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Quanto ci costano le IA? Il prezzo nascosto che dovresti conoscere

Molti non sanno che, per lo sfruttamento delle IA, oltre al prezzo in termini monetari, bisogna considerarne uno in termini di risorse ambientali e in particolare di acqua.

Le intelligenze artificiali, sono ormai il trend tecnologico del nuovo millennio, in grado di realizzare sogni che l’umana concezione non sapeva nemmeno di avere. Di IA ne esistono di tantissimi tipi e riescono ormai, ad asservire a tantissime necessità diverse. Quelle che hanno fatto esplodere il trend, sono sicuramente quelle testuali, come ChatGPT, che con semplici prompt riesce a dar vita a qualunque tipo di contenuto testuale.

ChatGPT sotto indagine

Le IA hanno rappresentato e continuano a rappresentare, oltre che delle grandi opportunità per l’automatizzazione di diversi lavori, anche un vero e proprio parco giochi digitale per chiunque le utilizzi per scopi decisamente più ludici, come la generazione di immagini assurde o come surrogato a un qualunque motore di ricerca. Pochi però, sono realmente consci di quanto, ognuna di queste azioni, abbia un impatto incredibile a livello ambientale, andando a minare una risorsa in particolare: l’acqua.

Quanto consuma?

Un’indagine del Washington Post in collaborazione con i ricercatori dell’Università della California di Riverside, ha tentato di fare chiarezza su quello che è uno dei consumi nascosti, dietro alle IA: risorse energetiche e ambientali, come l’acqua. In media infatti, per scrivere una mail di 100 parole tramite ChatGPT, è necessario un quantitativo equivalente a circa una bottiglia d’acqua. Questo esborso, viene giustificato così:

Ogni richiesta su ChatGpt passa attraverso un server che esegue migliaia di calcoli per determinare le parole migliori da usare nella risposta“.

Questo è dovuto al fatto che i server da cui passano i dati, che generano poi le risposte, generano un’enorme quantità di calore. Per funzionare correttamente dunque, è necessaria continua refrigerazione che può venir svolta in due diverse modalità: dove non c’è scarsità di risorse idriche, come detto, viene utilizzata l’acqua che aiuta a trasportare il calore in torri di raffreddamento.

Il problema delle IA

Dove invece le risorse d’acqua sono scarse, ci si affida all’energia elettrica, creando strutture simili a grandi condizionatori. Bisogna dunque capire quale sia l’ubicazione fisica dei server, per individuare i consumi corretti. È stato stimato che in Texas, per esempio, ChatGPT consuma soltanto 235 millilitri di acqua per un’email di 100 parole mentre, spostandosi a Washington si passa a ben 1408 millilitri per la stessa quantità. Per capire il tenore di energia elettrica invece, la solita mail di 100 parole può essere paragonata all’energia necessaria a far funzionare circa dieci-dodici lampadine a Led per almeno un’ora.

Una situazione sicuramente pericolosa sul lungo termine, con l’evolvere di queste tecnologie e le crescenti necessità a cui dovranno sopperire. A rischio sono sicuramente le zone già povere di risorse ambientali.

This post was published on 29 Settembre 2024 14:00

Pietro Falzone

Redattore Appassionato di videogiochi sin dal sempre più lontano 2002, quando per festeggiare i 5 anni ricevette una copia di Crash Bandicoot per la prima PlayStation. Il richiamo dell'avventura digitale lo fece innamorare di un mondo fatto di pixel, più o meno definiti. E l'amore non si è mai fermato. Inizia così a tastare tutti gli aspetti del mondo videoludico. Tra le sue più grandi passioni, si piazzano in ordine gli MMORPG (con sempre meno per giocarli, purtroppo), gli sparatutto in prima persona e, doprattutto, giochi di ruolo single player. Così si spiegano le più di mille ore, spalmate sui vari titoli From Software, da Demon's Souls in poi. Dalla fine delle medie, scopre una nuova passione: la scrittura. E come se non bastasse, scopre che nel mondo c'è chi scrive riguardo ai videogiochi, come se fosse un lavoro vero. Cosa fare di due passioni del genere dunque? Inizia così la ricerca disperata del giusto vascello, che riuscisse a convogliare voglia di fare, idee e tempo. Dopo un periodo passato a peregrinare, tra siti e sitarelli, approda su Player.it dove trova una casa in cui convogliare idee e spunti, al fianco di un team solido e costruttivo.

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