che ogni missione dura dai cinque ai quindici minuti circa, qualcosa in meno le più semplici, qualcosa in più le più complesse, il gioco per essere concluso richiede non meno di sei ore. Ovviamente ai fini del tempo influisce anche la bravura del giocatore e la sua voglia di completare ogni missione con la massima valutazione possibile.
BELLO, MA NON IMPOSSIBILE
Dal punto di vista tecnico l’opera di Zipper Interactive soffre di alti e bassi, alcune ambientazioni sono ricche di dettagli e ottimamente sviluppate, mentre altre soffrono di una poca cura nei dettagli e di texture per nulla irresistibili. Il motore alla base del gioco comunque è sempre fluido ed ancorato a 30fps, qualunque sia la quantità di nemici su schermo, peccato solo che la fisica non sia altrettanto ottima, dato che vedremo quasi sempre delle compenetrazioni poligonali. La quasi nulla personalizzazione dei nemici, boss compresi tende poi a disarmare inizialmente, trovarsi infatti sempre di fronte allo stesso nemico e vedere un boss comportarsi come un normalissimo scagnozzo, non è ciò che gli shooter ci hanno insegnato sino ad oggi, ma dopo poco ci si abitua e tutti i difetti passano in secondo piano grazie al modo in cui bisogna affrontare le trentasei missioni.
CONCLUSIONE
Unit 13 è un buon gioco, non eccezionale né per tecnica né per gameplay, ma offre una buona longevità ed un modo di giocare praticamente perfetto per la natura della console – tante missioni e tutte brevi, perfette per essere completate durante piccole pause o viaggi non lunghi. Il meglio di se lo offre in cooperativa, a dispetto di un comparto tecnico altalenante e di una caratterizzazione pressoché nulla dei nemici.
In conclusione l’opera di Zipper Interactive è un buon gioco, ma non solo, Unit 13 costruisce anche delle solide fondamenta su cui sviluppare una serie tutta nuova per la nuova console di SONY – e perché no, magari in futuro anche un passaggio su console casalinghe.
VOTO: 7.8 SU 10
This post was published on 6 Marzo 2012 14:10
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