Blizzard teme i competitor? Le parole di Mike Ybarra, ex-capo di Blizzard, fanno pensare che potrebbe esserci dell’astio verso nuovi titoli che rischiano di minare sensibilmente il mercato di Blizzard.
Blizzard è sicuramente una delle software house che, nonostante i tanti smottamenti subiti negli ultimi anni, non solo a causa della qualità dei videogiochi purtroppo, continua a rappresentare un punto fondamentale del mercato videoludico. Il motivo è presto detto: da Blizzard sono uscite, negli anni, alcune delle IP che più di altre, hanno plasmato il modo di fare i videogiochi, creando standard che tanti poi hanno cercato di inseguire.
A essere finiti nel mirino, nell’ultimo periodo, sono due tra le più celebri IP della casa californiana: Diablo e Overwatch. Il primo, sin dalla release del primo capitolo nel 1996, ha portato tantissime altre software house a sviluppare quelli che, per un periodo, venivano definiti “Diablo-clone” e che forse oggi definiremmo “Diablo-like“, titoli che prendevano le basi del gioco di Blizzard e vi costruivano universi nuovi attorno, a volte sperimentando a livello di meccaniche. Overwatch invece, uscito nel 2016, ha dato una sferzata di novità al mondo degli FPS a squadre, dando nuovo lustro al sottogenere “hero-shooter”, con tal pregio e maestria da essere stato premiato come Game Of The Year ai The Game Awards 2016.
Ma adesso che nuovi attori sono entrati in scena, Blizzard avvertirà il contraccolpo?
Nelle ultime settimane, sul mercato sono arrivati due giochi particolarmente attesi, seppur per motivi diversi: il primo, Path Of Exile 2 è il sequel di un titolo che aveva già una fanbase ben nutrita, che in questo nuovo gioco pareva aver trovato tutto ciò che sarebbe stato possibile desiderare, rappresentando molto più che una semplice alternativa a Diablo; il secondo, Marvel Rivals, è stato sin da subito visto come un’alternativa di Overwatch ma, sarà per il fattore “eroi Marvel”, sarà perché in tanti sono stufi di un Overwatch 2 che non ha mantenuto tante promesse fatte prima dell’uscita, sarà per la semplice voglia di novità, ha macinato in pochi giorni un numero incredibile di giocatori: più di 10 milioni di giocatori in 72 ore.
Il successo dei due titoli dunque, è legato a due fattori che è impossibile non vedere: il primo, il fatto che si tratti di due titoli estremamente validi, che travalicano il concetto di “alternativa”, sfociando in quella che per molti diventa “abitudine”, nel senso positivo del termine; il secondo, è la sfiducia e la frustrazione accumulata nei confronti di Blizzard, da cui molti fan storici si sono sentiti a più riprese, traditi e amareggiati.
Non vi sono al momento dichiarazioni ufficiali ovviamente e non pensiamo ve ne saranno. L’unico ad aver alzato la voce, lasciando intuire che i titoli hanno avuto un’eco decisamente ingombrante, è stato Mike Ybarra, ex-capo di Blizzard, che ha scritto su X:
“Sembra che ‘Overwatch Marvel Rivals’ sia pronto all’uscita. Molto simile a Light of Motiram (una chiara copia di HZD) dalla Cina. Voglio dire, persino il nome del personaggio – Widowmaker in OW vs. Black Widow in Marvel Rivals, fa ridere. NetEase/TenCent – sono tutti uguali”
Sulla questione nomi, è giusto precisare che mentre il personaggio “Widowmaker” di Overwatch nasce nel 2016, il personaggio di “Black Widow” (Natasha Romanoff) nasce nel 1964 come nemica di Iron Man, sulla testata a fumetti “Tales Of Suspense”. Il resto del messaggio, lascia ovviamente trasparire una certa frustrazione da parte di Ybarra, che non può che restare però nel campo dell’opinione dato che, l’unico dato finora disponibile, dà una netta idea di quanto i giocatori siano stati attratti da Marvel Rivals, tanto di riempirne i server. Il post in questione, pare essere stato rimosso.
Resta da capire dunque, se i due titoli che al momento rappresentano una concorrenza che, così aggressiva, Blizzard forse mai aveva fronteggiato, saranno destinati a durare o rappresenteranno semplici meteore videoludiche. Mentre per Path Of Exile 2, il dubbio è sicuramente minore, visto anche lo zoccolo duro di fanbase che arriva dal primo gioco e il grande supporto che il team di Grinding Gear Games fornisce agli utenti, ciò su cui bisognerà concentrarsi sarà il lavoro di NetEase con Rivals: per ora, in base al nostro provato, possiamo dire che il gioco appare solido, divertente da giocare e quasi ineccepibile a livello di server e prestazioni. Un cavallo del genere però, lo si vede a lunga corsa, aggiornamento dopo aggiornamento.
A prescindere da quello che sarà il destino dei due titoli più discussi del momento, la speranza è che queste operazioni possano rappresentare uno sprone importante per una Blizzard che ha inanellato più di un errore, nella gestione delle sue IP storiche.
This post was published on 10 Dicembre 2024 23:00
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