La storia di Bulletstorm è ambientata nel ventiseiesimo secolo dove, la Confederazione dei Pianeti è protetta da un gruppo di militari denominati Dead Echo. Grayson Hunt, protagonista dell’avventura, era uno degli uomini della Dead Echo finché ha scoperto di esser stato utilizzato dal suo superiore come sicario utile ad eliminare personaggi scomodi. Avvenuta la scoperta, Hunt abbandona il corpo militare – da cui comunque viene congedato con disonore – ed inizia un’aspra lotta contro il generale Serrano che lo porta in breve a divenire un pirata con tanto di taglia sulla testa. Dieci anni dopo Hunt, al termine di un viaggio in curvatura, si trova di fronte alla Ulysses, un imponente vascello militare controllato dal generale Serrano. Offuscato dai fumi dell’alcool e dalla rabbia, Hunt decide di attaccare il vascello e dopo una rapida lotta e conseguente svenimento, si ritrova con i superstiti della sua flotta sul pianeta Stygia, un tempo un florido pianeta della Confederazione ed oggi un sudicio letamaio controllato da un gruppo di informi mutanti e banditi senza anima. Uscito dai rottami della nave, Hunt scopre che anche l’Ulysses si è schiantato su Stygia e da qui, in un turbinio di eventi, diversi colpi di scena ed un piccolo calo di attrattiva a metà dell’avventura, si dipana la storia di Bulletstorm divisa in tutto in otto capitoli, prologo compreso.
Per quanto la trama non presenti nulla di nuovo, anticipando poi da subito il vero nemico del nostro protagonista, l’ottima personalità data ad ogni personaggio rende l’avventura interessante, profonda e bella da vivere e giocare. Tuttavia la vera anima di Bulletstorm non è la storia, ma il gameplay. Criticato aspramente negli States nei mesi passati, Bulletstorm è stato tacciato di essere un titolo sadico, volgare e che fa della violenza un errato mezzo di intrattenimento. E’ realmente così? Sì. Diverte un casino? No, di più!
Ti piace la mia nuova abbronzatura?
Hai mica un po’ di diserbante? No eh?
OK, chi è che ha lasciato la ruota di scorta in giro!?
In conclusione la campagna single player ci toglierà dalle sei alle otte ore nella prima giocata, a seconda della difficoltà di gioco scelta – se avete esperienza con titoli come Unreal e Gears of War, puntate da subito alla modalità difficile. Se la longevità è in linea con i maggiori FPS sul mercato, stessa cosa non si può dire della rigiocabilità. Ripetere la storia di Bulletstom infatti è un dovere più che un piacere, anche se rigiocare con tutte le armi e le abilità al massimo rende l’avventura estremamente semplice da completare.
UN MULTIPLAYER POVERO DI SPIRITO
Se della assenza delle modalità cooperativa abbiamo già ampiamente parlato, nessuno accenno è stato ancora fatto del comparto multiplayer. Bulletstorm offre al giocatore una singola modalità di gioco denominata Anarchy – o Anarchia. In questa modalità fino a quattro giocatori potranno scontrarsi all’interno di arene contro orde di famelici Skulls, un po’ come già visto con Gears of War 2 con le Locuste. Tornano ovviamente ad essere protagonisti gli Skills Points che consentono al giocatore e alla sua squadra di accedere a nuovi upgrade e capacità per ogni livello che si supererà portando a compimento uno specifico numero di punti, generalmente ottenibile solo con il lavoro di squadra – uno calcia, l’altro usa la frustra ed il terzo spara ai gioielli di famiglia, giusto per fare un esempio.
Oh scusa!! E’ stato un riflesso incondizionato!
DEJA VU
Per quanto riguarda il comparto tecnico la mano di Epic Games si nota ed anche molto. Il gioco ad un primo sguardo sembra essere un Gears of War a metà tra il primo ed il secondo capitolo. Ambientazioni, personaggi, armi e tutto ciò che si può vedere a schermo ricordano pesantemente gli ultimi lavori della Epic, l’unica grande differenza è che in Bulletstorm tutto sembra un po’ più cartoon e meno reale – ma non tanto da esser preso per un cartone animato. Al solito la quantità di dettagli a schermo sono molti, dai detriti ai nostri piedi sino a scorci fantastici e panorami mozzafiato che rendono Stygia un pianeta su cui molti di noi vorrebbero andare a vivere. Anche i difetti sono i soliti delle opere realizzate con l’Unreal Engine 3, ossia un caricamento lento delle texture più lontane ed un frame rate ballerino quando a schermo l’azione si carica di molti personaggi ed effetti.
Cattivo Fuffi… ti avevo detto di restare a casa!!
CONCLUSIONE
Bulletstorm non è certo esente da difetti come abbiamo già detto, ma nessuno di questi porta il titolo sotto la sufficienza e cosa ben più importante, tutti i difetti messi insieme non tolgono un briciolo del divertimento che l’opera di People Can Fly ed Epic Games è in grado di donarci. Ad una buona storia si affiancano ottimi personaggi ed un comparto sfide e multiplayer in grado di aumentare in modo esponenziale le ore di sana pazzia che il gioco ci offre.
L’acquisto non è semplicemente consigliato, ma doveroso. Bulletstorm è uno di quei pochi giochi sul mercato che fa realmente la differenza nel suo genere e gli unici che non sapranno goderselo sono i fissati della guerra simulata e del realismo ad ogni costo.
Il gioco è disponibile per Sony PlayStation 3, Microsoft Xbox 360 e Personal Computer. I requisiti consigliati per godere a pieno del titolo sono Windows Vista (SP2) o Seven, Quadcore 2.0 Ghz, 2GB RAM e scheda video compatibile DirectX 9.0c con minimo 512Mb di RAM dedicata.
VOTO: 9 su 10
This post was published on 25 Febbraio 2011 11:19
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