In RAGE vivremo l’avventura di un sopravvissuto del progetto Eden, progetto ideato dal genere umano quando questo comprese nel 2025 che Apophis, un immenso asteroide, avrebbe cambiato totalmente la Terra per come noi la conosciamo. Il progetto Eden avrebbe permesso di preservare conoscenza, campioni genetici ed altri elementi essenziali per la vita umana grazie a capsule, denominate Arca ,posizionate nel sottosuolo e che si sarebbero aperte anni dopo l’impatto di Apophis permettendo così al genere umano di colonizzare nuovamente il pianeta superando un evento di per se distruttivo.
Non tutto però andrà secondo i piani, il nostro alter ego si sveglierà a 106 anni dall’impatto di Apophis avvenuto nell’Agosto del 2029 e si ritroverà dunque nell’anno 2135 con il genere umano non più rigoglioso come un tempo, ma diviso in tre gruppi fondamentali: Coloni, Predoni e Autorità. Dopo il brusco risveglio e un primo gruppo di missioni che ci aiuteranno a comprendere lo schema dei comandi e gli aspetti di base della giocabilità, ci troveremo a compiere missioni su missioni alla scoperta di cosa è cambiato nel mondo e di cosa è successo veramente in questi 106 anni che ci hanno visti addormentati criogenicamente. La storia è quanto di più classico ci sia per un mondo post-apocalittico. Da una parte ci sono i buoni che fanno di tutto per vivere quanto più tranquillamente possibile e dall’altra i cattivi che approfittano di un mondo senza regole per imporre la legge del “fuorilegge”. Sopra tutti poi c’è la solita società segreta, qui chiamata Autorità, di cui non si capiscono mai molto bene quali sono gli interessi e gli ideali. L’avventura dunque non è particolarmente originale e molte cose cominceranno ad esserci chiare ben prima che tutto si concluda. Non si tratta tuttavia di una storia banale, ma di una trama semplice che non vuole fare di se la protagonista indiscussa dell’opera di id Software, compito che gli sviluppatori hanno voluto dare a gameplay e comparto tecnico.
Per quanto riguarda la giocabilità, RAGE è definibile principalmente con un FPS dallo stile classico, stile in cui id Software è maestra. Una volta presa l’arma in mano, le missioni saranno decisamente lineari con un progresso obbligato all’interno di quelli che vengono generalmente chiamati canaloni. I livelli, per quanto ampi e spettacolari siano, offrono al giocatore ben poca libertà togliendo la appena accennata componente Free Roaming di cui parleremo poi. Avviata dunque la missione dovremo raggiungere il luogo dove questa si svolge e seguire strade e passaggi ben precisi sino a raggiungere il nostro obiettivo. Come i classici FPS vogliono, durante il tragitto non ci saranno altro che combattimenti da affrontare con un armamentario di tutto rispetto in cui spicca il Wingstick, un boomerang a tre bracci taglienti che una volta padroneggiato ci consentirà di variare il gameplay altresì monotono del semplice “spara, spara, spara”. La gestione delle armi è semplice ed immediato, aprendo il menu rapido potremo scegliere sulla destra una tra quattro armi – disponibili complessivamente sono il doppio e potremo cambiare l’equipaggiamento rapido attraverso l’inventario. Aperto comunque il menu rapido con le armi a destra, troveremo a sinistra, ove disponibili fino a quattro diverse munizioni che vanno dai proiettili di acciaio ai dardi elettrici, passando per colpi potenziati ed altri silenziati. Alle bocche da fuoco si aggiungono poi granate, il già citato Wingstick, bombe teleguidate in stile RC-XD da COD Black Ops, Torrette automatiche e sentinelle – senza dimenticare infine i potenziamenti auto dove troveremo droni, riparazioni istantanee, scudi temporanei contro ogni tipo di danno e tanto, tanto altro.
Ogni combattimento nel gioco è diverso e anche ripetendo più volte lo stesso livello le cose cambieranno grazie ad una Intelligenza Artificiale programmata da id Software in modo eccellente. I nemici saranno sempre in grado di comprendere al meglio la battaglia attuando tecniche votate a farci lasciare una copertura troppo sicura, a difendersi in massa per tenere il controllo di un’area e ovviamente a tentare di aggirarci lasciando delle esche da una parte per poi arrivarci alle spalle. All’ottima IA si aggiunge poi un sistema di danneggiamento che prende perfettamente in considerazione la zona d’impatto del nostro proiettile – anche se sono poche le armi che ci consentono di eseguire la tecnica del colpo alla testa positivamente, armi minori come pistola dei coloni e piccoli fucili e mitragliatori non uccideranno il nemico sul colpo con un singolo proiettile alla testa. Tolto dunque lo scotto del non poter eseguire Headshot in sequenza continua con qualunque arma, ogni colpo porterà comunque il nemico a danneggiarsi nell’area di impatto. Mirando alle gambe vedremo il nemico cadere o rallentare, con un colpo alle braccia perderà la presa nell’arma e se il nemico cadrà a terra ferito, questo cercherà subito un riparo strisciando a terra e sfruttando le sue ultime forze per tentare di mandarci stecchiti a terra. Non mancano le Boss Fight anche se a dire il vero non sono moltissime e neanche particolarmente complesse da affrontare se non ci si fa prendere dal panico o dalla fretta.
Detto dunque dell’aspetto FPS, comparto principale a cui RAGE appartiene, è necessario citare altri, ossia: GDR, Free Roaming e Sandbox. Per quanto riguarda l’aspetto GDR tutto è dato dal crafting, ossia l’arte del combinare insieme più oggetti al fine di crearne uno migliore. Armi, auto e munizioni possono essere potenziati in pieno stile GDR attraverso nuovi oggetti che potremo raccogliere in giro o attraverso dei negozi dedicati all’interno delle varie città o colonie che, per venderceli vorranno dei soldi che potremo guadagnare vendendo loro a nostra volta oggetti raccolti che non ci sono assolutamente utili – otterremo inoltre soldi, oggetti e munizioni, ma non armi, dai corpi dei nemici lasciati a terra. Si tratta tuttavia di un comporto decisamente leggero che non richiede particolari abilità o conoscenze.
A GDR si aggiungono poi Free Roaming e Sandbox, due termini che in genere vanno sempre insieme. Il mondo in cui vivremo le nostre avventure è composto fondamentalmente da due aree aperte e completamente esplorabili in qualunque momento ed altre porzioni invece chiuse come le già citate città, le fogne e in generale le varie ambientazioni dove svolgeremo le missioni. Le aree aperte che potremo girare in piena libertà tuttavia non offrono praticamente nulla, qualche oggetto, qualche elemento da scoprire sullo stile degli “easter eggs” e tanti, tanti nemici in auto da sconfiggere utilizzando a nostra volta il nostro veicolo, corazzato e pesantemente armato. A tutto questo si collega pesantemente un aspetto da sandbox, ossia di un gioco che non offre solo la trama come avventura, ma anche svariate missioni secondarie che possiamo attivare parlando con gente all’interno e all’esterno di città e colonie o interagendo con dei muri su cui vengono affissi dalla popolazione specifiche richieste. A tutto questo poi si aggiungono le corse in automobile che ricordano pesantemente il brand Motorstorm, marchio a cui id Software ha chiaramente detto di essersi ispirata e Mutant Bash TV, una modalità Orda in cui dovremo affrontare e sopravvivere agli attacchi dei mutanti concludendo gli stage nel minor tempo possibile ma soprattutto tenendo salda la pelle al corpo.
Dal punto di vista della longevità siamo leggermente sopra la media. Per completare ogni compito presente nel gioco, ogni sfida, gara o richiesta, ci vorranno circa quindici ore di gioco, cinque in meno circa se si punterà allo stesso necessario per concludere solo la trama – ovviamente poi il livello di difficoltà scelto andrà ad aumentare o diminuire le ore necessarie.
Chi vi scrive ci ha messo qualcosina in più a causa di un piccolo grande problema della creatura di id Software, ossia la assoluta mancanza di checkpoint di salvataggio automatici… o meglio, la quasi assoluta mancanza. Si tratta purtroppo di una caratteristica che non tutti accetteranno facilmente dato che i giochi di oggi sono tutti forniti di questa funzione, funzione che in un modo o nell’altro aiuta il giocatore a completare l’avventura senza dover ricorrere ad improperi ed auguri vari verso persone più o meno terrene. La presenza dell’avviso di salvare spesso purtroppo non è particolarmente utile dato che l’opera di id Software sa farsi giocare e cinque minuti dopo l’avviso, avremo già dimenticato di salvare i progressi mentre saremo in una entusiasmante lotta contro mutanti e predoni.
Detto dunque di storia, gameplay e longevità, ci tocca parlare del comparto multigiocatore che ovviamente non poteva mancare. Fondamentalmente il comparto si divide in due parti, Modalità Cooperativa da una parte e Competitiva dall’altra. La modalità cooperativa è decisamente intrigante dato che offre al giocatore la possibilità di affrontare, con un amico, nove missioni – chiamate leggende – che narrano vicende accadute prima rispetto a quelle affrontate nella modalità giocatore singolo. Si tratta di un modo interessante per approfondire la storia, ma si tratta soprattutto di nove missioni tutte divertenti da giocare.
Alla modalità cooperativa, come detto, si aggiunge quella competitiva che permette ad un massimo di quattro giocatori di affrontarsi in quattro differenti modalità tutte legate comunque all’aspetto automobilistico del gioco. Con sei tracciati a disposizione, venti gradi da scalare, telai e armi da conquistare, si potrà giocare in quattro modalità differenti: Carneficina, Rally a Checkpoint, Serie di meteore e Rally a triadi. Carneficina è il classico deathmatch tutti contro tutti dove a vincere sarà chi si porterà a casa più punti. Serie di meteore sfrutta la logica del Cattura la bandiera dato che dovremo correre con l’auto per raccogliere delle meteore che cadono e una volta prese tornare rapidamente alla propria base per metterle in salvo. Le due modalità Rally invece sono gare classiche, nella prima si vince raccogliendo quanti più checkpoint ed uccisioni possibile, nella seconda invece inanellando il primo posto in una serie di tre checkpoint l’uno di seguito all’altro.
MAMMINA MIA COMME SSTO!
A muovere RAGE c’è l’iD Tech 5, il motore proprietario di iD Software che per pulizia e fluidità non ha molti concorrenti sul campo. Modelli poligonali, effetti particellari e volumetrici, animazioni e tanto altro sono aspetti curati in ogni dettaglio con una resa generale che trasforma RAGE in uno degli FPS più accattivanti e dettagliati sul mercato. Non si parla di fotorealismo alla Battlefield 3 dato che l’opera di id Software ha ben altro stile, ma di una cura maniacale che ha portato ogni personaggio, buono o cattivo che sia, ad essere “perfetto”. Dal punto di vista tecnico non ci sono praticamente difetti. Tutto è curato nel minimo particolare e l’unica limitazione a RAGE è la piattaforma su cui lo si fa girare. Il PC, soprattutto se potente, è l’habitat naturale dell’opera di id Software che invece soffre leggermente su console. Per migliorare fluidità e tempi di caricamento tuttavia basta installare il gioco su Hard Disk occupando un totale che si aggira sui 22GB – cifra proibitiva per moltissime 360 in circolazione purtroppo.
Anche il comparto audio non scherza, doppiaggio completamente in italiano e di buon livello, peccato solo per la sincronia quasi mai perfetta. Buone le musiche, mai troppo fastidiose – soprattutto se all’inizio si abbassa un po’ il volume – così come gli effetti sonori sempre azzeccati .
CONCLUSIONE
La buona longevità e il perfetto comparto tecnico non fanno altro che aggiungere all’opera degli sviluppatori quel quid in più che permette al loro titolo di svettare. Peccato solo per quei pochi difetti che abbiamo riscontrato e che non permettono a RAGE di ottenere il massimo dei voti – multiplayer intrigante ma povero viste le potenzialità dell’opera, la mancanza dei checkpoint che in più di una occasione vi porteranno a maledire l’intero mondo creato e una linearità di fondo che rende quasi del tutto superflua ogni azione secondaria.
Nonostante i suoi difetti e i suoi pregi, RAGE è un gioco che sa farsi giocare e bastano davvero pochi minuti per immergerci a fondo in quest’avventura e dimenticarci di scuola, lavoro, casa e famiglia. id Software è tornata e lo ha fatto comunque alla grande.
VOTO: 8.5 SU 10
This post was published on 4 Ottobre 2011 8:20
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