INTRODUZIONE
Dopo il mezzo passo falso fatto con Revolution, la serie Civilization, ripresa in mano da Sid Meier, torna ad essere un titolo per PC. Vent’anni di storia alle spalle hanno portato il gioco ad essere uno degli strategici a turni più completi e complessi allo stesso tempo e gli sviluppatori di Fireaxis Games hanno deciso che il quinto capitolo doveva essere un nuovo punto di partenza della serie.
Questa decisione ha portato nella pratica ad una totale revisione delle meccaniche di gioco con l’eliminazione di alcune specifiche e lo snellimento di altre così da rendere Sid Meier’s Civilization V un gioco tutto nuovo, anche se ben ancorato al suo passato.
CIVILIZZATEVI
La trama, se così la si può definire, dietro Civilization è da sempre quella di indossare i panni di un personaggio storico e con questo portare la propria civiltà dalla preistoria allo spazio. In altre parole, decisa una delle diciotto civiltà disponibili all’interno del gioco, dovremo deciderne l’evoluzione scegliendo di puntare su cultura, politica, guerra o altro. Conquistare o trovare accordi con le altre civiltà per poi batterle tutte alla fine è l’obiettivo principe, migliore e più rapido sarà la nostra ascesa, maggiore sarà la nostra presa sul mondo. Nella pratica Civilization V è uno strategico a turni in cui il giocatore dovrà fare in modo che la propria civiltà sia quella meglio progredita nella cultura, arte, scienze ed ovviamente anche in campo militare.
La vittoria sarà mia… sgrunt!!
Rispetto al passato Fireaxis Games ha snellito notevolmente le meccaniche di gioco rimuovendo degli aspetti e semplificandone degli altri. La scelta, figlia anche dell’esperienza avuta con Civilitazion Revolution, ha permesso a questa serie ventennale di aprirsi anche ai giocatori non esperti che, soprattutto in Civilization IV, si sono ritrovati a rimettere il gioco sullo scaffale non per la poca bellezza o attrattiva del gioco, ma per la sua eccessiva complessità che obbligava a controllare decine di specifiche allo stesso tempo portando così il giocatore neofico a cercare di capire perché la propria civiltà viveva ancora nelle grotte, mentre quelle avversarie stavano in pieno Rinascimento.
Partiamo innanzitutto dal concetto che nonostante la rivisitazione completa degli sviluppatori, i fan delle serie troveranno in Civilization V il solito strategico a turni a cui da sempre sono legati. Le pesanti modifiche effettuate da Fireaxis Games non hanno infatti snaturato il gioco che si presenta come lo stesso gioco di sempre. Il gioco calcola di continuo l’influenza della nostra civiltà sul mondo a seconda della potenza bellica, della cultura, dell’oro e delle scoperte scientifiche ottenute. Per poter vincere il giocatore deve obbligatoriamente sviluppare al meglio una di queste branche della propria civiltà, anche se può comunque dedicarsi allo sviluppo di tutti i parametri e non di uno singolo. Rispetto al passato, il denaro o l’oro più in generale ha un’importanza maggiore nel gioco, seguendo infatti il proverbio che recita “Il denaro non è tutto, ma tutto si può avere con il denaro”, la propria civiltà può progredire non con le proprie forze, ma con l’acquisto di nuovi territori dove scienza e cultura fioriscono. Allo stesso modo una grande riserva aurea permette migliori accordi con le altre civiltà, accordi che consentono scambi di risorse e conoscenze.
I cambi principali rispetto al passato sono due: rimozione completa delle opzioni di politica interna – stato, religione, spie, eccetera – sostituito dalla gestione delle Politiche Sociali e la mappa che è, adesso, divisa in spazi esagonali dove è possibile inserire una singola unità militare al massimo.
In lotta per il controllo sul lago… laghetto… la pozza d’acqua.
La rimozione della politica interna ha diminuito notevolmente per il giocatore gli aspetti da controllare contemporaneamente. Attraverso l’introduzione delle Politiche Sociali come singolo aspetto, il giocatore dovrà semplicemente assegnare linee guida al proprio stato, ossia obiettivi da raggiungere che se ottenuti possono portare al completamento della scalata politica e dunque alla vittoria della civiltà. Il secondo grande cambiamento è la gestione della mappa, il territorio è ora diviso in esagoni all’interno dei quali potremo sovrapporre senza problemi lavoratori o qualsivoglia unità non legata all’aspetto militare. La presenza militare singola per esagono rimuove completamente il concetto passato di battaglia dove, impilando unità all’interno dello stesso settore, ci si trovava a combattere in un singolo punto della mappa con combattimenti dove vinceva solo chi aveva un numero maggiore di unità da mettere in campo o armi tecnologicamente più avanzate. Il cambio invece permette combattimenti decisamente più strategici. Esattamente come gli Indiani nel 1876 a Little Big Horn sconfissero il Generale Caster, pur essendo in numero minore e peggio armati, anche in Civilization V il giocatore può battere o essere battuto da un’altra civiltà minore semplicemente sfruttando una strategia di attacco migliore, grazie anche al ritorno dei combattimenti a distanza, come ad esempio l’uso delle forze navali. Ogni città inoltre possiede di base un arsenale che le permette di difendersi per pochi turni in attesa del ritorno del proprio esercito.
Un’altra importante modifica apportata da Fireaxis Games è l’aggiunta di una maggiore scelta degli aspetti caratteriali per il proprio leader e per quelli avversari. Questa maggiore caratterizzazione porta ad un miglior lavoro di diplomazia con le altre civiltà dato che potremo lavorare con maggiore furbizia o rispetto a seconda di cosa effettivamente vogliamo ottenere dall’accordo. Gli accordi stessi, rispetto al passato, vengono siglati sempre e comunque con una data di scadenza, cosa che ci porta a dover tenere di continuo sotto controllo non solo i nemici, ma anche gli alleati e gli accordi con loro. Ponendo il gioco alla massima difficoltà, ci troveremo in un modo dove ogni leader ed ogni civiltà si comporterà in modo più logico e soprattutto più legato alla propria storia con Roma che si espanderà cercando di conquistare tutto o Londra che punterà tutto sulle conquiste navali grazie ad una delle più ampie e potenti flotte che si potranno vedere in gioco – tutto questo però a difficoltà minori si va un po’ a perdere con le civiltà avversarie che si comporteranno un po’ tutte allo stesso modo. Le novità di Civilization V non sono tutte qui, sono state aggiunte ad esempio le Città Stato, entità politiche neutrali all’interno della mappa che nella realtà si presentano solo come un lavoro in più da dover gestire.
L’esagono no… non l’avevo consideratoooo…
Alla modalità giocatore singolo si unisce poi un comparto multiplayer online/offline che permette al giocatore di sfidare amici o bot gestiti dal sistema di gioco. Restando poi in tema di online, Fireaxis ha reso disponibili diversi tool per la creazione di mod, cosa che già in passato ha dato ai precedenti capitoli di Civilization una longevità pressoché infinita. Siamo certi, visto il continuo lavoro di modders e community, che anche per Civilization V saranno disponibili ben presto nuove funzioni, civiltà, luoghi, skin e tanto altro.
UNA CIVILIZZAZIONE UN PO’ PESANTE
Graficamente parlando Civilization V è bello da vedere, ogni personaggio, luogo o mezzo è curato sin nel minimo dettaglio e non si tratta di piccoli tronchetti di legno, ma ognuno possiede le proprie animazioni. Allo stesso modo la gestione dei menu è ottima con la zona destra dello schermo dedicata a avvisi, notifiche e dettagli su cosa viene fatto dall’avversario nei suoi turni, mentre la zona sinistra dello schermo presenta menu personalizzabili dal giocatore così da avere accesso diretto a specifiche opzioni. Tornando al gioco, il momento della battaglia poi mostra su schermo distruzione, esplosioni ed effetti vari che ci fanno un po’ sentire li, sul campo tra civili che fuggono e soldati che combattono per conquistare e difendere. L’ottimo comparto grafico di Civilization V però ha portato il titolo a richiedere un hardware non da tutti. Sacrificando grafica, effetti e dettagli in genere, è possibile giocare Civilization V anche con PC di media potenza, ma il massimo che l’opera di Fireaxis può offrire se la potranno godere in pochi, nonostante il lavoro di snellimento delle meccaniche sia stato effettuato dai programmatori proprio per aprirsi ad un pubblico più casual.
Eh la peppa quanta gente!!
Il comparto audio, con doppiaggio localizzato e dunque in italiano, si presenta di buona qualità anche se a volte un po’ ripetitivo nell’uso delle musiche. Ottimi gli effetti sonori, tutti curati e di ottima qualità, così come il cambio del brano in corsa, a seconda dell’azione intrapresa dal giocatore o da altre civiltà nei confronti di quelle del giocatore.
CONCLUSIONE
Sid Meier’s Civilization V è senza ombra di dubbio il miglior Civilization su cui possiamo mettere le mani oggi. Fireaxis ha ripreso in mano il gioco senza sconvolgerne le fondamenta, ne ha modificato le meccaniche snellendo fasi di gioco che andavano già bene e che ora risultano più semplici e coinvolgenti.
Se siete amanti degli strategici, Civilization V è un acquisto obbligato, un gioco che deve esser vostro ad ogni costo. Se invece siete dei neofiti, quest’ultimo capitolo della serie è adatto a voi perché potrete cominciare con uno dei migliori giochi di strategia ad oggi sul mercato.
Il gioco è disponibile esclusivamente per Personal Computer.
VOTO: 9 su 10
I requisiti di sistema richiesti sono i seguenti:
Requisiti Minimi
• Processore Dual Core
• 2 GB di RAM
• 8 GB di spazio sul disco fisso
• Scheda video ATI HD2600 XT o superiore, nVIDIA 7900 GS o superiore
Requisiti Consigliati
• Windows 7
• Processore Quad Core da 1.8 GHz
• 4 GB di RAM
• 8 GB di spazio sul disco fisso
• Scheda video ATI serie 4800 o superiore, nVIDIA serie 9800 o superiore