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Resident Evil: Revelations – Recensione

Dopo mesi di attesa, il nuovo Resident Evil è finalmente arrivato approdando in via esclusiva su Nintendo 3DS. Non parliamo di Resident Evil 6, ma di Resident Evil Revelations, spin-off della serie collocato temporalmente tra gli avvenimenti del quarto e quinto capitolo della serie. Seppur portatile, il nuovo Resident Evil sarà un vero RE o no? Scopritelo in questa nostra recensione.

SERIE TV E VIDEOGIOCO SI INCONTRANO

La trama di Resident Evil: Revelations ci porta al 2005 e parte con la storia di Terragrigia, un’isola artificiale costruita nel mediterraneo e successivamente attaccata dall’organizzazione terroristica Veltro. L’attacco portò Terragrigia ad essere evacuata del tutto, evacuazione attuata anche grazie al lavoro di Chris Redfield e Jessica Parker. Un anno dopo l’attacco l’organizzazione terroristica si fa sentire nuovamente affermando di avere una forma mutata dell’agente T-Virus denominato T-Abyss. Secondo l’organizzazione, questo nuovo virus sarebbe in grado di infettare tutte le riserve idriche della Terra e un quinto degli Oceani e per dimostrare la cosa attaccheranno la SS Queen Zenobia. Dopo l’attacco la BSAA – Bioterrorism Security Assessment Alliance – invierà Chris e Jessica a investigare ma dopo l’arrivo sulla nave, i due scompariranno. Per tutta risposta, la BSAA invierà sulla nave altri due agenti, Jill Valentine e Parker Luciani, entrambi con il compito di trovare i due compagni perduti e scoprire qualcosa in più di questo nuovo T-Virus.

L’intera avventura narrata in Resident Evil Revelations si divide in dodici episodi che un po’ come avviene nelle serie televisive o in pochi altri giochi, hanno una loro inizio segnato da un “riassunto delle puntate precedenti” e una loro conclusione che ci lascia sempre con una domanda la cui risposta verrà data nell’episodio successivo. L’idea alla base di una suddivisione del genere è ottima, non solo perché si tratta pur sempre di un titolo portatile e come tale raramente giocato tutto di un fiato, ma anche perché fornisce al giocatore quella motivazione in più per proseguire in una storia che di per se risulta complessa da comprendere.
Se fin qui ci sono i punti positivi, tocca anche parlare di un piccolo difetto, ossia l’eccessiva frammentazione della storia. Di capitolo in capitolo salteremo nei panni di diversi personaggio oltre che in quelli di Jill Valentine – senza dubbio la principale e più carismatica dei personaggi. Questo continuo saltellamento porta come già detto ad una frammentazione eccessiva della storia, rendendola complessivamente forse un po’ troppo intricata e confusionaria anche alla conclusione dell’avventura stessa – in più di una occasione mi sono ritrovato a dover mettere pausa e ripensare a tutto ciò che ho fatto prima per capire un po’ meglio ciò che stava succedendo. Complessivamente tuttavia la storia scorre e la trama imbastita da Capcom riesce a farsi apprezzare, cosa già di per se positiva per una serie che ha quasi sempre avuto il suo tallone d’Achille nella trama.


NON C’E’ PIU’ IL BUON VECCHIO HORROR DI UNA VOLTA

Dal punto di vista del gameplay bisogna mettersi in mente un concetto innanzitutto: Resident Evil Revelations non è un survival horror e non è neanche un titolo puramente action. Della prima categoria non esiste praticamente traccia, poca la paura o angoscia e quasi nulla la possibilità di restare senza munizioni o kit medici grazie anche ad un radar denominato Genesis, che analizza e segnala la posizione di tutti gli oggetti nell’area. Il titolo si discosta anche dalla categoria dell’action puro dato che non sempre è tutto azione, in molti casi infatti saremo costretti a tornare sui nostri passi, raccogliere degli oggetti e capire cosa fare e in che modo farlo. A tutto ciò si aggiungono poi alcuni semplici enigmi che nella maggior parte dei casi sembrano essere stati aggiunti solo per giustificare la presenza di uno schermo touch sul 3DS.

Se si vuole dunque inquadrare Revelations, bisogna pensare ad un titolo che sia un mix tra uno shooter – giocabile sia in prima che terza persona – un horror ben poco pauroso e un action che ingrana al meglio solo nei capitoli finali in cui ci sarà poco da ragionare e tanto da sparare. Il progresso nei livelli è lineare anche se nelle fasi principali, quelle a bordo della SS Queen Zenobia, in molti casi soprattutto dopo la prima metà del gioco, saremo costretti al backtracking per seguire nuove strade precedentemente bloccate. Sviluppate invece in veri e propri canaloni da seguire su binari ben precisi le fasi di gioco fuori dalla nave, ottimi per spezzare il ritmo dell’avventura principale e rischiarare il monitor del nostro 3DS con ambientazioni più colorate e vive.

Ottimo, vario e ben curato il reparto bocche da fuoco che spazia da pistole a mitragliatori sino ad armi pesanti come il quasi onnipresente lanciarazzi. Da questo punto di vista è importante segnalare anche due novità e la prima riguarda i movimenti. Oltre anche mirando sarà possibile muoversi e schivare gli attacchi, anche se entrambe le azioni risultano complesse e macchinose da eseguire al meglio se non si è in possesso della periferica aggiuntiva Circle Pad Pro – periferica che aggiunge al 3DS un secondo stick analogico. La seconda novità per le armi è data dalla possibilità di migliorarle attraverso delle modifiche che toccano precisione, rateo e altro. Vari, anche se poco inquietanti soprattutto per i fan della serie, i nemici con cui dovremo vedercela. La varietà è decisamente ampia dato che ad ogni capitolo, oltre che ai boss, incontreremo oltre ai nemici già conosciuti, alcune varietà nuove di mostri. Se i nemici di base non sono mai un grosso problema, altrettanto non si può dire per le boss battle in cui sarà sempre necessaria logica e calma per vincere. Non tutti questi scontri sono gestiti al meglio e con il tempo le tattiche messe in campo dai nostri nemici giurati tenderanno a ripetersi, tuttavia in alcuni casi dovremo affrontare scontri che ci resteranno impressi in mente per molto tempo.

Ottima infine la longevità che si attesta sulle otto ore circa – un livello di base per i titoli casalinghi che difficilmente si trova anche su giochi disponibili solo in versione portatile. Aumentando la difficoltà ovviamente potrà volerci qualche ora in più, ma per aumentare la longevità non è necessario salire di livello, è infatti presente anche la modalità Raid e la versione Nintendo degli obiettivi/trofei, ossia premi unici che si ottengono solo completando obiettivi in tempi o modi particolari.
Come detto, c’è anche la modalità Raid che sbloccheremo proseguendo nella storia. Si tratta di una modalità multiplayer, tanto in locale quanto online, giocabile tuttavia anche in solitaria. Si tratta fondamentalmente della solita tipologia sullo stile Orda di Gears of War. Ambientazione chiusa e nemici a pacchi che di livello in livello saranno sempre in numero maggiore e più potenti. Una modalità divertente da giocatore in compagnia, ma alla lunga ripetitiva e che difficilmente sarà ricordata come una delle principali caratteristiche del titolo.

TECNICAMENTE SORPRENDENTE, MA DEBOLE!

E’ il comparto tecnico il punto debole di Resident Evil: Revelations. Dal punto di vista grafico l’opera di Capcom spreme l’hardware della console di Nintendo fornendo ambientazioni e personaggi sempre ben curati e con un ottimo livello di dettaglio. Il problema è che tale cura e dettagli sono forse un po’ troppi per il 3DS che mostra visibili cali di frame rate tanto nelle fasi di transizione da un ambientazione all’altra, quanto in quelle più concitate. Buono anche l’uso del 3D, mai troppo fastidioso, ma allo stesso tempo neanche mai necessario. L’intera avventura risulta pienamente godibile anche senza 3D, seppur in rarissimi casi la profondità data dal 3D fa risaltare maggiormente la cura dei dettagli.

Altri problemi si riscontrano tanto nell’intelligenza artificiale quanto nella gestione dei controlli. In quest’ultimo caso, non acquistando il Circle Pad Pro – il secondo stick analogico per 3DS – avrete la vita decisamente complessa. Esistono diversi settaggi per ottimizzare al meglio i comandi, ma soprattutto nelle fasi più impegnative ci si ritroverà a litigare con le proprie dita e pulsanti della console. Con l’uso della periferica precedentemente citata invece tutto è reso più semplice e logico. L’altro difetto a cui abbiamo accennato è l’IA che risulta deludente sia dal punto di vista amico che nemico. Il nostro compagno di avventura risulta per buona parte dell’avventura totalmente anonimo e praticamente inutile vista la poca interazione e l’aiuto sul campo quasi nullo. I nemici invece risultano in alcuni casi più comici che spaventosi, non per le loro fattezze, quanto per il loro comportamento. In parte legnosi, tutti i nemici di base (non i boss dunque che sembrano essere più intelligenti), sono del tutto incapaci di superare una porta, quasi come se si trattasse di una paura ancestrale per le maniglie o per gli stipiti. La cosa ci permette il più delle volte di fuggire con estrema facilità rimuovendo quasi del tutto la componente horror e survival.

Ottimo il comparto audio che offre buoni effetti e tracce audio ben ponderate per ogni setting e azione che si intraprende. La fa da padrone poi il doppiaggio in italiano, il primo in assoluto per questa serie, che si attesta su ottimi livelli con voci curate e abbinate in modo perfetto – peccato solo che la sincronia labiale sia altalenante, perfetta durante le cutscene, totalmente assente fuori da essa dato che i personaggi pur parlando non muovono la bocca.


CONCLUSIONE

Resident Evil: Revelations non è esattamente ciò che in molti si aspettavano. Votato più all’action che all’horror, l’ultima creatura di Capcom gira su una console portatile e si gioca come un titolo portatile, ma le sensazioni dirette che si hanno una volta conclusa l’avventura è quella di un capitolo fondamentale di questa lunga serie, ben lontano dalla tipica idea che si ha dello spin-off. La trama un po’ troppo spezzata dai vari punti di vista ed un comparto tecnico che a volte mostra il fianco alle critiche, non rendono tuttavia Revelations un capolavoro a tutti gli effetti.

In conclusione, nonostante i suoi difetti, Resident Evil: Revelations è un titolo imperdibile sia che si sia fan della saga, sia che si sia possessori di un 3DS e se uno di questi due requisiti vi manca e l’altro lo avete, non esiste un motivo valido per non spendere un po’ di soldi e dedicare qualche giorno a questo piccolo, ma grande gioco.


VOTO: 8.5 SU 10


This post was published on 27 Gennaio 2012 19:38

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