Samantha Béart, attrice nota per il suo ruolo come Karlach in Baldur’s Gate 3, ha parlato di quello che, secondo lei, è il grande problema dell’attuale industria dei videogiochi.
L’industria dei videogiochi, un organismo amorfo che si concretizza in tantissime aziende, grandi e piccole, che affrontano il mercato nelle maniere più disparate: da chi cerca il profitto anche solo per la modifica di un taglio di capelli, fino a chi propone contenuti continui a costi moderati, passando per chi anche coi metodi di monetizzazione, sperimenta tanto.
L’attrice di Baldur’s Gate 3 non la manda a dire: ecco qual è il sogno che sta rovinando il mondo dei videogiochi (player.it)
Una cosa è però certa: allo stato attuale delle cose, i videogiochi AAA sono quelli che, più di altri, si rivelano dei piccoli buchi neri economici, che sempre più difficilmente riescono a recuperare gli ingenti investimenti delle loro produzioni. Tra aziende storiche al collasso, flop uno dietro l’altro e licenziamenti consequenziali, sono tanti gli analisti che cercano di capire quali siano i problemi di questa industria. Tra i tanti, si leva forte una voce che i fan di Baldur’s Gate 3 hanno imparato a conoscere bene.
Parole di fuoco: i problemi dell’industria secondo… Karlach
Nelle scorse ore, hanno fatto molto discutere delle dichiarazioni rilasciate da Samantha Béart, attrice nota per aver magistralmente interpretato Karlach nell’apprezzatissimo gioco di Larian, Baldur’s Gate 3. Samantha infatti, intervistata dalla testata inglese Edge, ha affrontato il tema dell’utilizzo delle intelligenze artificiali in campo videoludico, soprattutto in riferimento a performance generate interamente con l’IA.
La Béart ha infatti dichiarato:
“Essenzialmente, (chi spinge per le IA) vuole soltanto i soldi. Sul lungo termine, ciò distruggerà la loro reputazione, la loro compagnia, tutto quanto” – e riferendosi agli attori, che dovrebbero firmare contratti per l’utilizzo delle loro voci o performance, filtrate e rielaborate dall’IA, ha affermato “Non succederà. Perché dovresti volerlo? Avresti già siglato la tua esclusione da qualunque tipo di carriera o lavoro”.
Parole di fuoco: i problemi dell’industria secondo… Karlach (player.it)
Nella sua arringa, Béart prosegue, segnando un netto confine tra due tipologie di persone che affollano questa industria, definendoli inconciliabili come “olio e acqua”. Dice l’attrice:
“Abbiamo un’industria di persone estremamente artistiche che hanno avuto una chiamata per fare queste cose, e poi trovi queste persone coi soldi, che non giocano ai videogiochi, che li vedono come un modo facile di avere un ritorno o fare un investimento. […] È molto difficile negoziare con persone sul lato opposto dello spettro”.
Per sintetizzare il suo pensiero dunque, chiosa in questo modo:
“Il sogno dell’industria tecnologica è di vendere la propria compagnia a un prezzo gonfiato e ritirarti. E sento che è quello che sta succedendo al momento, con gli studi di videogiochi”.
L’ingerenza delle IA nella compagine attoriale, sia cinematografica che videoludica, è un tema centrale ormai da diverso tempo, che in tanti hanno affrontato nei modi più disparati e che è riemerso ultimamente, dopo che un leak aveva svelato dei piani di Sony, per far “parlare” Aloy di Horizon, tramite l’IA, sfruttando comunque la voce della doppiatrice originale, Ashly Burch. Un tema che coinvolge etica, arte e tecnologia e su cui si continuerà certamente a dibattere per anni.
Intanto però, se cercate un videogioco molto interessante, che non solo non prende in giro il giocatore ma che si propone come una stupenda novità, pure a un prezzo incredibilmente basso (considerando che è uscito da pochissimi giorni), Atomfall è ciò che fa per voi e potete accaparrarvelo tramite Instant Gaming al prezzo più basso!
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