Recensione di Fabiano “Deimos” Zaino
Immaginate un combattimento di arti marziali in cui i due lottatori sono muscolosamente massicci.
Queste persone, nonostante la grossa corporatura, riescono a sferrare colpi velocissimi e devastanti che il più delle volte, farebbero esplodere o implodere una persona normale.
Si, avete letto bene, questi combattenti hanno la forza di spappolare grazie a precisi colpi di arti marziali, le carni e i corpi di tantissimi avversari.
Se pensate di aver visto cose del genere solamente nei fumetti o nelle serie a cartoni animate vi sbagliate di grosso perché Kenshiro, della divina scuola di Okuto, sa fare questo e altro.
Come dite? Kenshiro non esiste e nemmeno la scuola di Okuto. Ah ah ah ah ah, ma siate seri…certo che esiste ed è anche una delle serie a fumetti di maggior successo al mondo.
BOTTE DA ORBI
Effettivamente, nella stesura dell’introduzione, mi sono lasciato trasportare dal fan accanito che è in me ma quando seppi dello sviluppo di un nuovo gioco dedicato alla saga di Ken il Guerriero, impazzii letteralmente.
Questo perché, durante le medie e le superiori, avevo una mania pressoché impossibile da gestire per tutto quello che riguarda Hokuto No Ken.
Fumetti, serie televisiva, poster, modellini in plastica e via di questo passo, doveva essere tutto mio. E per farmi male, ero riuscito a vedere anche l’orribile film tratto dalla saga.
Fist of the North Star Ken’s Rage riprende ne più ne meno le vicende del fumetto originale: vestiremo i panni di Kenshiro, successore della divina scuola di Okuto, combattendo in un futuro sconvolto dalla guerra e dal decadimento culturale – il mondo come lo conosciamo non esiste più e al suo posto si trova una landa tumefatta e distrutta, dominata dai più forti.
Detto questo e senza rovinare troppo la sorpresa, sappiate che Kenshiro dovrà affrontare svariati nemici importanti della saga, fino allo scontro finale con il temuto fratellastro Raoh (Raul) – incoronatosi da solo, Re di Okuto.
Lungo il tragitto, oltre al supporto morale dei due piccoli amici di Kenshiro (Bart e Lynn), sbloccheremo i personaggi (a loro volta impersonabili) di Rei e Mamiya.
Ma i più attenti di voi saranno in fremito per sapere in cosa consiste il gameplay del gioco e qui veniamo alle note dolenti di Fist of the North Star.
Purtroppo, chi si aspettava di mettere le mani su un picchiaduro o un action in terza persona “aperto” si dovrà ricredere, visto che l’ossatura alla base di Fist of the North Star, ricalca alla perfezione lo stile dei vari Dinasty Warriors: in pratica abbiamo piccole zone da ripulire per continuare con l’avventura.
Purtroppo, se da una parte questo problema di gameplay potrebbe passare in secondo piano, la vera bruttura del gioco arriva sul piano grafico che non si discosta troppo dalle ambientazioni desertiche e malfamate con texture spente e prive di fascino.
Ok, capisco che l’ambientazione è un mondo distrutto ma se volessi fare un confronto diretto, anche il precedente Darksiders, trattava di una Terra all’alba dell’Apocalisse eppure le sezioni di gioco o le scenografie generali, erano molto più aperte e soprattutto visivamente più appetibili.
Oltre alle scenografie abbiamo però un comprato tecnico dei combattimenti davvero ampio e ben gestito.
Come altri titoli del genere, avremo due tasti per gli attacchi medio potenti e per quelli più potenti, un tasto per saltare e l’ultimo per attivare le varie tecniche di combattimento.
Quello che però può risultare frustrante è che i combattimenti sono molto tecnici e questo lo si capisce dall’esecuzione dei colpi che potremo effettuare: raffiche di pugni, colpi che vanno ad affettare interi gruppi di nemici, trasmigrazioni di notevole impatto sono solo alcuni esempi della potenza dei combattimenti.
Bellissimi i fermi immagini sulle tecniche di combattimento riuscite alla perfezione cosi come le animazioni generali parallele al doppiaggio (da noi ci saranno i sottotitoli in italiano) di Kenshiro, capaci di metterci una adrenalina addosso che difficilmente posso riuscire a descrivere. Sempre sul fronte del combattimento, va poi sottolineato che l’uso specifico di molte mosse, serve per invogliare il giocatore a provare varie alternative al fine di migliorare tutte le tecniche o alcune delle più letali.
Questo si può tranquillamente fare alla fine di ogni capitolo, grazie all’uso di potenziamenti reperiti in giro per gli schemi.
Tecnicamente parlando però, mi sono accorto di alcune magagne strutturali nei combattimenti. Prima di tutto, le azzuffate tendono sempre a mitigare quel senso di violenza che era stato annunciato tempo fa dai programmatori, questo perché non sempre i gruppi di nemici si accaniscono per davvero su Kenshiro.
Positivo o negativo che sia, va anche sottolineato che la maggior parte delle volte, per divertirsi davvero a vedere l’esecuzione delle mosse e la loro vera potenza, si dovrà aspettare il Boss di turno…quindi, molta carne da cannone che serve più che altro per il livello scenografico.
MAI MAI, SCORDERAI…
L’attimo, la Terra che tremò. Eh…dolci ricordi.
Insomma, se siete giunti a leggere fin qui la seconda domanda che vi state ponendo è: Fist of the North Star è da comprare ad occhi chiusi? La mia risposta è si, se siete dei fan della saga e no, se non lo siete.
Questo perché il gioco può risultare troppo meccanico o tedioso in alcuni momenti, con sezioni di gameplay davvero povere oltre allo studio e alla realizzazione di diverse tecniche di combattimento.
Gli schemi sono anche assolutamente lineari senza grosse attenzioni sul piano grafico. Eppure, e qui inizio a parlare per gli amanti della divina scuola di Okuto, tutto il gioco è permeato da un appeal senza precedenti che lo eleva in modo eccelso.
Vedere anche solo una sequenza di watcha watcha watcha (non mi sono impazzito) sparati con una potenza inaudita verso un Boss finale al fine di farlo esplodere, credo che catturi l’adrenalina di ogni vero appassionato di Ken il Guerriero.
Fist of the North Star è dunque un buon prodotto ma forse un filino troppo imperfetto e chiuso in una mentalità, quella orientale, che difficilmente potrebbe far presa sulla nostra.
Come dicevo poco sopra, se siete fan della saga, compratelo ad occhi chiusi – se però non sapete neanche chi sia Ken il Guerriero, passate tranquillamente oltre.
Votazione finale: 7,7/10
This post was published on 8 Novembre 2010 20:02
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