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Pubblicato in: News

Section 8 Prejudice: Recensione

Recensione di Fabiano “Deimos” Zaino

Non so quanti giocatori si siano ritrovati per le mani un gioco del 2009 che si chiamava Section 8 e ne abbiano apprezzato le dinamiche: se comunque appartenete a questa prima fascia di persone e non alla seconda (me compreso), di quelli che il gioco lo hanno scansato a priori, sappiate che da qualche giorno è disponibile il seguito ufficiale intitolato Prejudice.

Mettendomi invece nei panni di una persona che del primo gioco non ha gradito ne dinamiche ne grafica (cioè io), sappiate che Timegate sembra abbia imparato tantissimo dalle critiche pervenutegli con il loro primo nuovo IP sul mercato e abbia cercato di non ripetere gli stessi errori di gioventù. Ci saranno riusciti? La risposta, ve la dico subito, è un seguito ghiotto ma non troppo che però riesce a divertire sia nella campagna singola che nelle dinamiche pensate puramente per il multiplayer.

DA SOLI O IN COMPAGNIA?
Section 8 Prejudice e relativo titolo passato ha sempre sofferto di un problema davvero molto grande per i videogiochi moderni: il gameplay differisce troppo dal giocare la campagna in solitaria o buttarsi a testa bassa nel multiplayer.

Difatti, anche precedentemente, sembra che la campagna in singolo (da affrontare nei panni di un certo Alex Corde) sia messa li solamente per dire che ci sta ma che in verità non serve a nulla.

Non dico che non sia bella ma è inutile, passabile e anche un filino scontata. Le differenze con il primo titolo però si vedono fin dalla prima mezz’ora di gioco con missioni legate a una vera e propria storia che verrà narrata nel tempo e non messa li solo per fare bellezza – oddio, è messa li per quello perché il discorso singleplayer, sempre li finisce…ci sta ma potrebbe anche non esserci. Comunque sia, altra grande differenza con il primo gioco riguarda l’intelligenza artificiale dei Bot che qui pare più marcata e intelligente.

Non abbiamo visto dunque le scene di immolazione che si verificavano nel primo capitolo ma i nostri compagni sembra che ragionino in maniera meno estrema e ci supportano o attaccano in gruppo quando la situazione richiede una o l’altra scelta.

Tornando a bomba sullo story mode e ripescando i pensieri del, ci sta giusto per…sappiate che la campagna in singolo dura la bellezza di 5 ore scarse: pochine per alcuni ma bisogna anche dire che il gioco costa 13 euro dunque ci siamo per quanto riguarda durata e prezzo.

Tagliando lo story mode e proseguendo verso il multiplayer, iniziamo a ragionare su un prodotto che punta davvero in alto benché strizzi pesantemente gli occhi a Halo Reach sia come modalità di gioco che come design generale – non che sia un male ma è bene metterlo in chiaro.

Per ora, sappiate che di base si potranno scegliere le solite classi di appartenenza più o meno conosciute come il guerriero super armato, quello leggermente meno blindato ma più veloce da gestire e la via di mezzo che può usare diversi gadget tecnologici per difendersi: tutte queste classi, potranno nel tempo di gioco, usufruire di migliorie costanti sia per le armi che per le armature o l’aspetto estetico.

Per quanto riguarda le modalità, per ora ne troviamo solamente due (ma gli sviluppatori ne hanno promesso di nuove a breve) che si chiamano Conquest e Swarm.

La prima è abbastanza scontata e si affaccia alla solita conquista di una determinata zona per tot di minuti fra squadre di 16 giocatori ognuna.

Swarm è invece la modalità più bella perché oltre a delle mappe davvero molto grandi e sembra ben bilanciate, aggiunge la possibilità di utilizzare svariati mezzi come carri blindati, hovercraft o anche Mech da battaglia che schifo non fanno mai. Fra le altre ghiottonerie, per di più, potremo spendere “crediti” guadagnati durante le battaglie per piazzare numerosi supporti secondari nel terreno come torrette missilistiche o veri e propri droni che ci aiuteranno in battaglia. Personalmente, vedo la parte multiplayer come piccola ma essenziale anzi, la scelta di poche opzioni o di sole due modalità può essere un bel trampolino di lancio per i primi mesi, di modo che Timegate si renda conto dell’andazzo del suo titolo da supportare successivamente in maniera sempre più massiccia.

L’ARMATURA DEI SOGNI
Section 8 Prejudice, strizza l’occhio un filino troppo al design visto in Halo Reach sia per mezzi che per armature ma, detto questo, sappiate che per un gioco venduto a prezzo basso, il lavoro dietro è eccellente sia per le mappe (alcune immense) che per una realizzazione tecnica delle più stabili che mi sia capitato di provare su PC ultimamente: sappiate che anche nelle situazioni più masochistiche possibile, il frame rate rimane stabile sopra i 25 o 30 rate al secondo.

Certo, non aspettatevi nulla di davvero esagerato perché sia le texture che gli effetti grafici sono nella norma. Brutte invece le esplosioni che non rendono giustizia praticamente a nessun botto che si rispetti. Per chiudere, carino il comparto audio e qualche musichetta di fondo ma nulla di veramente originale, si poteva fare di più.

Insomma, considerato che il primo gioco era davvero grossolano (per non dire altro), Section 8 Prejudice migliora enormemente in ogni sua parte, meno nella campagna a giocatore singolo e di più in quella multiplayer ma se non avete una linea internet in casa, per il prezzo a cui è venduto, vale sicuramente le sue ore di gioco.

Votazione finale: 79/100

This post was published on 5 Maggio 2011 17:33

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