Recensione di Fabiano “Deimos” Zaino
Tutti quelli che hanno avuto il piacere di giocare al primo Shift, ricorderanno che dopo la scelta della modalità carriera, bisognava faticare non poco per ottenere dei buoni punteggi e dunque scalare le classifiche mondiali fino a diventare una vera e propria stella delle corse su pista. Ebbene, tutti quelli che si aspettavano ancora una cosa del genere, rimarranno parecchio delusi dal fatto che la carriera in questo secondo episodio non è solamente una delle più facili dal punto di vista del gameplay ma ha totalmente perso il fascino delle stelline del primo capitolo. Ora come ora, avremo sempre modo di fare punti durante la gara ma non ci saranno più le varie alternative del primo gioco come le sportellate o tenere la scia dell’auto che ci precede e via di questo passo: diciamo che se da una parte la direzione più grezza del primo Shift è stata limata, dall’altra avremo un sistema a punti davvero troppo bacchettone con i piloti che fin da subito non sembrano trovarsi a proprio agio con una corsa in pista pulita e impeccabile – tamponare una macchina avversaria o uscire fuori pista comporterà rimproveri e tempi morti che ovviamente influenzeranno negativamente il punteggio finale e quindi l’accredito di più o meno soldi nel nostro conto carriera. La scelta di questa manovra ad opera dei programmatori è molto strana e ci siamo chiesti più volte del perché abbiano voluto cambiare in questo modo cosi esagerato. Questo però non vuol dire che il divertimento delle corse verrà meno anzi, imparando a prendere bene le giuste traiettorie e cercando di non tamponare nessuno, si può arrivare ad essere dei piloti formidabili. Altro fattore davvero troppo sbilanciato, riguarda lo sblocco di macchine e potenziamenti per quanto riguarda le parti avanzate della carriera grazie a una determinata competizione ovvero quella dedicata ai Drift.
Questo genere di evento sblocca buona parte di tutto il gioco, il parco macchine e ovviamente i potenziamenti. Insomma, se fate qualche gara su pista e poi vi dedicate ai Drift, state sicuri che nel giro di mezzo pomeriggio, potrete tranquillamente archiviare il gioco. Cosa comporta questa scelta cosi assurda da parte dei programmatori? Sostanzialmente vi porta a non sperimentare a dovere la parte dedicata alla carriera che senza l’ausilio delle gare Drift, diventa anche tediosa se non riuscirete a trovare un modello di guida pulito. Per quanto ci riguarda, questo genere di scelta, rimane essere una bruttura o semplificazione davvero troppo accentuata a differenza del precedente capitolo.
TUTTI IN PISTA
Ingraniamo la marcia e partiamo in quarta. Shift 2 è una gioia per i collezionisti di macchine e gli appassionati di piste realmente esistenti. Per quanto riguarda i rombanti motori, sappiate che il gioco arriva a proporre qualcosa come 145 vetture per un totale di 36 costruttori: Lamborghini, Porsche, Aston Martin, Macerati, Pagani, Alfa Romeo, Shelby, Bugatti, Wolkswagen etc sono solamente i primi nomi che mi saltano in mente. La verà novità delle vetture riguarda però la loro catalogazione…non avremo più decine e decine di macchine inutili o poco performanti ma potremo concentrarci solamente sul top di ogni marca: dalle macchine di piccola a quelle di grande cilindrata. Sul fronte piste invece, grandi sorprese: 35 piste (quasi il doppio del primo capitolo) con un design molto vario e ben bilanciato fra cui le celebri Monza, Suzuka, Brno, Brands Hatch, Nurburgring, Enna Pergusa, Monte Carlo etc per finire su piste inventate di sana pianta dai programmatori e ovviamente quelle cittadine.
Tornando a bomba sulle vetture e dunque sul versante estetico di queste ultime, sappiate che man mano che avanzerete per la carriera, potrete sbloccare nuovi potenziamenti e oggetti dedicati al puro Tuning come vernici, aereografie, spoiler, alettoni e via di questo passo. Davvero molto spazio e stato dedicato a questo fattore che come sempre succede nella serie di NFS diventa un elemento essenziale per differenziare le varie vetture nel nostro/vostro parco macchine. In ultimo, sappiate che esiste il pieno supporto ai danni sia visivi che meccanici – si può arrivare anche a perdere le ruote…e addio gara.
VOGLIA DI COSE BRUTTE
Arriviamo dunque alle cose davvero molto brutte del titolo.
Prima di tutto bisogna segnalare una intelligenza artificiale davvero terribile, sia per quanto riguarda le tattiche che le traiettorie in pista. Più di una volta, stranamente visto che il gioco si basa sulla pulizia di guida, verremo urtati e sbattuti fuori strada non solo da una macchina ma anche da tutte le altre che sembrano avere problemi di scia…ovvero, uno si butta dal ponte e gli altri seguono. La pulizia di guida degli avversari è talmente tanto scarsa che alle volte sembra di giocare ad un destruction derby che non ad un titolo di corse su pista. Altre volte, mi è capitato di vedere un avversario sbattuto fuori pista dal sottoscritto per poi ritrovarmelo sul podio alla fine del giro, cosa davvero incomprensibile e pazzesca se si pensa che quando siamo noi a mettere anche solo una gomma nell’erba, si rimane quasi piantati dentro…gli altri invece, usciranno dalle brutte traiettorie in maniera semplicissima. Ovviare a questi problemi diventa una sorta di gioco nel gioco perché se ad un livello normale di difficoltà ci si può anche salvare da certi atteggiamenti, nei livelli più alti, sembra che l’IA diventi totalmente instabile anche fra più concorrenti controllati dal computer e non è difficile vedere tamponamenti a catena o staccate che lasciano davvero senza parole.
Altra cosa che mi ha lasciato davvero perplesso riguarda il lavoro svolto sul motore grafico.
Tecnicamente il motore di sviluppo è il medesimo del primo capitolo, abbellito per i tempi che corrono grazie a una serie di effetti molto belli ma quello che lascia senza parole è la pesantezza che richiede un computer quasi ninja per andare davvero fluido – stranezza perché al pari del precedente capitolo, le cose andavano davvero bene sulla stessa macchina dove è stato provato il titolo. Purtroppo, come aggiunta ad una grafica pesante, i programmatori ci hanno regalato una serie di bug come non ne vedevo da tempo: intere texture che spariscono durante la gara, rallentamenti davvero strani anche con una sola macchina a schermo (la mia), freeze del gioco e per concludere, uscite al desktop quando meno ce lo si aspetta. Comunque sia, abbiamo provato a diminuire le impostazioni grafiche, scendendo non solo di risoluzione (da 2024 a 1680px) ma settando anche poche ombre e zero effetti come blur e antialiasing (da 16x a 4x) – diciamo che le cose migliorano anche parlando di frame rate ma è davvero inspiegabile vedere girare un Crysis 2 al massimo dettaglio (per intenderci) senza fare una piega e veder scattare Shift 2 sulla medesima configurazione. Si spera dunque nell’arrivo di qualche patch correttiva (magari già in sviluppo) che migliori le prestazioni.
LO PRENDO O MENO?
Concludendo con la recensione, Shift 2 è dunque un gioco consigliato o meno? Difficile dare un consiglio azzeccato al 100% per ogni gusto dei giocatori ma possiamo dirvi che se avete amato il primo capitolo e volevate una sorta di gioco migliorato, personalmente credo che rimarrete abbastanza delusi da questo nuovo capitolo: non ci sono migliorie semmai tagli a quello che già era considerato un ottimo gioco. Purtroppo, tagli e modifiche varie hanno influenzato non solo una intelligenza artificiale davvero poco corretta ma anche una grafica che tutto sommato si lascia guardare ma che non esalta.
Fra le super novità, non mi sono scordato di parlarne ma lo volevo fare in chiusura, segnalo l’aggiunta delle fantomatica visione dal casco del pilota. Questa nuova scelta comporta principalmente una immedesimazione quasi totale per quanto riguarda le corse in pista e credo che farà la felicità di molti giocatori che vogliono sentirsi fin dentro l’abitacolo di guida quando giocano. Per tutti gli altri invece, quelli abituati alla visuale esterna dei mezzi, credo che darà solamente il mal di testa. Chiudo citando gli ottimi effetti audio (il titolo è tutto in italiano) e ovviamente la presente modalità multiplayer: chiamata Autolog che gli appassionati di NFS ormai conosceranno a memoria.
Votazione finale 7,9 – 8,5/10 – Doppia votazione davvero molto doverosa da fare per Shift 2. Il 79 riguarda fondamentalmente la versione PC, quella che è stata testata e che dunque non ha convinto per nulla per quanto riguarda la grafica e la pesantezza del motore di gioco e soprattutto il frame rate su una macchina molto potente (da migliorare con una futura patch). I bug fra le altre cose, sono davvero molto fastidiosi e inspiegabili per un gioco del genere. L’85, in definitiva, si può tranquillamente dare alla versione per console che sicuramente non avrà gli stessi problemi della controparte PC.
This post was published on 1 Aprile 2011 15:16
Ci sono dei dati che non possono fare altro che preoccupare e anche parecchio in…
Abbiamo recensito Metal: Hellsinger un paio d'anni fa, e già allora ci era sembrato un…
Era il (mica tanto) lontano 2021 quando a Lucca Comics and Games vedevo apparire per…
E' il momento di risparmiare e anche parecchio acquistando tutto quello che si desidera: ecco…
Per il digitale terrestre arriva un cambiamento non di poco conto. Tre nuovi canali stranieri…
Per la prima volta in assoluto tra i santi ci sarà anche un giovane appassionato…