Per la prima volta in assoluto tra i santi ci sarà anche un giovane appassionato di videogiochi: ecco la sua storia.
Al giorno d’oggi risulta davvero difficile accomunare la Chiesa e tutto ciò che concerne la religione con il mondo di internet e della tecnologia: spesso questi due universi sono in contrasto e in alcuni casi addirittura agli antipodi, ma negli ultimi anni, vista anche ormai la diffusione di internet come un elemento quotidiano della nostra vita, la controparte religiosa e quella tech non sono mai state così vicine e talvolta collaborative.
Sebbene la comunità religiosa abbia provato per anni a distogliere l’attenzione delle persone, soprattutto dei ragazzi più giovani, da tutto ciò che è tecnologico, quindi compresi anche i videogiochi, c’è da dire anche che la Chiesa cattolica si sta aprendo molto di più a questo mondo e lo stesso Papa Francesco ha affermato più volte che internet non è necessariamente uno strumento malvagio, ma chiaramente tutto dipende dall’uso che se ne fa.
Al di là di ciò che viene professato e delle credenze di ogni cittadino, l’avvenimento che però più di ogni altra cosa ha dimostrato che la religione e la tecnologia possono coesistere allo stesso modo è rappresentato dal processo di santificazione di Carlo Acutis: un ragazzo deceduto prematuramente a soli 15 anni, appassionato di gaming, il quale è considerato da molti il vero santo patrono di internet.
Carlo Acutis era un ragazzo italiano nato a Londra nel 1991, si trattava di un adolescente come molti, appassionato di videogiochi e soprattutto di informatica e proprio attraverso il mezzo di internet è riuscito a esternare anche l’altro suo grande aspetto della sua vita: la profonda fede religiosa e un grandissimo interesse per i miracoli eucaristici che, proprio grazie a internet, riuscì a elencare e racchiudere all’interno di un portale sul web.
A soli 15 anni, purtroppo, Acutis fu colpito da una leucemia fulminante che gli provocò la morte dopo appena tre giorni di ricovero in ospedale: dopo la sua morte l’arcidiocesi di Milano ha avviato i processi di canonizzazione, il primo passo verso la santità, proprio grazie alla sua opera di diffusione del verbo religioso prendendo come dimostrazione madre proprio il suo sito web che raccontava dei miracoli eucaristici, successivamente tradotto in 17 lingue per farlo conoscere al mondo intero.
Nel 2018 Carlo Acutis è stato dichiarato “beato” da Papa Francesco e dunque la strada è spianata verso la santità: un processo che però non è stato per nulla semplice dato che per essere dichiarato santo era necessaria la testimonianza di almeno un miracolo compiuto dal ragazzo e, ben presto, questa testimonianza arrivò, o meglio, arrivarono dato che al giovane Acutis sono riconosciuti ben due miracoli.
Nel 2013, infatti, è stato attribuito a Carlo Acutis la guarigione miracolosa di un bambino brasiliano di nome Matheus, affetto da pancreas anulare, il quale dopo aver toccato una reliquia di Acutis (un pezzo di pigiama macchiato di sangue) guarì improvvisamente; nel 2024 avvenne il secondo miracolo con la guarigione improvvisa di Valeria Valverde, ragazza originaria della Costa Rica le cui condizioni erano gravissime dopo un incidente in bicicletta, ma che improvvisamente guarì dopo che la madre pregò sulla tomba di Carlo Acutis.
L’instancabile e profonda fede religiosa e la testimonianza di questi due miracoli hanno convinto la comunità ecclesiastica ad avviare il processo di beatificazione e santificazione di Carlo Acutis, che il prossimo anno diventerà il primo santo millennial della storia e protettore di ogni adolescente appassionato di videogiochi e di internet.
This post was published on 5 Novembre 2024 18:30
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