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Lo sapete che il colonnello Sanders di KFC ha rischiato di diventare un personaggio di Tekken?

Il Colonello Sanders, l’icona della catena di fast food “Kentucky Fried Chicken” (KFC), ha rischiato di diventare uno dei personaggi giocabili dell’ultimo Tekken. Il tentativo di Katsuhiro Harada.

Tante volte capita che un brand riesca a diventare affermato a livello mondiale, grazie alla spinta che un singolo elemento riesce a dare. In molti casi, ciò che funziona è l’utilizzo di una giusta mascotte, che riesca subito a ricondurre idealmente a quel brand. E se in Italia abbiamo personaggi di spicco come Carletto il camaleonte e il Capitano Findus, in America una delle icone maggiormente ricondotte al cibo, è sicuramente il Colonnello Sanders, mascotte di Kentucky Fried Chicken.

Tentar non cuoce…

La famosa catena di pollo fritto, meglio nota soltanto come KFC, è ormai diventata parte della cultura pop. Forse proprio per questo, c’è chi ha cercato di prendere quel tanto riconoscibile Colonnello Sanders e metterlo dentro un videogioco, un picchiaduro per la precisione, uno dei più celebri. Negli anni, tanti sono stati i personaggi che sono stati presi da altri brand e inseriti all’interno dei nutriti roster picchiaduristici, anche se Sanders avrebbe sicuramente rappresentato il vero non plus ultra o almeno così pensava Katsuhiro Harada, il “boss” di Tekken.

La trattativa non va in pollo

Avete mai sognato di vedere Kazuya Mishima menar le mani contro il Colonnello Sanders, mascotte storica di KFC? Beh, sappiate che ci si è andati davvero vicini. Durante lo sviluppo di un non meglio precisato titolo della saga di picchiaduro “Tekken” (che secondo ricostruzioni, potrebbe essere Tekken 7, anche se non è stato precisato), Katsuhiro Harada, il director a capo del progetto, aveva azzardato la proposta di introdurre il Colonnello Sanders tra i personaggi giocabili.

Harada dunque, iniziò a muoversi per tentare di portare Sanders all’interno del roster di uno dei fortunati titoli della serie. Riferisce però, di aver ricevuto “un’occhiataccia”, plausibilmente dai vertici di KFC, che non accettarono di concedere la licenza d’utilizzo del personaggio. Il Colonnello Sanders però, nonostante non faccia parte del brand di Tekken, cosa di cui tutti ci dispiaciamo, è apparso in altri videogiochi.

Dai, quasi…

Nel 2019 infatti, venne fuori un titolo decisamente particolare: I Love You, Colonel Sanders! A Finger Lickin’ Good Dating Simulator. Si tratta di un dating simulator sviluppato da Psyop e commissionato proprio da KFC, con stile d’animazione e character design che ricalcava molto diverse produzioni anime, soprattutto di stampo romantico. Qui, il celebre Colonnello era rappresentato come uno stupendo uomo di mezz’età, di cui avremmo dovuto tentare di seguire le orme e, perché, creare un rapporto di tipo affettivo.

Anche alla luce di ciò, Harada ha poi dedotto che il problema di KFC, non fosse trasporre in un videogioco la mascotte del brand, ma che fosse la natura del gioco entro cui sarebbe stato calato, a rappresentare un discrimen. Dice Harada:

“È apparso (riferendosi al Colonnello Sanders n.d.r.) in videogiochi dopo ciò (dopo il rifiuto per Tekken). Dunque probabilmente, a porre il problema per loro, era semplicemente il combattere contro qualcuno. Ma questo dimostra quanto difficili fossero questo tipo di discussioni”.

La speranza però, è l’ultima morire.

This post was published on 4 Ottobre 2024 12:00

Pietro Falzone

Redattore Appassionato di videogiochi sin dal sempre più lontano 2002, quando per festeggiare i 5 anni ricevette una copia di Crash Bandicoot per la prima PlayStation. Il richiamo dell'avventura digitale lo fece innamorare di un mondo fatto di pixel, più o meno definiti. E l'amore non si è mai fermato. Inizia così a tastare tutti gli aspetti del mondo videoludico. Tra le sue più grandi passioni, si piazzano in ordine gli MMORPG (con sempre meno per giocarli, purtroppo), gli sparatutto in prima persona e, doprattutto, giochi di ruolo single player. Così si spiegano le più di mille ore, spalmate sui vari titoli From Software, da Demon's Souls in poi. Dalla fine delle medie, scopre una nuova passione: la scrittura. E come se non bastasse, scopre che nel mondo c'è chi scrive riguardo ai videogiochi, come se fosse un lavoro vero. Cosa fare di due passioni del genere dunque? Inizia così la ricerca disperata del giusto vascello, che riuscisse a convogliare voglia di fare, idee e tempo. Dopo un periodo passato a peregrinare, tra siti e sitarelli, approda su Player.it dove trova una casa in cui convogliare idee e spunti, al fianco di un team solido e costruttivo.

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