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SOCOM: Forze Speciali – Recensione

Non sono molti i titoli in single player in cui un giocatore da solo può gestire in modo completamente autonomo i movimenti di una intera squadra. Zipper Interactive, dopo le fatiche di MAG – MMO da 512 player – ha pensato che se esistono giochi di questo genere, quelli che in singolo ti mettono al comando di una squadra sono decisamente molti meno, forse elencabili utilizzando una sola mano. Dal concetto di gestione della squadra nasce dunque il nuovo capitolo di SOCOM. Shooter allo stato puro, o gestionale di guerra? Scopritelo in questa nostra recensione.

FORZE SPECIALI PRONTE AD OPERARE!

Dopo il passo falso commesso in Confrontation, Zipper Interactive ha introdotto nuovamente la modalità single player in SOCOM mettendo il giocatore, come accennato, al comando di due squadre composte da due membri ciascuna – cinque membri in tutto dunque, ma di questo parleremo dopo in modo più approfondito. A fare da sfondo all’avventura è un’isola tropicale dove un rivoluzionario sta tentando di soverchiare la democrazia per insediarsi al potere della ricca regione, divenuta tale grazie allo stretto di Malacca, importante via di commercio marittima e stradale. Compito nostro e della nostra squadra ovviamente è evitare che ciò accada e in soli sei giorni dovremo riuscire ad abbattere completamente la forza ribelle ristabilendo così la pace nell’isola.


SOCOM: Forze Speciali Multiplayer Trailer “Not for self” disponibile sulla GamesVideoTV

Come accennato nell’introduzione, avremo il controllo di due squadre. La prima è la squadra blu composta da Schweitzer e Wells, due nerboruti votati all’azione in campo aperto dove è l’arma più grossa e che fa più casino la migliore da utilizzare. Il secondo team è invece composto da due asiatici, Chung e Forty-Five (45), entrambi votati all’azione stealth con fucili di precisione ed uccisioni con il coltello. Noi saremo a capo del gruppo e attraverso il D-pad dovremo coordinare i movimenti di entrambe le squadre selezionando sul campo il punto di destinazione, i checkpoint intermedi sino a creare tattiche che consentano ad un gruppo di raggiungere i nemici da dietro mentre il secondo gruppo e noi li teniamo occupati con fuoco di copertura. SOCOM: Forze Speciali però non è solo gestione della guerra, alle ambientazioni aperte tra foreste, strade e città, si alternano capitoli in cui indosseremo i panni di 45 e solo controllando lei, dovremo infiltrarci in basi nemiche, sfruttare zone d’ombra ed esche per aggirare i nemici e quando necessario, azzannare il nemico alla gola con il coltello e toglierlo dalla luce per non farci individuare – in queste fasi è anche possibile utilizzare armi silenziate, ma il vero divertimento la si ha coltello in mano. Questi capitoli all’interno della storia non trattano argomenti alternativi, ma restano legati alla storia e consentono di offrire un gameplay differente così da spezzare la monotonia che nasce da un continuo “individua-comanda-spara”.

Quattordici sono le missioni in cui la storia di SOCOM: Forze Speciali si divide, con una longevità media che si attesta tra le sei e le otto ore complessive – comunque variabile a seconda del grado di difficoltà scelto e dell’abilità del giocatore. Seppur scontenti, si tratta tuttavia di uno standard sempre più comune negli shooter di questa nuova generazione.


Capo! Capo non so se lo sa, ma dietro di lei è scoppiato qualcosa!

A mitigare una storia forse un po’ troppo breve e narrata in modo banale, c’è un ottimo comparto online che offre due modalità cooperative affrontabili da due a cinque giocatori ed un multiplayer che presenta quattro diverse modalità affrontabili su nove mappe per un totale di trentadue giocatori per partita. Oltre alla possibilità di personalizzare completamente il proprio alter-ego online dagli appositi menu, sulla falsariga di Battlefield, il titolo consente in partita di modificare ad ogni respawn la propria classe, armi, equipaggiamento e punto di nascita – a patto di avere compagni in squadra o punti disponibili ovviamente.

Ma passiamo alle modalità di gioco partendo dalla modalità cooperativa. “Espionage” e “Takedown” sono le modalità a disposizione dei cinque giocatori. Nella prima sarà compito della squadra recuperare oggetti sulla mappa che verranno posizionati dal sistema in modo casuale ad ogni partita. Nella seconda invece dovremo abbattere il leader dei ribelli con quest’ultimi che ovviamente faranno di tutto per evitarcelo. Quattro invece le modalità multiplayer con supporto sino a trentadue player. Si va dal classico Team Deathmatch (“Suppression”), alla conquista del quartiere nemico (“Last Defense”), sino a cattura la bandiera (“Uplink”) dove le bandiere non sono altro che file di intelligence. Alle tre modalità semplici e già note, si aggiunge una novità per il multiplayer, ossia la modalità “Bomb Squad”.


Ok ragazzi, tutti in posa che devono farci una foto. Cheese!!

In questa modalità lo scopo della squadra in attacco è disinnescare una bomba, mentre quella in difesa dovrà ovviamente fare di tutto per evitare che ciò accada. A turno, un membro della squadra in attacco sarà l’artificiere con la tuta tipica che lo rallenterà molto nei movimenti, nella coordinazione e nella possibilità di difendersi. Questo compito è ovviamente quello del resto della squadra, basta infatti la morte dell’artificiere per perdere il turno ed eventualmente anche il match.

NE’ BENE NE’ MALE

A livello tecnico SOCOM: Forze Speciali è come il tracciato di una montagna russa. Se da una parte abbiamo una grafica decisamente niente male con ambientazioni ottime, personaggi, oggetti, veicoli e quant’altro realizzato con cura e dovizia di particolari ed un comparto effetti che piace, da un’altra parte c’è un sistema di collisioni che ha dell’assurdo. Al fuoco della stessa arma possiamo vedere rocce sgretolarsi, mentre steccati in legno e corda restano illesi ed offrono una copertura al giocatore più sicura. Allo stesso modo l’intelligenza artificiale risulta generalmente ottima, sia in single player che online, anche se a volte il posizionamento delle squadre risulta ostico a causa di ostacoli sulla mappa o vie possibili ma non considerate dai nostri compagni di squadra.


Se vedi tre uomini correre verso un carro armato… tu corri nella direzione opposta!!

Da segnalare il supporto 3D stereoscopisco che abbiamo provato e di cui siamo rimasti piacevolmente sorpresi. Se non si tratta del migliore uso di questa tecnologia in gioco al momento su PS3, ci siamo particolarmente vicini. Pochi altri sono i titoli che altrettanto egregiamente hanno fatto uso del 3D. SOCOM: Forze Speciali infine consente al giocatore di utilizzare anche il Move come periferica di gioco e seppur divertente, non l’abbiamo trovata particolarmente precisa quanto il Dualshock – senza considerare ovviamente la stanchezza che deriva dalla posizione con un uso prolungato del controller Move.

Discreto il comparto sonoro che offre una buona campionatura delle armi e dei rumori di fondo. Non altrettanto il doppiaggio in italiano che non fornisce lo stesso pathos di quello in lingua originale. Sufficiente la colonna sonora che ci accompagna lungo tutta l’avventura senza mai rendersi pesante o fastidiosa.

CONCLUSIONE

In breve SOCOM: Forze Speciali è un titolo che consente ai novizi di provare uno shooter diverso dal solito e ai veterani del genere di individuare finalmente quel titolo che punta molto sulla tattica piuttosto che sulla forza bruta tipica della cavalleria. Varietà delle ambientazioni, ottimo gameplay, buona grafica e storia intrigante benché poco originale, rendono SOCOM: Forze Speciali un titolo piacevole e particolarmente consigliato a chi vuole restare nel mondo degli shooter, affrontando però il tutto in un modo diverso dal normale.

SOCOM: Forze Speciali è un first person shooter sviluppato da Zipper Interactive e distribuito da Sony. Il titolo è un’esclusiva PlayStation 3 disponibile dal 19 Aprile 2011.

VOTO: 8 SU 10


This post was published on 16 Aprile 2011 18:53

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