Dopo un periodo abbastanza travagliato per uno dei marchi più conosciuti dell’universo Fantasy, torna sui nostri monitor il gioco di Might & Magic grazie al cambio di gestione che era avvenuto qualche annetto fa tra la defunta 3DO e Ubisoft. Per chi non se lo ricordi appieno, il franchise di M&M era stato fatto rinascere da capo con l’uscita dell’apprezzato Dark Messiah, del qualitativamente buono M&M5 e ovviamente del più recente capitolo di Might & Magic: Clash of Heroes. Ora, è finalmente giunto il momento di mettere le mani sull’attesissimo sesto capitolo della saga.
MAGIA COSTANTE
La storia di Might & Magic Hroes 6 è ambientata 400 anni prima di quella raccontata nel quinto capitolo della saga e si svolge sempre nelle belle terre di Ashan. Al comando del gioco, potremo scegliere fra ben cinque differenti campagne interpretabili con i leader di cinque grandi casate di Ashan che corrispondono alle fazioni del Santuario, Necropol, Roccaforte, Inferno e Rifugio. Ogni campagna, potrà essere affrontata liberamente senza per forza dover seguire una linea guida. La storia ci vedrà partire da una vicenda drammatica con la morte del duca Slava che cercava invano di salvare le terre di Ashan da un Arcangelo atto a dominare tutto il mondo. Tutta questa vicenda ci verrà raccontata da una introduzione in CGI davvero maestosa sia sotto il profilo tecnico che quello audio. L’intrigo principale di base a tutte le campagne verrà svelato in maniera arcana e mai troppo chiara se non per i giocatori più audaci che si cimenteranno nel completare il gioco con ogni famiglia. Questo è, da un certo punto di vista, una buonissima notizia anche per quanto riguarda la longevità del titolo ma potrebbe segnare anche un passo negativo per quei giocatori che non hanno troppa voglia di rifare per ben cinque volte il gioco. Purtroppo, le scelte che faremo durante la campagna non influenzeranno l’andamento della storia che segue un ritmo a binari prestabiliti.
EPICHE BATTAGLIE GESTIONALI
M&M6 conduce il giocatore nelle prime fasi di Ashan grazie all’immancabile tutorial che funge ne più ne meno come un prologo narrativo al gioco. Per nostra fortuna non si tratta di un tutorial troppo meccanico anzi, i programmatori sono stati bravi a miscelarlo come se si trattasse dei primi due capitoli della storia di modo da non annoiare il giocatore con cose inutili da fare. Dopo il prologo, potremo finalmente buttarci nelle epiche battaglie che il titolo ha da offrire, attraverso le cinque differenti campagne citate poco sopra per un totale di 27 livelli. Il gameplay alla base del gioco si divide in due tronchi ben distinti che sono le fasi esplorative e quelle gestionali. Entrambe le fasi, sono gestite tramite un sistema di turni che se da una parte confezionano un gioco che va affrontato in maniera certosina, dall’altra potrebbero annoiare le persone che si aspettavano una campagna in tempo reale. Immaginatevi dunque una sorta di scacchiera dove i personaggi si devono muovere, combattono e raccolgono le risorse necessarie per la battaglia – risorse fra l’altro che sono state semplificate di molto rispetto ai capitoli precedenti e che si rifanno solamente al legno, alla pietra, ai cristalli e per ultimo l’oro. Le risorse andranno accumulate non solo per la gestione delle truppe ma anche per far crescere una città annessa e connessa con l’esplorazione e la conquista dei piccoli insediamenti nemici lungo la mappa.
L’obbiettivo principale del gioco è sempre lo stesso: incrementare le risorse e combattere, limitando il più possibile le perdite sul campo di battaglio o per meglio dire, sulla scacchiera. Ogni scontro fra l’altro, potrebbe essere deciso tramite il conteggio dei dadi dell’IA oppure potremo prendere parte attiva alle battaglie e scegliere cosa fare e come agire. Ovviamente, dubito che qualcuno si affiderà alla gestione dell’intelligenza artificiale che il più delle volte sembra volerci mettere in svantaggio.
Il sistema dei combattimenti a turni è abbastanza semplice da gestire sulle prime giocate ma diventa terribilmente ostico dopo le prime orette anche grazie all’implementazione di opzioni strategiche e truppe molto più forti. Ogni soldato o Eroe avrà dalla sua determinate Skill di battaglia che andranno dosate nel combattimento, scegliendo attentamente chi mandare allo scontro e chi tenere in zona difensiva: se amate gli scacchi, sono sicuro che vi divertirete come matti. Ci sono poi combattimenti dove verremo chiamati a scontrarci con i classici Boss di fine livello: questi saranno ovviamente più ostici e richiederanno una maggiore attenzione da parte del giocatore. Fra le brutture, sembra che l’IA agisca in maniera forse un filino troppo furbetta dato che mi è capitato di trovare più volte unità ben superiori a quello che poteva essere la mia gestione truppe – questo problema porta inevitabilmente a una sorta di punto morto nel gioco con le unità, si vincitrici ma talmente tanto stremate che viene difficile mandarle a combattere altrove.
Per quanto concerne le fazioni invece, ci troviamo per le mani tutta una serie di truppe che si muovono fortemente a loro agio in un universo Fantasy di tale nome. Ci sono i soldati semplici, quelli che combattono dalla distanza, quelli da mischia, i curatori (immancabili) per finire anche sulle unità volanti che falcidiano che è un piacere. Abbiamo poi gli Eroi che sono il cuore portante dell’esercito: fatevi abbattere l’Eroe e potrete ricaricare tranquillamente lo scontro. Ogni Eroe avrà un suo pannello controllo a se stante che ci mostrerà le sue Skill e i suo poteri. Fra le cose nuove, ho apprezzato davvero molto l’implementazione della via capace di farci trasformare in un forte paladino dell’onore o in un selvaggio bruto dedito alla guerra, grazie alla scelta della via del Sangue o delle Lacrime sul campo di battaglia. La differenza sostanziale fra le due vie sarà la pietà o la furia che ci permetterà di scegliere ad esempio se sterminare senza tregua tutti i soldati nemici o quella di farli retrocedere in maniera pacifica. Questa scelta andrà a determinare anche i poteri che si ottengono salendo di livello.
IL PIACERE DEL FANTASY
Inutile girarci troppo attorno, le produzioni Fantasy sono sempre impeccabili sotto il profilo estetico e M&M 6 non è da meno. Il motore grafico è sgargiante come non mai ma mostra una modellazione del mondo di gioco e dei personaggi davvero sopraffina. Ottimo il design dei soldati o del bestiario che popola il mondo di Ashan con texture ben definite e dettagliate. Magnifiche anche le animazioni di contorno che abbelliscono ancora di più il mondo con una vegetazione rigogliosa e con paesaggi mistici dotati di grande impatto scenico. Stessa cosa per l’interfaccia grafica, dimenticata il più delle volte ma qui molto importante e risulta essere gradevolmente pulita e funzionale. Ottima la gestione delle opzioni grafiche che permettono di personalizzare quasi ogni elemento del setting grafico con anche un motore di gioco capace di farsi apprezzare su macchine medio potenti. Stupisce però la mancanza dell’AA che stranamente non si può modificare. Non è un grosso problema anche perché giocare il full HD è semplicemente fantastico ma credo che qualche utente esigente si accorgerà della magagna che si nota andando a riscontrare un leggero tearing durante lo scroll della mappa.
Incantevole la colonna sonora che compiace grazie a degli accompagnamenti sinfonici eccellenti e che ben si adattano a ogni fase del gioco. Bruttura invece per quanto riguarda l’audio della campagna che è solamente in lingua inglese con i sottotitoli in italiano relegati a comprimari. Magnifici anche gli effetti sonori dell’ambiente che immergono il giocatore in un ambiento fantastico se si possiede una scheda audio in grado di buttare fuori suoni in 5.1
BELLA ESPERIENZA
Might & Magic 6 è un gioco che si rinnova in maniera aggraziata e divertente, mescolando le carte dell’episodio precedente e capace di raccontare una storia ricca di passione ma anche dramma. Se non avete mai provato un titolo di questa saga, credo che sia arrivato il momento di farlo: ricordandovi però che è un titolo gestionale a turni e non un hack’n’slash fantasy. Sottolineo bene questa cosa perché qualcuno potrebbe pensare diversamente. Oltre alla buona storia, segnalo il buon comparto tecnico e una longevità che vi ruberà la bellezza di almeno 80 ore di divertimento, davvero molte per i tempi che viviamo dove fra l’altro dubito che verrete a noia. Titolo dunque assolutamente consigliato, privo di grandi sbavature ma anzi programmato dannatamente bene.
Votazione: 8/10
This post was published on 17 Novembre 2011 15:01
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