Le tre grandi aziende giapponesi dei videogiochi truffate in Italia: maxi-sequestro da parte della polizia nel nostro Paese.
Il retrogaming rappresenta una delle passioni più diffuse per quanto riguarda il mondo dei videogiochi: tantissime persone che hanno vissuto l’infanzia e l’adolescenza negli anni ’80 e ’90 hanno il crescente desiderio di collezionare videogiochi e console che un tempo erano sul mercato e che adesso non vengono più prodotti perché banalmente sostituiti da hardware e software più moderni.
Al giorno d’oggi sono molti i collezionisti incalliti che sono disposti a sborsare cifre astronomiche pur di avere nella loro collezione videogiochi appartenenti al parco titoli del Game Boy oppure delle console di Atari in condizioni perfette, ma spesso questo si scontra con la crescente contraffazione di questi prodotti che, essendo molto richiesti, sono purtroppo anche oggetto di diverse truffe.
Non è raro infatti incappare in venditori abusivi o bagarini che cercano di truffare i collezionisti con copie contraffatte di vecchi giochi degli anni ’80 e ’90 sperando di spillare loro diversi soldi con oggetti che chiaramente non rispecchiano quel valore: è capitato proprio di recente in Italia dove la polizia locale ha attuato un maxi-sequestro nei confronti di alcuni venditori truffaldini.
Il maxi-sequestro è avvenuto a Torino dove la polizia ha svolto le indagini all’interno di diversi negozi di videogiochi e nei confronti di diversi venditori di software elettronici che hanno portato a un’incredibile scoperta: oltre 12.000 console Nintendo, Atari e SEGA sono state sequestrate poiché contenevano una marea di titoli contraffatti al loro interno e, in aggiunta, erano state costruite e progettate con materiali elettronici non conformi alle normative UE.
La polizia ha prima sequestrato tutto il materiale incriminato e poi ha provveduto alla distruzione di tale materiale che, secondo le ultime notizie, aveva un valore di 50 milioni di euro dato che all’interno delle console manipolate erano presenti 47 milioni di software piratati dedicati ai titoli più disparati tra i quali chiaramente spiccavano i giochi dedicati a Super Mario.
Le indagini stanno proseguendo per comprendere la colpevolezza dei venditori che se appurata rischiano fino a 8 anni di carcere; come accennato in precedenza il mercato del retrogaming è irto di ostacoli e la truffa è sempre dietro l’angolo dunque è sempre importante assicurarsi che la persona che ci sta vendendo un vecchio titolo del Game Boy o una console degli anni ’80 e ’90 sia affidabile e certificato.
This post was published on 20 Settembre 2024 12:00
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