L’INIZIO DI UNA SERIE LUNGA 25 ANNI
Si tratta dunque di un vero e proprio prequel della saga, un capitolo che pian piano non solo racconterà la sua storia, ma anche quella di una serie che in venticinque anni nasconde ancora in se tante risposte a domande che giocatori e fan sfegatati si fanno sul passato, presente e futuro del mondo creato da Miyamoto. Non vogliamo andare più a fondo nella storia, la trama infatti è un aspetto fondamentale di questo titolo e dare troppi dettagli sarebbe un po’ come raccontare il finale di un film fuori dal cinema mentre di fianco a noi scorre una lunga fila in attesa di vederlo.
RINNOVARSI E MIGLIORARSI SENZA RIVOLUZIONARE
Se non si considera il pesante step fatto in avanti grazie all’uso del Wii Motion Plus, il gameplay resta tecnicamente molto simile a quanto già visto cinque anni fa. Skyward Sword dunque evolve, rinnova e migliora ciò che era stato presentato in Twilight Princess e lo fa soprattutto sfruttando al meglio la periferica aggiuntiva del controller della Wii, oggetto necessario per poter giocare l’ultimo capitolo di Zelda – se non avete ancora il Wii Remote Plus, correte a comprarlo. Ogni funzione, dall’accelerometro al giroscopio è stato preso, ragionato e pensato all’interno del gioco e il pad nelle nostre mani si trasforma costantemente da spada e scudo ad arco, da telecomando per controllare un insetto radiocomandato a fionda o retino per raccogliere insetti e altri oggetti. Non tutto risponde sempre correttamente, soprattutto se i movimenti che faremo saranno troppo rapidi o ampi in una zona ristretta.
La longevità è ampissima, non siamo ai livelli di Ocarina of Time, ma si spendono comunque non meno di venti, venticinque ore per il solo completamento della trama. Per ultimare poi l’intera avventura con tutte le quest secondarie ed il resto di ciò che il mondo di Miyamoto ci offre, bisogna più che raddoppiare la precedente cifra e salire ad un quantitativo variabile che va oltre le settanta ore di gioco.
Un appassionato non sentirà quasi mai il peso di questo tempo, chi invece non è particolarmente avvezzo a questa tipologia di gioco o a questa serie, dopo poco comincerà ad annoiarsi, soprattutto a causa del continuo tornare in aree già battute per scovare nuovi passaggi e zone. Forse sarebbe stato meglio aggiungere una quarta macro area al mondo terreno e qualcosa di più valido e ampio nell’Oltrenuvola, ma tutto sommato l’offerta messa in campo è più che soddisfacente.
BELLISSIMO, MA NON AL PASSO CON I TEMPI
Tuttavia i limiti sono stati aggirati e sfruttati dagli sviluppatori da un certo punto di vista. Con una grafica dallo stile decisamente unico – sembra quasi di vedere un quadro in continuo movimento – il mondo realizzato da Nintendo è vario e ricco di dettagli, dall’Oltrenuvola al Vulcano di Oldin, passando per il Lago di Floria sino al Deserto di Ranel. Ogni ambientazione è stata sviluppata e realizzata con il massimo livello di dettaglio possibile e solo un occhio critico è in grado di notare piccoli difetti che, anche se messi tutti insieme, non sono in grado di togliere nulla alla maestosità dell’opera di Nintendo.
Grandioso come sempre il comparto audio che offre una delle più delicate e azzeccate colonne sonore che un videogioco abbia mai avuto. Ogni fase di gioco è accompagnata sempre da una musica in grado di farsi sentire senza mai essere fastidiosa, ripetitiva o fuori luogo. Inutile parlare del doppiaggio dato che esso non esiste o per meglio dire, non usa una lingua conosciuta ma solo versi e suoni che da sempre accompagnano i dialoghi sotto forma di testo.
CONCLUSIONE
In conclusione The Legend of Zelda: Skyward Sword è quasi un gioco perfetto, ma i difetti tecnici non sono in grado di toglierci dalla bocca il termine Capolavoro. Chiunque ami questa serie o sia in possesso di una Wii, non ha scuse per non acquistare l’ultimo capitolo di questa serie. Se invece una Wii non l’avete ancora, è arrivato il momento di acquistarla.
VOTO: 9.5 SU 10
This post was published on 29 Novembre 2011 18:28
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