Dopo la chiusura della software house Volition, è rimasto ignoto il destino del franchise di Saints Row. Le ultime notizie però, non sarebbero certamente entusiasmanti.
Per il mondo del videogioco, GTA rappresentò una vera e propria rivoluzione. Si trattò di un titolo in grado di portare il concetto di immersive sim, a livelli mai visti, coniugandolo con una formula open world estremamente funzionale. Come per ogni rivoluzione, non passò poi molto prima che qualcuno cercasse di cogliere l’eredità di Rockstar, creando qualcosa di così simile eppure così diverso.
Saints Row, il rivale di GTA, è morto e sepolto: le motivazioni lasciano l’amaro in bocca (player.it)
Saints Row è il franchise con cui, il team di Volition, provò a creare un’alternativa a GTA. I titoli di Saints Row sono sempre stati caratterizzati da una dose di follia, esagerazione, violenza e volgarità molto più estreme, rispetto al franchise di Rockstar. Alla chiusura di Volition, nel 2023, i tanti fan del franchise iniziarono a domandarsi quale sarebbe stato il futuro dei Saints. Qualche giorno fa, è giunta la cosa più simile a una risposta che si sia potuta ottenere, negli ultimi due anni.
Saints Row è morto? Parla Matthew Karch
Fino a oggi, sono stati tanti i fan che hanno continuato a sperare in un nuovo Saints Row, soprattutto dopo che l’ultimo titolo pubblicato (recensione qui) si rivelò un mezzo flop, con tanta delusione dei fan. Adesso però, a parlare del brand è una voce d’eccezione: Matthew Karch, fondatore di Saber Interactive, che ha svelato alcuni infelici dietro le quinte.
Dice Karch:
“Il team di Saint Row è andato. Costavano troppo per quello che erano. […] non sapevano ciò che stavano costruendo. Non avevano nessuna reale direzione. Non poteva durare. E dunque chi li finanzierà per un prossimo gioco, dopo il disastro?”
Saints Row è morto? Parla Matthew Karch (player.it)
In relazione invece alla chiusura di Volition, Karch ha detto:
“Sarebbe bello, in un mondo ideale, che tutti abbiano un lavoro. […] I giorni in cui si gettano soldi in giochi che non siano dei GTA, sono finiti. […] è finita. Questo settore deve maturare. Se non lo fa, l’intero settore è nei guai. Sfortunatamente, ciò si traduce in licenziamenti”.
Infine, Karch ha lanciato la sua invettiva su un problema più ampio, che coinvolge tutto il mercato. Parlando dei titoli AAA, che circolano per ora sul mercato, ha definito “non necessari” quei giochi che hanno bisogno, solo per la produzione, budget stellari, dicendo che l’era dei titoli da ” $200 millioni, $300 millioni, $400 millioni” è ormai è finita.
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Pietro Falzone
