Se del comparto narrativo di Uncharted 3 non sappiamo ancora molto, lo stesso non si può dire per quanto riguarda il gameplay grazie a svariate dimostrazioni ed anteprime hands-on. Salta subito agli occhi la fluidità data al terzo capitolo della saga, complici le migliorie alle scalate delle pareti, le animazioni realistiche e il pieno controllo di direzione durante i movimenti.
Ciò aumenta il fattore realismo e pone un po’ di pepe alla fase esplorativa, lasciando al giocatore il compito di trovare il percorso più adatto per raggiungere la destinazione. Decisamente migliorato poi il sistema di combattimento corpo a corpo. Avvicinarsi ad un nemico per farlo fuori sarà una prerogativa per riuscire a sopravvivere. Le opzioni sono molte, dal pugno a complicate prese che stenderanno gli avversari sul pavimento, sino all’ abilità di disarmare, mossa che ci consente di rubare le armi dei nostri nemici per poi usarle contro di loro.
Naughty Dog poi ha affermato di aver imparato dal suo passato e dopo aver ascoltato la community e le critiche, parte degli sforzi del team sono stati occupati a migliorare tutti quei piccoli difetti che nei precedenti capitoli erano stati segnalati. Considerando quello che abbiamo visto e che tutto questo è solo la punta di un grande iceberg, non possiamo che aspettarci altre grandi novità per quanto riguarda il gameplay di Uncharted 3!
Grazie ad una beta multiplayer poi, disponibile nei giorni scorsi su PlayStation + ed ora disponibile a tutti, abbiamo giocato cinque diverse modalità su due mappe, Chateaux e Pista Aerea. A livello tecnico il comparto multiplayer si presenta simile al passato: fluido, divertente e ben bilanciato. Più pesante il matchmaking che ha richiesto più tempo del previsto per trovare una partita, problema sicuramente legato alla non alta presenza di giocatori online. Ma passiamo alle modalità.
Si parte con il deathmatch che si offre in tre versioni: classico, team e a tre squadre. Il deathmatch a squadre è reso meno classico da un sistema di bonus che mantiene alto il ritmo aiutando il team in difficoltà. Attraverso l’uccisione di un VIP, un’azione di squadra e cose simili, il team in svantaggio accederà a bonus come vedere la posizione dei nemici sulla mappa. La vera novità è però il deathmatch a tre squadre che fa scendere sul campo sei persone in tre team. Ciò porta i due giocatori ad interagire realmente obbligandoli ad una cooperazione attiva che i deathmatch classici non hanno. La quarta modalità competitiva, Estremo, non è altro che un livello di difficoltà del multiplayer che rimuovere bonus, abilità secondarie e potenziamenti dal deathmatch. Arena Cooperativa infine è una modalità di gioco cooperativa sulla falsa riga orde o modalità zombie dove non dovremo far altro che resistere ad un continuo e sempre più ampio e potente attacco nemico.
Esperienza e denaro guadagnato nei match ci consentono di equipaggiare nuove armi e potenziamenti come ricarica rapida, caricatori ampliati, salute, respawn rapido e similari. Attraverso il denaro inoltre potremo migliorare l’aspetto del nostro alter ego grazie ad un editor che ci consentirà di utilizzare i personaggi del gioco modificandone l’abbigliamento, la voce ed altro ancora.
CONCLUSIONE
Tra 3D, trama hollywoodiana, gameplay riveduto e molto più interattivo ed un multiplayer avvincente, Uncharted 3: L’inganno di Drake sembra essere pronto a sconvolgere il mondo dei videogames, riconquistando la corona di miglior esclusiva PlayStation 3. Possiamo solo immaginare quali altre novità Naughty Dog è pronta a rivelare per il loro titolo, ma se dobbiamo dirla tutta, per noi Uncharted 3 è già un vincitore e il suo rilascio sul mercato non potrà far altro che darcene la certezza.