LA GUERRA FREDDA AL TEMPO DEL MICROONDE
In Vanquish indosseremo i panni di Sam Gideon, uno degli inventori del sistema ARS, vero protagonista del gioco. La ARS, sigla che sta per Augmented Reaction Suit – Tuta di Aumento delle Reazioni – è una tuta/corazza ipertecnologica che consente a chi la indossa di godere di abilità sovraumane. Nulla di particolarmente nuovo, i giochi con tute che rendono un uomo un supersoldato sono tanti, sua Maestà Crysis in primis. Allo stesso modo anche la trama non spicca per originalità, il gioco ci mette infatti in un futuro non troppo lontano dove il continuo crescere della popolazione mondiale ha rese scarse le risorse ambientali. Nel tentativo di sollevare l’animo e la vita dei propri cittadini, gli USA hanno creato una stazione spaziale in grado di creare e distribuire energia grazie al sole, ma a scombinare i piani americani ci pensano gli onnipresenti Russi – in questo particolare caso, non sono semplicemente Russi, ma un ordine ultra nazionalista denominato Ordine della Stella Russa che ha rovesciato con un colpo di stato il governo mettendosi così al controllo della nazione. Dopo aver rubato la stazione agli Americani, i Russi la trasformano in una potentissima arma con la quale attaccano e distruggono San Francisco con la volotà di far cedere agli USA tutte le loro risorse. Da questo momento in poi si va avanti con la trama che si sviluppa su cinque diversi capitoli, più l’introduzione ed il finale, con Sam che da semplice scienziato della DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency), si trasforma in un super soldato con il compito primario di sconfiggere i Russi, ma anche con obiettivi specifici assegnati dalla “Presidentessa” degli USA. Detto questo, con la trama la finiamo qui per non andare eccessivamente nello spoiler.
Tolta la trama, ci si sposta al gameplay e alla tuta ARS, che come specificato, è la vera protagonista del gioco. Questa tuta completamente bianca consente al giocatore di sfruttare svariati bonus, in primis quello della velocità. Grazie ad un motore a reazione posto sulla schiena, potremo muoverci ad altissime velocità scivolando letteralmente da una copertura all’altra del gioco così da anticipare i nemici. Questo sistema, unito alla possibilità di lanciare delle sigarette (il fumo fa male!!) verso una direzione specifica, ci consente di prendere il nemico alle spalle visto che quest’ultimo terrà gli occhi nella direzione della sigaretta. Come ogni super tuta che si rispetti però, c’è un limite alle sue capacità, limite gestito da una barra sull’HUD che indica il surriscaldamento delle tuta e del suo motore – ciò significa che un uso eccessivo azzera questa barra, che una volta svuotata deve riempirsi nuovamente prima di consentire al giocatore un nuovo utilizzo dei poteri della tuta. Sempre grazie alla tua poi si può accedere ad una fase di gioco rallentata in pieno stile bullet time. Questo tempo rallentato si attiva automaticamente quando rischiamo di morire e ci consente dunque di far fuori il nostro “quasi” assassino con maggiore semplicità.
Trailer Gameplay E3 2010 dalla GamesVideoTV
Ma non sarebbe ovviamente uno shooter senza armi e in Vanquish l’arma è un vero e proprio spettacolo. BLADE, così si chiama l’arma fornita al giocatore, è parte integrante del sistema ARS. Questa particolare arma sfrutta la nanotecnologia ed è in grado di mutare continuamente forma, ciò consente al combattente di trasportare una singola arma, avendo però al contempo la possibilità di mutarla in una comoda ed agile pistola, una rapida mitraglietta o un letale fucile mitragliatore. Se inizialmente nella memoria di BLADE sono presenti solo le armi degli USA, basta avvicinarci alle armi a terra – ben segnalate sul radar – e premere un tasto per consentire al sistema ARS di scansionarla e darci subito dopo modo di mutare BLADE nell’arma appena scansionata. Il sistema è lo stesso del “trova l’arma a terra e raccoglila”, ma visto in tema tecnologico. Pur avendo la possibilità di mutare continuamente forma, il giocatore ha accesso ad un massimo di tre slot armi più un quarto per le granate (esplosive o elettromagnetiche). Le armi sono molte, si va da semplici pistole e revolver sino a potenti mitragliatori in grado di abbattere qualunque cosa proprio perché combatteremo contro ogni forma possibile di nemico. I Russi infatti possiedono enormi Mech che dovremo abbattere dopo aver fatto fuori interi battaglioni a piedi e su Mech più piccoli. Le battaglie finali contro i boss sono decisamente spettacolari e si spalmano sempre su una sequenza identica che comincia dal fuoco libero verso specifici obiettivi sino all’uso di brevi QTE (Quick Time Event) per la distruzione di una specifica zona e l’annientamento della minaccia.
Il combattimento però non si chiude solo al fuoco delle armi – anche se il sistema BLADE ci consente di colpire anche con razzi e molto altro. Sam, grazie alla sua tuta, può anche effettuare attacchi corpo a corpo utilizzando l’arma che tiene in mano, i pugni e le gambe. Tutte queste mosse melee sono decisamente spettacolari e ci consentono di levarci dagli impacci più di una volta se per errore ci addentriamo troppo al centro dell’azione.
Nella sua modalità storia il gioco si chiude, non è presente infatti una modalità di gioco offline/online cooperativa o competitiva.
BELLO E IMPOSSIBILE
A livello tecnico Vanquish è un vero e proprio gioiellino. Non abbiamo riscontrato particolari problemi: il framerate è stabile, l’apprendimento è semplice e l’IA si è mostrata pronta e in grado di metterci in difficoltà quando il livello di difficoltà è stato alzato al massimo disponibile. Il gioco punta tutto sulla spettacolarità, sul suo essere veramente bello da guardare in ogni istante. Restano poi a mente i momenti in cui, scivolando da una copertura all’altra, sullo schermo vediamo decine di nemici, esplosioni, proiettili e scintille volare un po’ ovunque.
Basta dunque veramente poco per godere appieno dell’opera di PlatinumGames, dai momenti caotici vissuti all’interno di spazi chiusi sino ai combattimenti “in volo” dove la linea dell’orizzonte è ampia e mostra un mondo carico di dettagli e mai lasciato a se stesso.
Ottimo il comparto audio che presenta una buona colonna sonora in grado di farci realmente aumentare il ritmo o calmarci nelle varie fasi di gioco, gli effetti sonori poi, come le esplosioni, il fuoco delle armi e via via discorrendo, risultano credibili nella loro ambientazione. Più che sufficiente infine il doppiaggio audio, completamente in italiano e con pochi problemi di sincrono tra parlato e labiali. Per i cultori del giapponese poi, si può scegliere questa lingua godendo a pieno del gioco nella sua forma più originale.
CONCLUSIONE
Vanquish è un gioco rapido sotto ogni aspetto, la prontezza dei riflessi e la rapidità sono i due aspetti fondamentali richiesti al giocatore, dato che è su questi che il gioco si muove. Allo stesso modo, il gioco è rapido a finire – chi vi scrive ci ha messo circa cinque ore dall’avvio alla conclusione. La brevità della storia però non porta l’opera di Mikami e PlatinumGames sotto la sufficienza, anche se un punto al voto finale l’ho tolto volutamente proprio per questo.
In conclusione Vanquish è un buon TPS (Third Person Shooter) che vanta un’ottima realizzazione tecnica con una trama un po’ banale tirata su da un gameplay semplice e divertente. Provate la demo disponibile su Live e PSN prima dell’acquisto, se ve ne innamorerete, Vanquish fa per voi.
Il gioco è disponibile per sistemi Xbox 360 e PlayStation 3.
VOTO: 7.5 SU 10
This post was published on 21 Ottobre 2010 12:02
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