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Pubblicato in: News

Ironman 2: Recensione

Recensione di Fabiano “Deimos” Zaino

Quando Tony Stark ha rivelato al mondo di essere Ironman nel primo film, le conseguenze di questa irruenza hanno scatenato l’ira di molti governi della Terra che hanno iniziato a frustrare letteralmente i loro scienziati alla ricerca della tecnologia usata da Stark per creare la sua armatura da battaglia. Purtroppo, non sono tutti geni come Stark e fallimento dopo fallimento, si sono resi conto che quella tecnologia era quasi impossibile da ricreare. Poi è arrivato Ivan Vanko (Whiplash), un genio russo leggermente vendicativo che sapeva alla perfezione come replicare (o quasi) la tecnologia di Stark e da qui in poi, tutto diventa guerra assoluta alla costruzione dell’armatura più figa e potente della Terra.

1+1=2
Ovviamente, con un personaggio cosi ghiotto, non poteva mancare assolutamente il tie-in ufficiale della pellicola ed ecco allora che Sega sembra volerci credere ancora (il primo gioco di Ironman faceva letteralmente pena) e dunque diamo il benvenuto a Ironman 2 the game. Sappiamo tutti però, che il genere dei tie-in non gode di certo di uno spessore estremo ed ecco dunque che la casa di sviluppo, non punta le sue carte al 100% sulla storia del film ma cerca di arricchire il videogames con più azione e meno ragionamenti: difatti la pellicola in questione (vista ieri al cinema) offre meno azione del primo film. Sega ha dunque puntato anche su altri nemici per quanto riguarda il videogames ufficiale, possiamo difatti combattere con una grande quantità di suit armate di tutto punto, con un generale russo fuori controllo (Shatalov), con Whiplash in persona e con una sorta di gigantesco (davvero grande) robot che vuole creare una nuova superstrada sopra la nostra testa. Per fare questo, Sega ha avuto la decenza di migliorare nettamente tutto quello che non funzionava nel primo gioco: ovvero, proprio tutto. Avremo dunque più scontri ravvicinati e scazzottate dal vago profumo d’acciaio grazie alla sempre presente formula sia del gioco in tempo reale che quella proposta dall’ormai abusato quick time event. Battaglie furibonde in aria, soprattutto quando controlleremo l’armatura di Ironman e dei sonori scontri a base di bombe e mitragliatrice, quando invece prenderemo le sembianze di War Machine. Ebbene si, avete letto bene, in questo seguito, potremo controllare anche l’amico di Tony Stark che per l’occasione, ha voluto mettere un abito metallico all’ultimo grido e armato all’inverosimile. Si combatte dunque per la maggior parte del tempo fra carri armati, suit robotiche e qualche boss di fine livello che però non saprà darci troppo filo da torcere se non nei combattimenti quasi finali.

Per quanto riguarda la lotta corpo a corpo, devo dire che il miglioramento che si percepisce è davvero buono: Sega deve aver imparato dagli errori precedenti in cui tutto sembrava distruggersi con troppa facilità. Fra le novità in assoluto, troviamo la possibilità di cambiare stile di lotta, anche durante il volo in armatura. Nel mondo dei videogames non è nulla di estremamente nuovo ma è bello sapere che Sega abbia implementato una opzione del genere: ovviamente questa tecnica servirà con i vari nemici che si trovano nel gioco perché non tutti reagiranno nello stesso modo alle sberle di Ironman o e soprattutto di War Machine che fa del corpo a corpo il suo pane quotidiano (d’altra parte, le stesse armi, impiegano la metà del tempo a ricaricarsi che non quelle di Ironman). Altra cosa leggermente migliorata ma che vi porterà via qualche momento di pratica è il volo in armatura. Ricordo quanto fosse tedioso nel primo capitolo, mentre ora i tasti per volare sono più facili da intuire. Forse hanno preso spunto dal gioco di Dark Void perché anche in questo caso, Ironman può schivare o manovrare l’armatura in tanti modi per evitare la contraerea o dispiegare il suo arsenale tattico contro i nemici volanti. Belle poi le fasi del volo in background dove dovremo distruggere letteralmente tutto quello che ci capita a tiro e utile da eseguire contro alcuni boss.

ACCIAIO ROVENTE
Passiamo ora alle demenze del motore grafico. Prima di tutto non riesco a capire perché tutt’oggi, nel 2010, esistano ancora case di sviluppo che registrino filmati in bassa risoluzione per i loro giochi anche quando la tecnologia permette filmati in HD. Le scene di intermezzo del gioco sono tutte in bassa risoluzione, cosa che farebbe storcere il naso persino ad un morto: fra l’altro, l’arrabbiatura è doppia perché alcuni filmati sono molto belli e spettacolari (la CGI è pulita e modellata direttamente sugli attori principali della pellicola) ma guardarli in uno schermo da 40” risulta quasi vomitevole. Per quanto riguarda la grafica e la modellazione generale, altra tirata d’orecchie alla Sega che proprio non vuole mettersi sotto per creare un gioco al passo con i tempi. Tutto quello che ci circonda risulta spoglio e spigoloso, texture passabili fanno da contorno ad un titolo che potrebbe competere giusto con il precedente gioco ma non con altri giochi d’azione presenti sul mercato. Gli effetti speciali o particellari sono poi gestiti malissimo e anche le stesse esplosioni non abbelliscono di una virgola il gioco e pensare che ne vedremo parecchie durante la partita. Le uniche cose che si salvano davvero sono il design di alcuni Boss di grandi dimensioni ma anche li, se proprio vogliamo andare a trovare il pelo nell’uovo, nulla di cosi caratteristico che già non si sia visto in decine di prodotti dal sapore nipponico (i giappa sono i migliori in queste creazioni).

Fra i difetti grossolani del gioco, abbiamo una troppo evidente scalettatura di quasi ogni texture. Stranamente si registrano dei rallentamenti grossolani quando ci sono una decina di unità a schermo con un frame rate che scende vertiginosamente. Altri errori più o meno evidenti riguardano la solita compenetrazione di poligoni e qualche caricamento di sessione davvero troppo elevato per i miei gusti e gli standard attuali. Insomma, come già era avvenuto per il precedente capitolo, mi sembra che Sega abbia voluto cavalcare la Ironman mania direttamente da pochi mesi prima del lancio della pellicola e abbia voluto ricreare un gioco di contorno per far felici i fan del fumetto e meno le persone che mangiano pane e videogames da una vita. Un vero peccato perché, personalmente, anche da fan sfegatato delle saghe Marvel, il gioco propone un netto ritaglio maggiormente sceneggiato a confronto di quello che si vede nella nuova pellicola cinematografica ma purtroppo si va ad impattare con errori o orrori grossolani che poche software house riescono ancora a buttare fuori. La trama dunque non può reggersi da sola per poi andare a cozzare troppo prepotentemente in un gameplay passabile e poco divertente e in una grafica che andava bene sei o sette anni fa: migliore rispetto al primo capitolo ma assolutamente non accostabile con altri prodotti action presenti sul mercato.

Votazione finale: 5,5/10

This post was published on 1 Maggio 2010 19:30

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