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Ex Bioware sta provando a sviluppare il suo mini Baldur’s Gate III (con una sorpresa)

Lo studio di sviluppo Ossian, fondato da Alan Miranda, ha avviato una campagna du Kickstarter per finanziare il loro nuovo CRPG ambientato nell’universo di Pathfinder.

Quando si parla di videogiochi RPG, sono diversi i titoli che vengono in mente e che permettono di avere una prospettiva ampia sul mondo dei giochi di ruolo, un universo che si è espanso sempre di più negli ultimi anni e che ha permesso a molti creativi di sbizzarrirsi, dando vita a esperienze incredibili. L’esempio più lampante degli ultimi anni, non può che essere Baldur’s Gate III sviluppato da Larian, che ha rappresentato l’esperienza più vicina alla riproduzione di una vera e propria campagna di D&D all’interno di un videogioco.

Grandi ambizioni

Poco da fare, Baldur’s Gate III è diventato il nuovo standard da emulare, o quantomeno tentare di farlo, da chiunque voglia dar vita a un moderno CRPG con tutti i crismi. E proprio da questa premessa, nasce il nuovo progetto portato avanti da Ossian Studios. Si tratta di una software house, fondata da Alan Miranda, ex sviluppatore di BioWare che ha già lavorato a titoli come Baldur’s Gate II e Neverwinter Nights. La volontà ora è di creare qualcosa di più grande e articolato.

Il progetto

Ossian Studios è una software house indipendente, composta da professionisti che di RPG ne masticano da anni. Su tutti, spicca sicuramente Alan Miranda, fondatore dell’azienda, che coi CRPG ha fatto esperienza, fino a giungere alla conclusione di volerne costruire uno che abbia la stessa intensità di Baldur’s Gate III ma puntando su un altro universo, altrettanto amato, apprezzato e giocato. Nasce così l’idea di Pathfinder: Dragon’s Demand.

Dovrebbe trattarsi, nell’idea dei suoi creatori, di un CRPG basato sulle regole della nuova seconda edizione per il sistema derivato da D&D. Quello di Miranda e soci, pare un progetto molto ambizioso, dato che ciò a cui si vuol dare vita è un’esperienza in stile Larian che più Larian non si può, tenendo BGIII e Divinity: Original Sin come termini di paragone. Nel team però, sembrano estremamente consapevoli delle loro risorse, per questo si punterà a un’esperienza simile ma in scala decisamente ridotta.

Il progetto di Ossian appare chiaro: come già successo con gli adattamenti di Kingmaker e Wrath of the Righteous, l’obbiettivo è quello di adattare un’avventura pre esistente, nata come RPG da tavolo. In particolare, Dragon’s Demand costituisce un modulo che porta i personaggi da livello uno a livello sette, a cui probabilmente Ossian vorrà aggiungere un ulteriore livello.

Come spiega Luke Scull, ei fu modder di Neverwinter Nights e attuale lead designer di Ossian:

“Baldur’s Gate III ha dimostrato che puoi avere un dispendio relativamente basso e comunque avere un gran guadagno, con tanti personaggi, un sacco di opzioni di build”.

Per riuscire a portare avanti il progetto, il team ha anche avviato una campagna di crowdfunding tramite Kickstarter che, a circa una settimana dalla fine, conta più di 5mila sostenitori ed è relativamente vicina alla sua realizzazione. Per chiunque voglia contribuire, ecco il link per rendere realtà Pathfinder: Dragon’s Demand.

This post was published on 16 Ottobre 2024 14:00

Pietro Falzone

Redattore Appassionato di videogiochi sin dal sempre più lontano 2002, quando per festeggiare i 5 anni ricevette una copia di Crash Bandicoot per la prima PlayStation. Il richiamo dell'avventura digitale lo fece innamorare di un mondo fatto di pixel, più o meno definiti. E l'amore non si è mai fermato. Inizia così a tastare tutti gli aspetti del mondo videoludico. Tra le sue più grandi passioni, si piazzano in ordine gli MMORPG (con sempre meno per giocarli, purtroppo), gli sparatutto in prima persona e, doprattutto, giochi di ruolo single player. Così si spiegano le più di mille ore, spalmate sui vari titoli From Software, da Demon's Souls in poi. Dalla fine delle medie, scopre una nuova passione: la scrittura. E come se non bastasse, scopre che nel mondo c'è chi scrive riguardo ai videogiochi, come se fosse un lavoro vero. Cosa fare di due passioni del genere dunque? Inizia così la ricerca disperata del giusto vascello, che riuscisse a convogliare voglia di fare, idee e tempo. Dopo un periodo passato a peregrinare, tra siti e sitarelli, approda su Player.it dove trova una casa in cui convogliare idee e spunti, al fianco di un team solido e costruttivo.

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