Ubisoft ha lanciato di recente un gioco al cui centro sta la tecnologia degli NFT. Cerchiamo di capire cos’è di preciso Champions Tactics: Grimoria Chronicles.
Chi si ricorda degli NFT? I cosiddetti Non-Fungible Token, sono stati uno degli argomenti più discussi negli scorsi anni, in fatto di nuove tecnologie e del loro impiego nell’arte. Quando si parla di NFT infatti, lo si fa per intendere dei veri e propri certificati di proprietà apposti su opere digitali, che in questo modo acquisiscono il carattere dell’unicità, diventando dunque preziose e costose. Importante in questo senso era l’applicazione di tecnologia Blockchain e di altri metodi.
Si tratta di un metodo molto criticato, che a livello legale ha portato a tantissime problematiche e zone grigie. E nonostante il dialogo attorno agli NFT pareva ormai archiviato, a ritirare fuori il discorso è una delle software più discusse del momento che ha ben pensato, nel momento di boom degli NFT, di avviare lo sviluppo di un titolo che utilizzasse questa tecnologia come motore del gioco stesso.
Da queste premesse, nasce Champions Tactics: Grimoria Chronicles.
Champions Tactics: Grimoria Chronicles nasce, nelle intenzioni di Ubisoft, come un gioco RPG tattico PvP. A livello di gameplay dunque, sono diverse le meccaniche strategiche in mano ai giocatori, ma non sono certamente queste che hanno determinato l’interesse verso il gioco. Una meccanica fondamentale è quella che permette di collezionare miniature di guerrieri presi direttamente dal mondo fantasy di Grimoria.
Lo scopo del gioco è quello di creare squadre da tre guerrieri per volta e poi affrontarsi, in combattimenti a turni, che ricordano vagamente quelli visti in Darkest Dungeon. Si tratta di un gioco cosiddetto web3: con tale definizione si intende il gioco come metodo per collezionare figure con cui darsi battaglia.
Tale figurine, nonostante inizialmente ti vengano fornite gratuitamente dal gioco, vanno poi necessariamente acquistate tramite valuta di gioco o criptovalute, o altrimenti vanno craftate attraverso un sistema interno di forging. Ma di che cifre parliamo per ogni NFT? Beh, si tratta di oscillazioni perenni, con una forbice molto ampia.
Si passa dalle figure meno costose, dal costo di circa 7 dollari, fino a quelle più costose che arrivano a toccare anche i 63mila dollari, per una chiamata “Swift Zealot”. Al netto di un gioco scaricabile in maniera totalmente gratuita, si pone il grande dilemma dietro a quanto effettivamente un meccanismo simile, incentivi all’acquisto sempre più compulsivo di NFT, così da migliorare la propria squadra, avvicinando il gioco a un vero e proprio sistema di Pay-2-Win.
Per quanto appaia come qualcosa di certamente innovativo, è impossibile non notare come sembri che, dietro al progetto, si mantenga un alone di segretezza da parte di Ubisoft, che non ha annunciato l’uscita del titolo, cercando quasi di farlo passare sotto i radar.
This post was published on 1 Novembre 2024 14:00
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