The Legend of Zelda: Echoes of Wisdom è unico nel suo genere per diversi aspetti, ma detiene un primato assoluto per l’intera saga.
Sono settimane molto calde per il mondo Nintendo: la casa di Kyoto è in procinto di annunciare finalmente la nuova console di casa, che ormai tutti chiamano Nintendo Switch 2, ma allo stesso tempo è un periodo decisivo anche per le uscite first-party: prossimamente usciranno sia il nuovo capitolo di Super Mario Party, ovvero Jumboree, sia l’inedito capitolo di Mario & Luigi, Fraternauti alla riscossa, ma l’intero palcoscenico al momento è occupato sicuramente da The Legend of Zelda: Echoes of Wisdom.
Il nuovo capitolo della storica saga del prode spadaccino Link e della Principessa del Regno di Hyrule è stato pubblicato lo scorso 26 settembre e ben presto i giocatori si sono resi conto di essere di fronte a un unicum nella saga della Triforza: come raccontato da noi anche all’interno della recensione dedicata, Echoes of Wisdom riesce a incastrare alla perfezione elementi del passato della saga a meccaniche di gameplay inedite e divertenti.
Oltre alle meccaniche di gameplay, alla storia, alla grafica e a tutto l’aspetto tecnico ed esteriore del titolo, The Legend of Zelda: Echoes of Wisdom detiene anche un primato assoluto per l’intera saga che mai nessun gioco della serie di Zelda aveva avuto in passato, una novità per certi versi anche inaspettata, ma che per scoprirla bisogna aspettare i titoli di coda del gioco.
I titoli di coda di un gioco indicano tutte le persone che chiaramente hanno lavorato allo sviluppo e alla pubblicazione del titolo, ma anche personalità di spicco dell’azienda produttrice che hanno dato il loro contributo alla causa: per la serie di Zelda, ad esempio, è sempre comparso tra i credits anche il nome di Shigeru Miyamoto, uno dei padri fondatori del videogioco moderno, ideatore di Super Mario e tra le personalità più illustri dell’intero mondo dei videogiochi.
Miyamoto ha supervisionato molti giochi della serie di The Legend of Zelda sin dagli albori ed è per questo motivo che è sempre comparso il suo nome nei titoli di coda di ogni gioco della serie principale della saga di Hyrule, tutti tranne uno: proprio l’ultimo Echoes of Wisdom nei cui titoli di coda il nome di Shigeru Miyamoto non compare mai ed è la prima volta che accade nell’intera saga.
I fan di Nintendo sono rimasti abbastanza sbalorditi da questo dettaglio e immaginiamo che la mancanza di Miyamoto nei crediti di gioco sia prettamente una scelta di carattere gestionale, ma come molti appassionati videoludici hanno asserito: il nome di Shigeru Miyamoto andrebbe sempre menzionato anche se non ha supervisionato il gioco dato che senza le sue scelte e i suoi lavori Nintendo non sarebbe quella che è adesso.
This post was published on 6 Ottobre 2024 12:00
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