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Gears of War 3 – Videorecensione

Articolo di NeDan89 e Alessio Arciola

Dopo un’estata ricca di aggiornamenti, filmati e notizie, ci avviciniamo al momento in cui tutti noi avremo modo di giocare e vivere il finale di una trilogia nata nel 2006 e giunta ora alla sua degna conclusione. Mancano pochi giorni al rilascio di Gears of War 3, esclusiva Xbox 360 e grazie alla copia giunta in redazione, abbiamo avuto la possibilità di vivere quest’avventura in anteprima. Per voi, nell’attesa, c’è la nostra videorecensione.


Videorecensione Gears of War 3 disponibile sulla GamesVideoTV

ALLA RICERCA DI UN PADRE PERDUTO

Due anni dopo la difficile decisione di affondare Jacinto – l’ultima città umana rimasta che ha portato la popolazione a guardare i COG con diffidenza e non più come i salvatori – la Coalizione dei Governi Organizzati si ritrova di nuovo in prossimità del continente per ottenere un nuovo posto sicuro in cui vivere. L’arrivo dei Lambent  ha portato gli umani ad abbandonare anche Vectes, un’isola abitata da membri del COG che sono stati quasi costretti ad ospitare i sopravvissuti. Diciotto mesi dopo aver sciolto la Coalizione, ritroveremo Marcus perso nei suoi pensieri, Dom che si ritiene colpevole della morte della moglie dandosi per questo alla botanica, Cole che ha abbandonato il gruppo e Hoffman che ha lasciato tutto e tutti per dedicarsi ad aiutare realmente chi ne ha di bisogno. L’arrivo dell’ex presidente Prescott però cambierà gli umori di tutti, ma soprattutto le carte in tavola. L’uomo ha un messaggio per Marcus e il messaggio è del padre che lui credeva morto. Adam Fenix è ancora vivo e dimostra di conoscere la minaccia dei Lambent, accennando poi ad un modo per fermarla definitivamente. Il messaggio tuttavia risulterà incompleto e nessuno del gruppo sa dove poter trovare lo scienziato… nessuno a parte Prescott.

E’ così che inizia l’avventura di Gears of War 3 e in un susseguirsi di continui colpi di scena, vivremo una storia ben narrata che risponderà alle molte domande che ci siamo fatti negli anni. Rispetto al passato, oltre alla presenza di un vero finale che conclude la storia, assisteremo ad un racconto più maturo e forse anche più umano. Una storia dove i protagonisti non sono semplici macchine da guerra posizionate sul campo, ma figli, mariti, padri, madri, uomini e donne fatti di carne e sentimenti.

Dal punto di vista del gameplay Gears of War 3 riprende le meccaniche di sempre senza innovare molto: il sistema dei comandi è rimasto pressoché immutato e una volta avviato il gioco, sarà semplice per i neofiti prenderci la mano, immediato invece per chi ha già giocato nel passato i precedenti capitoli. Esistono però alcune novità, molte delle quali si incentrano su armi e nemici. Se in passato erano le Locuste il nemico principale, ora avremo i Lambent, una mutazione delle prime dovuta all’Imulsion, una sostanza radioattiva che ha reso i nostri nemici straordinariamente più potenti e decisamente più letali, non solo per la maggiore abilità e potenza sul campo, ma anche per il fatto che morendo i Lambent esplodono, un po’ come avveniva con i Wretch nel primo capitolo di questa serie.

Per nuovi nemici poi, ci sarà un arsenale del tutto rivisitato che, i fortunati che hanno giocato la Beta resa disponibile nei mesi scorsi, hanno già avuto modo di provare. Si tratta di armi sostanzialmente simili alle precedenti, ma potenzialmente molto diverse, tanto per rateo di fuoco e potenza, quando per l’uso nel combattimento corpo a corpo. Il corpo a corpo poi ha avuto una rivisitazione pesante, dovuta principalmente alle nuove armi, ma anche a nuove caratteristiche come la possibilità di trasformare uno scudo di carne in una bomba a tempo. Dopo aver catturato un nemico e averlo messo tra noi e gli avversari, potremo agganciargli addosso una granata e successivamente lanciarlo contro un nutrito gruppo di nemici che vedremo dopo poco saltare in aria. Altra novità, decisamente importante, è la possibilità di colpire i nemici con un calcio quando ci troviamo in copertura con l’avversario posto sull’altro lato della struttura dietro cui ci ripariamo, ciò ci consente di evitare lo stallo e mandare gambe all’aria l’avversario senza dover perdere il nostro piccolo luogo sicuro.
Altra novità poi è l’introduzione del Silverback in alcune fasi di gioco. Si tratta di un mecha che ci consente di sbaragliare il nemico grazie a potenti mitragliatrici vulcan e altrettanti potenti razzi che elimineranno i nemici in sequenza lasciando liberi i nostri compagni di avanzare.

Come sempre l’intera campagna o modalità storia che dir si voglia, è giocabile sia singolarmente che in cooperativa con due soli posti quando si gioca offline, quattro complessivamente invece quando ci si lancia online. L’interazione tra i giocatori è decisamente migliorata, ci si possono scambiare le armi, organizzare meglio i combattimenti e se online la mente umana è un’ottima compagna, anche in singolo l’Intelligenza Artificiale non sfigura con il sistema che gestisce i compagni in modo sempre logico – anche se a volte alcune scelte da kamikaze ci portano a dover rischiare un po’ troppo per rimettere un sesto un compagno vicino alla fine o a perdere la vita perché, pur avendo raggiunto il compagno, il sistema lo continuerà a far sparare piuttosto che farci rianimare.

Complessivamente l’avventura in single player si attesta sulle oramai canoniche otto ore, qualcosa in meno a bassa difficoltà e con tutti umani a gestire i compagni, qualcosa in più se invece si è soli e si vuole sfidare la difficoltà massima. Si aggiunge poi al totale anche il tempo necessario per i collezionabili, anche se in queste serie non si parla di centinaia di oggetti sparsi in luoghi impervi o irraggiungibili. Per rendere il tutto più intrigante infine esiste la modalità Arcade, una modalità tutta particolare che ci farà rivivere la storia ponendoci come obiettivo quello di acquisire più punti, punti che otterremo uccidendo i nemici ed attivando i mutatori.


UN’ONLINE DA PAURA

Seppur affondi a pieno nel passato, il comparto multiplayer è stato decisamente rivoluzionato con un’offerta più ampia e cosa ben più importante, l’uso di server dedicati che consentono di diminuire i tempi di attesa ed eventuali problemi dovuti ad un eccessivo lag da parte di alcuni giocatori. Tra le modalità giocabili già note ci sono Compagno (eredità di GOW2 con l’aggiunta di una quinta squadra), Cattura il Leader, Deathmatch a Squadre, Re della Collina (tutti e tre già giocati e ampiamente recensiti nella nostra prova della beta multigiocatore), Esecuzione e Zona di Guerra (con nessuna novità rispetto al passato). A queste però si vanno ad aggiungere due “nuove” modalità, Belva e Orda – quest’ultima già presente in passato, ma talmente aggiornata da risultare quasi nuova.

La modalità Belva è la rivisitazione di Orda nei panni delle Locuste. Avremo a disposizione quindici Locuste da sbloccare pian piano che avanzeremo nelle ondate, dodici in totale. Ogni personaggio ha le sue caratteristiche uniche, anche se nel complesso i giocatori più inesperti punteranno sulla Berserker, incredibilmente forte, veloce e praticamente immortale se non per le armi legate al fuoco come granate incendiarie e lanciafiamme Scorcher. Tutte le ondate hanno un minuto di base per essere completate. L’uccisione di un umano aumenterà il tempo totale. L’obiettivo di questa modalità è uccidere gli Eroi che infestano la mappa e tutti gli altri umani. Gli eroi non possono essere uccisi a distanza, ma attraverso una esecuzione.

La modalità Orda poi è stata pesantemente aggiornata. Gli sviluppatori hanno inserito delle protezioni, coperture e armamenti acquistabili con i soldi che si ottengono uccidendo i nemici. Più soldi avremo e più protezioni potremo comprare. Più protezioni compreremo e più potremo potenziarle. Ogni cosa acquistabile in questa modalità può essere migliorare per renderla più potente o più resistente agli attacchi nemici. Dopo aver dato la possibilità di potenziarsi ai giocatori, per non rendere la sfida quasi nulla, gli sviluppatori hanno inserito ogni dieci ondate un boss a caso tra Reaver, Berserker, Lambent Berserker, Savage Corpser e Brumak. Per rendere poi la sfida più intrigante, il boss non sarà mai solo. Insieme ad esso scenderanno sul campo nemici di potenza inferiore che dovranno esser fatti fuori prima del boss se si vuole portare a casa la pelle – l’ondata viene infatti segnalata come compiuta dal sistema quando i nemici inferiori saranno morti e dopo di essi il boss, se invece uccideremo prima il boss, uno nuovo ne verrà spawnato obbligandoci ad affrontarlo nuovamente.


SEMPRE MEGLIO

Se il passo in avanti dal punto di vista qualitativo fatto tra il primo e il secondo capitolo di questa serie si poteva definire ampio, la differenza che passa tra Gears of War 2 e Gears of War 3 è a dir poco enorme. Epic ha spinto in avanti il suo motore con una grafica sorprendente e che sfiora il fotorealismo. Eccellenti i modelli poligonali di ambienti e personaggi, ottimi gli effetti luminosi e incredibili quelli particellari e volumetrici come la nebbia e il fumo.  Ogni singolo aspetto di ogni singolo scenario in cui ci siamo trovati è stato curato al dettaglio e la palette cromatica è stata totalmente ritoccata portandoci in un mondo più reale rispetto a quello visto in passato. Si nota poi pressoché subito il restyling totale che i ragazzi di Epic hanno fatto sui modelli poligonali. Sebbene tutto sia molto simile al passato, ogni personaggio, arma, armatura, oggetto e luogo è stato ridisegnato offrendo così un livello di dettaglio decisamente superiore, il che si traduce in una quantità minore di seghettature e una maggior morbidezza complessiva di ogni curva, da quelle del corpo a quelle del paesaggio.

Da non dimenticare poi che Gears of War 3 è il primo titolo in assoluto per la console di Microsoft ad essere disponibile anche in pieno 3D stereoscopico – caratteristica che nostro malgrado non abbiamo avuto modo di provare, ma che vi segnaliamo comunque per dovere di cronaca.

Magistrale, come già accaduto in Gears of War 2, la colonna sonora composta interamente da Steve Jablonsky ed ottimi gli effetti sonori di armi e luoghi che riescono a creare una vera e propria orchestra per le nostre orecchie. Buono il doppiaggio, interamente in italiano come il passato comanda, anche se il cambio di doppiatore per diversi personaggi, Marcus in primis, lasceranno poco felici i cultori della saga. Da segnalare poi anche gravi difetti di sincronia tra il parlato italiano e il labiale dei personaggi, con le voci di vecchie e nuove conoscenze che risultano fuori luogo. Il consiglio sulla lingua dunque è di lasciar perdere l’italiano e goderselo in inglese, a patto che ovviamente si capisca la lingua di Sua Maestà Elisabetta.


CONCLUSIONE

Gears of War 3 è senza ombra di dubbio uno tra i migliori Third Person Shooter usciti da sempre, forse il migliore attualmente in circolazione, ma ciò non lo rende esente da difetti. Manca una vera innovazione rispetto al passato, nonostante il continuo miglioramento del comparto tecnico e l’audio in italiano lascia più dubbi che certezze. Tuttavia a livello contenutistico la varietà delle situazioni offerte e la degna conclusione per una serie che si chiude qui aprendosi però a saghe tutte nuove, ci lascia soddisfatti. Non tutto è perfetto, bisogna dirlo, ma i lati negativi di questo capitolo sono pochi e nessuno porta a rovinare l’esperienza di gioco.

In conclusione Gears of War 3 offre tante ore di divertimento con una campagna profonda e ricca di colpi di scena, una modalità Arcade che trasforma completamente l’avventura ed un comparto multigiocatore ricco e ora vario più che mai grazie a nuove e vecchie modalità. La situazione è semplice, se non avete ancora una Xbox 360, questo è il momento adatto per prenderla, in caso contrario, non avete nessuna scusa valida per non giocare l’opera di Epic.

VOTO: 9.5 SU 10

Gears of War 3 è un third-person shooter sviluppato da Epic Games e distribuito da Microsoft Game Studios in esclusiva Xbox 360 dal 20 Settembre 2011!

This post was published on 15 Settembre 2011 18:11

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