INVESTIGA, INDAGA E… SPARA!!
Fin dall’inizio ci si é chiesto che tipo di approccio Team Bondi ha deciso di adottare per rappresentare al meglio il mondo dell’investigazione attraverso un videogioco. In passato ci sono stati molti tentativi di riprodurre le tattiche investigative in formato videoludico (vedi Heavy Rain), ma non sempre si é riuscito a creare un comparto di gameplay abbastanza interattivo da lasciare al giocatore stesso l’ultima parola sulla risoluzione di un’indagine. Il sistema adottato da L.A. Noire sembra invece aggiungere nuove caratteristiche che insieme creano un mix pronto ad esplodere e a scintillare come vero e proprio genere videoludico: il genere investigativo!
L’azione di gioco di L.A. Noire si snocciolerà in tre fasi principali. Precisiamo prima di tutto che durante il corso dell’avventura avremo la possibilità di esplorare in lungo e in largo la Los Angeles del dopoguerra grazie ad un approccio free-roaming, approccio che é quasi diventato un marchio di fabbrica per Rockstar. In auto o a piedi dovremo dunque esplorare le strade di Los Angeles per raggiungere i punti di interesse che attiveranno le varie fasi di gioco che ci aiuteranno a mettere la parola fine ad un caso.
In linea di massima, le tre fasi con cui dovremo districarci per risolvere un caso sono (non necessariamente nell’ordine): la scena del crimine, gli interrogatori e le sequenze d’azione.
Quando ci ritroveremo immersi in una scena del crimine il nostro principale scopo sarà quello di scovare ogni prova possibile per formulare ipotesi sulla risoluzione del caso. Tutto, partendo dal cadevere ritrovato (se ci sarà) per finire a bidoni della spazzatura dei vicoli secondari, dovrà essere accuratamente analizzato in lungo e in largo per trovare ogni straccio di possibile prova. Per fare ciò avremo a disposizione una meccanica che contempla l’uso di segnalatori su schermo (che diventeranno sempre meno man mano che aumenta la difficoltà di gioco), i consigli dei nostri colleghi (che agiranno in modo realisticamente circospetto), l’utilizzo delle levette analogiche (potremo dover ruotare l’angolazione della prospettiva per scovare indizi altrimenti preclusi), e anche un attento uso della vibrazione del controller che ci avvertirà quando troveremo possibili indizi. Tutto questo crea un mix che si rivelerà parecchio profondo e abbastanza immersivo, riuscendo nell’intento di far calare il gamer nei panni di un detective grazie anche ad un design strepitoso (ma ne parleremo dopo).
Durante gli interrogatori, invece, ci troveremo faccia a faccia con personalità variegate e realistiche (alcune scovate proprio grazie alle fasi di indagine sulle scene del crimine) con cui dovremo cimentarci in interrogatori splendidamente resi cui caratteristica principale sarà quella di lasciare molto nelle mani del giocatore. Potremo porre una serie di domande predefinite ai nostri interlocutori (alcune dovranno essere sbloccate trovando determinate prove) e alla lora risposta ci verrà data la possibilità di accettare come vero quanto affermato dal nostro interrogato, mostrarsi dubbioso, o accusarlo di menzogna (posto di avere le prove a supporto delle nostre tesi). Su quale principio basare la nostra scelta? Verrebbe da supporre che in base agli indizi scovati avremo abbastanza materiale per comparare le dichiarazioni dei nostri soggetti con quanto da noi scoperto, e in parte questo sistema é contemplato, ma largo spazio viene lasciato alle espressioni facciali. Qui entra in gioco il grande utilizzo che Team Bondi ha riservato alla nuova tecnologia grafica che non sarà solo un vanto visivo: individuare ogni piccola variazione dello sguardo e ogni impercettibile cenno di smarrimento o paura sarà una prerogativa importantissima per districare verità e menzogne durante le indagini, e se a questo si aggiunge una buona dose di acume e conoscenza dell’animo umano (realisticamente reso nei principali personaggi) intuiamo come L.A. Noire sia un titolo che lascia molto spazio alle capacità investigative e logiche proprie del giocatore, premiando i provetti Sherlock Holmes e spiazzando coloro che si aspettavano una semplice accozzaglia di tasti da premere furiosamente.
OGNI RUGA IN PIU’ E’ UN PREGIO!
Veniamo ora al decantato comparto grafico di L.A. Noire! Ovviamente la caratteristica che più si fa più sentire é l’uso della nuova tecnologia dietro alle stupende animazioni del titolo. Attori in carne ed ossa hanno prestato il loro volto e la loro recitazione per creare Phelps e i tanti personaggi che ruoteranno attorno all’intraprendente detective con un risultato seriamente sbalorditivo.
Questa nuovo approccio, pur non rappresentando la perfezione (a volte alcune espressioni risulteranno molto ambigue, quasi inumane!) é sicuramente godibile da più punti di vista, sia per la sua importante presenza visiva che ci lascerà a bocca aperta, sia per l’uso che Team Bondi ha riservato a questa nuova tecnologia, integrandola appieno con le fasi più discorsive del titolo!
Siamo di fronte ad un ottimo esempio esempio da seguire: una grafica che non é lì solo per essere ammirata, ma che si rivela essenziale per la risoluzione del gioco e per progredire degnamente con l’avventura!
Questo aspetto é circondato da un intero comparto di design da film Oscar. Il mondo del Noir anni ’30-’40 é stato reso in maniera sopraffina, grazie ad un accurato studio dell’epoca e un comparto sonoro che sottolinea adeguatamente ogni singola fase di gioco. Così come la grafica, il sonoro si rivela capace di intregrarsi alla perfezione con l’azione di gioco, con effetti sonori molto suggestivi che attireranno la nostra attenzione durante il gameplay (soprattutto durante le perlustrazioni delle scene del crimine).
Nonostante il vero punto di forza di L.A. Noire sia il gameplay fresco e denso di stimoli, sappiamo già che il comparto di design sarà la caratteristica che più attirerà i consumatori all’acquisto, ma rimaniamo ben coscienti del fatto che il design é stato integrato alla perfezione con il gameplay, a tal punto che, senza i nuovi standard visivi e sonori raggiunti da Team Bondi e Rockstar con questo titolo, il gameplay di L.A. Noire non sarebbe potuto rimanere lo stesso.
SUCCESSO SICURO
Quale modo migliore di concludere la nostra Anteprima di L.A. Noire cercando di intuire gli effetti che il rilascio del nuovo titolo Rockstar genererà attorno a sé.
E’ molto probabile che L.A. Noire sarà il titolo che assottiglierà la barriera tra film e videogames, grazie ad un’attenzione particolare riservata al design e alla narrazione che si compenetra appieno con il gameplay.
E’ altresì ragionevole pensare che molte software house trarranno spunto da L.A. Noire adottando approcci simili anche a generi diversi, potremo aspettarci dunque in futuro l’utilizzo di riconoscimento delle espressioni facciali molto spesso e a livelli ancora più alti.
E’ inevitabile, infine, che L.A. Noire si riveli essere un titolo-bomba, che non solo verrà conosciuto da tutto il mondo grazie ai suoi nuovi standard, ma aprirà una porta verso il mondo dei videogames a tutti coloro che non sono stati ancora attratti dal nostro fantastico mondo che da sempre ci regala forti emozioni e tanto divertimento!
Di sicuro, L.A. Noire promette tanto, e noi saremo qui a giudicarlo ancora una volta quando, insieme, avremo la fortuna di vederlo sugli scaffali italiani!
This post was published on 8 Aprile 2011 22:59
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