Il gioco è disponibile per PC, PS3 e X360°, la versione testata è quella per la X360°
La prima pellicola di Saw arriva nelle sale cinematografiche di tutto il mondo nel lontano 2004 e diventa un piccolo cult movie a metà strada fra thriller e horror. La storia alla base del film racconta le gesta di un fantomatico assassino seriale chiamato Jigsaw che si diverte a mettere alla prova la capacità di sopravvivenza delle sue vittime, persone che per il 90% della loro vita non sono stati grati ad essa. Di base, l’idea del film è stata accolta cosi bene dal pubblico che ogni anno (precisamente verso il periodo di Halloween) al cinema esce un nuovo episodio di Saw, recentemente arrivato alla sesta pellicola. Stupisce dunque che il videogames ufficiale della pellicola sia giunto solamente ora e che, da prima prova, si presti dannatamente bene per questo format multimediale.
JIGSAW PREFERISCE GLI SBIRRI
(ATTENZIONE, SPOILER SULLA STORIA) Tralasciando il breve filmato iniziale, scopriremo che i panni da vestire saranno quelli del Detective Tapp, uno dei due poliziotti che ha arrestato e messo in cattiva luce Amanda (pedina che poi continuerà i piani di Jigsaw durante la sua agonia e dopo la sua morte), una drogata che sputa in faccia alla vita per riempirsi di droga continuamente. Tutto il primo capitolo del gioco, diviso in stage è un susseguirsi di eventi che porteranno al faccia a faccia conclusivo fra il detective e la drogata.
Nella prima scena verremo dunque catapultati all’interno di una stanza in cui dovremo cimentarci nella primissima prova di sopravvivenza: riuscire a liberarci dallo “spacca testa” ideato da Jigsaw, che è dotato di un meccanismo a tempo che allo scadere, riduce il cranio in frantumi. Cosi parte il gameplay progettato per Saw e che si basa principalmente sul movimento del joystick analogico (da destra a sinistra o viceversa e dal basso in alto o viceversa) e sul premere quando richiesto il giusto tasto a video. Queste sequenze dette Quick Time Event saranno presenti in tutto il gioco e risulteranno assai convincenti per affrontare le trappole predisposte in giro per i vari schemi – trabocchetti mortali che gli amanti della saga conosceranno bene.
Ovviamente, visto che il gioco si basa principalmente sugli enigmi o sui trabocchetti progettati da Jigsaw, maggiore attenzione è stata riposta nel sistema di controllo che dovremo usare per risolvere i vari enigmi sparsi per gli schemi: molto buoni e ben progettati saranno tutti quegli indizi che non avranno solo “una prospettiva”, nel senso che in più occasioni dovremo guardare le scene circostanti da angolazioni diverse per risolvere la faccenda. E qui prendono il via diverse rifrazioni a seguito di specchi posti sulle scene del delitto oppure sarà utile accendere o spegnere determinati neon per scoprire magari dei dettagli che vengono visualizzati solo con la luce o con l’oscurità. Di base, tutti questi piccoli segreti, saranno comunque anticipati dalla famosa cassetta registrata di cui Jigsaw faceva uso sia nelle pellicole che in questo caso nel videogames. Attenzione dunque ad ogni parola registrata che ascolteremo o ad ogni cartella clinica che andremo a leggere. Ecco, riguardo alle cartelle cliniche sparse per gli schemi, questo ci porta a capire che l’ambientazione principale è tutta giocata all’interno di un ospedale in disuso, metafora molto potente per quanto riguarda il “lavoro” di Jigsaw visto che in ogni film si è sempre definito come un “curatore” del mal di vivere. Oltre alla metafora dell’ospedale ho avuto però anche la sensazione che dietro ci sia anche una citazione o un riferimento molto forte al gioco di Silent Hill, da dove questo Saw, effettivamente, prende a piene mani.
Altro elemento di grande rilievo saranno i personaggi con cui verremo in contatto che essenzialmente possono essere divisi in due gruppi ben distinti: gli amici o le persone da salvare e i nemici che ci vogliono fare la pelle. Per quanto riguarda gli amici da salvare, tutti saranno più o meno legati ai personaggi delle varie pellicole ma ci sarà comunque spazio per qualche new entry d’eccellenza. Riguardo i “cattivi”, tutti sono principalmente vittime di Jigsaw, persone costrette ad attaccarci per sopravvivenza ma che ovviamente ci porteranno a fare del male a dei perfetti sconosciuti, volenti o nolenti visto che in alcune situazioni, i meccanismi di tortura, si attiveranno senza che sia richiesta una nostra scelta positiva o negativa ma la sopravvivenza personale è da tenere sempre in primo piano a costo di uccidere un “innocente” (fra virgolette perché come sappiamo, gli innocenti per Jigsaw non esistono, tutti hanno una colpa che ha portato a una conseguenza).
UNREAL vs JIGSAW
Saw è mosso dal motore grafico dell’Unreal Engine, ormai davvero conosciuto visto che due software house su tre lo usano per i propri giochi. Questa scelta comporta a degli elementi positivi ed a altri negativi che ormai sono i punti scuri del motore grafico, da me analizzato anche in altre recensioni. Di buono troviamo una buona elasticità per quanto riguarda la modellazione dei personaggi (che però mancano di dettaglio) e soprattutto il design delle ambientazioni anche se tutto il gioco avviene all’interno di stanze piuttosto povere di elementi. La questione dolente riguarda principalmente le texture che compongono i livelli e che troppo spesso, anche per colpa del motore grafico sopra citato, sembrano prese di peso da altri giochi che sfruttano tutti lo stesso engine. Povere e legnose anche le animazioni che non regalano davvero nulla di preciso nei movimenti del corpo e ancora meno nelle fasi di combattimento…anzi, alle volte fanno anche ridere da quanto risulti buffo colpire un nemico con una mazza da baseball o con una spranga di ferro trovata poco prima (si, si possono trovare strumenti di offesa sparsi per gli schemi di gioco). Per concludere segnalo una buona gestione dell’illuminazione che diventa, a seconda delle scene, uno degli attori principali per la buona riuscita di una sequenza tesa o di largo impatto strutturale.
ASCOLTA CON ATTENZIONE
Elemento assolutamente incredibile è la parte sonora del gioco.
Tutto quello che riguarda le voci principali o gli effetti sonori è stato curato alla perfezione, andando davvero a esaltare quella che è la vera anima di un gioco tratto dai film di Saw. Torture e marchingegni vari sembrano prendere davvero vita quando ne verremo a contatto ma anche la voce dello stesso Jigsaw, risulta estremamente profonda e avvolgente, quasi come ci trovassimo con un registratore vocale in mano per davvero. Le musiche assumo poi il ruolo d’onore da quanto riescano a immergere il giocatore in ambienti di piena follia, tensione e orrore.
This post was published on 29 Novembre 2009 17:36
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