HIGHLANDER? …NAAAAH
Una volta avviato il gioco ci ritroveremo, in epoca medioevale, ad affrontare un grottesco nemico nei panni di Bryce Boltzmann in compagnia della sua dolce metà. In questa sezione di gioco potremo imparare i comandi di base e conoscere un po’ più a fondo il background del nostro cacciatore di demoni.
Ogni agente deve sempre avere un compagno e infatti Bryce sarà accompagnato nel corso dell’intera avventura nel presente da Arcadia, una giovane ragazza che non si trattiene dal giudicare e criticare il comportamento del protagonista. Essa come molti altri personaggi sarà poco caratterizzata, lasciando un vuoto rispetto alle parti ambientate nel passato del nostro caro immortale. Se l’introduzione ci fa ben sperare, ci penseranno il gameplay e la monotonia del titolo a farci cadere le braccia.
HO PERSO LA TESTA? NO, TUTTO IL RESTO…
Sicuramente il piatto forte dell’intero gioco è lo smembramento del protagonista. La possibilità di dividersi in pezzi e di rigenerarsi infatti è senza ombra di dubbio interessante e ci offre numerose possibilità sia negli scontri con i nemici sia nella risoluzione degli enigmi. Molto spesso troveremo una porta bloccata a sbarrarci la strada e dovremo trovare qualche stratagemma per rimanere solo con la testa ed introdurci nei condotti dell’aria raggiungendo così l’altra parte.
Per controbilanciare questo elemento gli sviluppatori hanno reso molto vulnerabile Arcadia, che andrà protetta e curata durante l’avventura. Questo espediente però si rivela essere più un elemento negativo che un vero sistema per rendere avvincente il titolo. L’immortalità del protagonista e il peso della compagna renderanno l’intera avventura semplice e al tempo stesso molto noiosa.
MA NON TI AVEVO UCCISO UN ATTIMO FA??
Le creature demoniache presenti nel corso di tutta l’avventura saranno quasi sempre le stesse, ovvero i mostri a quattro zampe e la lama munita di gambe. Oltre a queste due razze troveremo ovviamente altri nemici più potenti e i boss, presenti alla fine di ognuno dei nove livelli di cui è composta la storia.
Come ogni gioco Action che si rispetti, ogni area sarà limitata fintanto che non avremo sconfitto tutti i nemici. Tutto questo si “complica” perché in ogni zona in cui dovremo affrontare i mostri, ci sarà una matrice che continuerà a generarli finché non verrà distrutta completamente. La ricerca della fonte dei demoni verrà riproposta fino allo sfinimento. Unendo questo fatto all’incapacità del protagonista di rimanere integro per più di cinque secondi, gli scontri diventeranno piuttosto noiosi e frustranti, fatta eccezione per le boss fight decisamente più interessanti. Per difenderci e attaccare al meglio, sparsi nei livelli troveremo degli oggetti rossi da raccogliere. Questi ci permetteranno di potenziare gli attacchi e le abilità del personaggio, dando un maggiore spessore al titolo. Ad esempio: un potenziamento ci permetterà di entrare in una modalità simile al Bullet Time di Max Payne.
USO PISTOLE E SPADE, MA NON MI CHIAMO DANTE!
Parlando del comparto tecnico non si può non elogiare la modellazione dei protagonisti, che seppur non brilla per ispirazione, merita qualche plauso per la qualità. Purtroppo però i personaggi secondari rivelano un lavoro abbastanza grezzo nella produzione di NeverDead.
La colonna sonora oltre ad incrementare il tasso di adrenalina durante gli scontri, ha la capacità di rendere il tutto più fastidioso nel caso non riuscissimo a massacrare tutti i demoni. Qualche volta a causa di bug nel codice ci ritroveremo alla disperata ricerca dell’ultimo superstite, nascosto in qualche area non raggiungibile, con una musica martellante che si ripete all’infinito.
CONCLUSIONE
L’idea di base di NeverDead era davvero interessante. Grazie a questa scelta di gameplay è riuscito a cogliere l’attenzione della community video ludica anche senza un marketing opprimente. Tuttavia la monotonia e la ripetizione infinita degli stessi schemi di gioco portano il gioco a non raggiungere la sufficienza piena. Da tenere in considerazione soltanto se siete amanti del genere action che sanno chiudere un occhio su una storia narrata in maniera molto lenta e su una realizzazione tecnica non al passo con i tempi.
Un gioco mediocre, niente di più. Speriamo però che gli sviluppatori riescano a dare ascolto alle critiche dei fan per creare al meglio un ipotetico NeverDead 2.
VOTO: 5.8 SU 10
This post was published on 1 Febbraio 2012 23:47
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