Apple si prepara a pagare una multa salatissima. A quanto pare, l’assistente vocale integrato in dispositivo Apple, Siri, avrebbe registrato in maniera “non intenzionale” conversazioni private degli utenti.
Quando si parla di progresso tecnologico, tolti tutti i grigi del caso, vi sono due vie estremamente polarizzate che la conversazione può prendere: la prima è di chi abbraccia il progresso, di chi ne vede le potenzialità e vuole riuscire a sfruttare ogni scoperta in modo intelligente; dall’altra c’è chi, con tanta diffidenza, il progresso lo subisce, non senza temere sotto vari punti di vista, uno su tutto: la privacy.
Tutti tengono alla propria privacy e le istituzioni lo sanno. Non a caso, si cercano sempre di predisporre dei metodi che vadano a limitare l’azione delle grandi aziende, al fine di far sentire più al sicuro gli utenti finali. Anche per questo, tantissimi utenti di Apple si sono sentiti quasi traditi, alla scoperta che l’assistente vocale Siri spiasse conversazioni private. Le conseguenze per Apple, saranno decisamente costose.
Un’aspra diatriba legale, ha visto Apple accusata e condannata al pagamento di ben 95 milioni di dollari. Il motivo, sarebbe legato all’assistente vocale più amato dagli utenti: Siri. Parrebbe infatti che Siri, registrasse con cadenza giornaliera e sistemica, conversazioni private degli utenti in modo “non intenzionale”. La finalità sarebbe stata quella di utilizzare le conversazioni, per indicizzare le pubblicità che sarebbero comparse sui dispositivi degli utenti.
Una disputa legale durata la bellezza di cinque anni, alla fine della quale Apple non ha ammesso di aver effettuato alcun illecito. Tutto girava attorno al fatto che, dopo l’introduzione del comando “Hey, Siri”, necessario ad attivare l’assistente vocale, vi sarebbero state delle attivazioni non dipendenti da tale formula. Cosa che, ai possessori di dispositivi di Apple probabilmente non parrà così strana.
Non è così raro che Siri venga attivata anche da movimenti o sibili involontari. A innescare il dubbio in molti utenti però, è stato il fatto di ritrovarsi con inserzioni pubblicitarie estremamente specifiche, magari dopo averne parlato a voce alta. Non si sa di preciso quanti utenti Apple sia stati coinvolti in questo meccanismo, ma la società di Cupertino è comunque pronta a fare ammenda.
Se il patteggiamento andrà a buon fine, Apple si impegnerà a versare un risarcimento di 20 dollari per tutti quei dispositivi su cui è abilitato Siri e che sono stati acquistati tra il 17 settembre 2014 e il 31 dicembre 2024. Sono compresi dunque iPhones, iPads, Apple Watches, MacBooks, HomePods, iPod touches e Apple TV. La conferma del patteggiamento, potrebbe arrivare già il 14 febbraio.
This post was published on 4 Gennaio 2025 23:00
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