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Dopo 180 ore di gioco, possiamo finalmente dirvi qual è la miglior classe di Dragon Age: The Veilguard (e anche perché!)

Dragon Age: The Veilguard è fuori da qualche giorno ormai ed è il momento di rispondere a una domanda: qual è la classe migliore e perché?

Il nuovo titolo di Bioware, Dragon Age: The Veilguard, ha totalmente spaccato non solo le opinioni dei videogiocatori ma anche quelle della critica. Tante le polemiche che il gioco ha portato con sé, sin da quando il cambio di nome (inizialmente, avrebbe dovuto chiamarsi Dreadwolf) unitamente al cambio di sistema di monetizzazione, alle modifiche nel combat system e nell’approccio ruolistico, avevano creato più di un dissapore tra i fan di vecchia data.

In tanti, già dai primi trailer, si sentivano traditi ed erano tanti a non percepire la magia che aveva reso grande la saga di Dragon Age. Quando The Veilguard è uscito, le polemiche sono aumentate, per via della gestione non ottimale delle chiavi di gioco nei confronti della stampa e, infine, per gli effettivi contenuti del gioco. Al netto di tutto però, sono stati tanti ad aver elogiato il nuovo lavoro di BioWare, non ultimi i ragazzi di Larian Studios, che sono riusciti a vedere tanto di positivo soprattutto sotto l’aspetto ruolistico.

Alla luce di ciò, dopo che per decine, centinaia di ore il gioco è stato ormai ben spolpato da tutti gli interessati, quale sia la classe migliore e perché.

La classe, un’importante scelta?

Quando in un videogioco si sceglie di utilizzare una classe piuttosto che un’altra, tale scelta viene determinata da una serie di fattori, che permettono di trovare esattamente quella combinazione che ci farà divertire maggiormente. Magari siamo tipi da combattimento fisico o magari si preferisce il combattimento ranged con magie varie e spettacolari. Qualunque sia la vostra preferenza, Dragon Age: The Veilguard pare aver fatto il massimo per appiattire ogni differenza.

Si potrebbe quasi dire che non esiste una classe migliore dell’altra e, se da un lato questa potrebbe apparire come una scelta ponderata per bilanciare l’esperienza di gioco, il motivo è molto diverso: non vi sono differenze significative negli approcci combattivi delle tre classi (mago, ladro e guerriero) dato che tutti hanno un buon numero di HP, di difesa e la possibilità di utilizzare attacchi ad area devastanti.

Fate la scelta giusta

Nonostante tutto, vogliamo fare chiarezza su quali potrebbero essere i motivi che potrebbero portarvi a scegliere una classe piuttosto che un’altra, anche al netto delle varie specializzazioni che è possibile sbloccare nel corso dell’avventura.

Il guerriero è forse la classe più semplice, che gli appassionati di RPG di un certo tipo solitamente tendono a evitare perché ritenuta troppo semplice nell’approccio; in The Veilguard la situazione è un po’ diversa, dato che il Guerriero sarà in realtà molto equilibrato nell’approccio, con ottima capacità di sopravvivenza, capacità di far barcollare i nemici, rivelandosi ottimo per applicare fuoco e danno necrotico; il Mago è invece ottimo per gli attacchi dalla distanza, effetti elementali e per abilità ad aria, risultando sicuramente spettacolare a livello visivo; infine il Ladro è ottimo per chi ama giocare di tempismi, sfruttando il parry e infliggendo facilmente danno necrotico, finendo col risultare più rapido di un Guerriero.
Adesso, avete un quadro abbastanza completo, per scegliere al meglio la classe che fa per voi.

This post was published on 5 Novembre 2024 14:00

Pietro Falzone

Redattore Appassionato di videogiochi sin dal sempre più lontano 2002, quando per festeggiare i 5 anni ricevette una copia di Crash Bandicoot per la prima PlayStation. Il richiamo dell'avventura digitale lo fece innamorare di un mondo fatto di pixel, più o meno definiti. E l'amore non si è mai fermato. Inizia così a tastare tutti gli aspetti del mondo videoludico. Tra le sue più grandi passioni, si piazzano in ordine gli MMORPG (con sempre meno per giocarli, purtroppo), gli sparatutto in prima persona e, doprattutto, giochi di ruolo single player. Così si spiegano le più di mille ore, spalmate sui vari titoli From Software, da Demon's Souls in poi. Dalla fine delle medie, scopre una nuova passione: la scrittura. E come se non bastasse, scopre che nel mondo c'è chi scrive riguardo ai videogiochi, come se fosse un lavoro vero. Cosa fare di due passioni del genere dunque? Inizia così la ricerca disperata del giusto vascello, che riuscisse a convogliare voglia di fare, idee e tempo. Dopo un periodo passato a peregrinare, tra siti e sitarelli, approda su Player.it dove trova una casa in cui convogliare idee e spunti, al fianco di un team solido e costruttivo.

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