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I videogiochi fanno bene alla salute mentale: ecco lo studio che lo suggerisce

I videogiochi fanno bene o male? Secondo uno studio condotto in Giappone, chi gioca ai videogiochi, avrebbe dei benefici a livello di salute mentale. Vediamo i dettagli.

Si fa un gran parlare di quanto bene o male possano fare i videogiochi e spesso, si finisce per scadere nella mera chiacchiera da bar, anche in ambienti che richiederebbero un rigore differente. Dai salotti televisivi fino a dichiarazioni di esponenti politici di spicco del Governo italiano, sono tante le personalità che hanno affrontato l’argomento, in varie disquisizioni, riuscendo raramente a supportare le loro parole con dati attendibili.

La vera violenza

Ultimo ma non per importante, il ministro dell’istruzione e del merito Giuseppe Valditara, che si è detto scandalizzato dal fatto che esistano:

videogiochi dove addirittura si impara ad ammazzare una persona. Come se fosse bere un bicchiere di acqua“.

Parlando invece di studi effettuati seguendo rigorosi metodi scientifici e di ricerca, i dati che emergono sono tanti e portano con loro luci e ombre. Uno degli ultimi studi condotti in Giappone però, ha permesso di mettere in chiaro che dei benefici, giocando ai videogiochi, ci sono almeno per quanto riguarda il campo della salute mentale.

Stare meglio videogiocando?

Lo studio è stato condotto da un collettivo di scienziati giapponesi che, approfittando dell’incredibile occasione scaturita dall’isolamento per via della pandemia da COVID-19, sono riusciti a dar vita a un esperimento naturale di ampia portata: vari rivenditori, tramite una lotteria casuale, hanno distribuito delle console Nintendo Switch, permettendo agli scienziati di avere un bacino di ricerca molto ampio, con ben 97,602 giocatori tra i 10 e i 69 anni. L’oggetto della ricerca, era il benessere mentale.

I risultati della ricerca, dopo anni di osservazione, hanno permesso di riconoscere un miglioramento nella salute mentale dei possessori di Nintendo Switch di 0.60 unità (in base al metro adottato dai ricercatori). Anche i giocatori da PS5 hanno avuto dei benefici seppur minori, con un incremento soltanto di 0.12 unità. Le motivazioni dei differenti risultati, dipendono certamente dalla tipologia di giochi che va per la maggiore sulle due console.

Il dato che sorprende

Su Switch, è facile trovare titoli che spaziano tra il risultare rilassanti, accoglienti e titoli che richiedono maggiori sforzi a livello mentale, tra enigmi da risolvere e necessità di riflessi non indifferenti; d’altro canto, i titoli per PS5 sono generalmente, più tendenti a un approccio story driven, che agisce in modo molto diverso, anche a causa di tematiche spesso decisamente più truci e pesanti.

Altro dato interessante, è che la fascia di persone che più di altre, hanno avuto benefici diretti a livello di salute mentale, sono le ragazze in età adolescenziale. Questo dato, spiega il capo ricercatore Hiroyuki Egami, aiuta anche ad abbattere lo stereotipo che vorrebbe i videogiochi come un passatempo prevalentemente maschile. Tutti i dati riportati ovviamente, fanno riferimento a videogiocatori che non abusano del medium, cosa universalmente sbagliata.

This post was published on 29 Dicembre 2024 12:00

Pietro Falzone

Redattore Appassionato di videogiochi sin dal sempre più lontano 2002, quando per festeggiare i 5 anni ricevette una copia di Crash Bandicoot per la prima PlayStation. Il richiamo dell'avventura digitale lo fece innamorare di un mondo fatto di pixel, più o meno definiti. E l'amore non si è mai fermato. Inizia così a tastare tutti gli aspetti del mondo videoludico. Tra le sue più grandi passioni, si piazzano in ordine gli MMORPG (con sempre meno per giocarli, purtroppo), gli sparatutto in prima persona e, doprattutto, giochi di ruolo single player. Così si spiegano le più di mille ore, spalmate sui vari titoli From Software, da Demon's Souls in poi. Dalla fine delle medie, scopre una nuova passione: la scrittura. E come se non bastasse, scopre che nel mondo c'è chi scrive riguardo ai videogiochi, come se fosse un lavoro vero. Cosa fare di due passioni del genere dunque? Inizia così la ricerca disperata del giusto vascello, che riuscisse a convogliare voglia di fare, idee e tempo. Dopo un periodo passato a peregrinare, tra siti e sitarelli, approda su Player.it dove trova una casa in cui convogliare idee e spunti, al fianco di un team solido e costruttivo.

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