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Una perdita di 200 milioni di dollari per il peggior videogioco sui supereroi del 2024, arriva una decisione fatidica

Dopo il flop commerciale di Rocksteady con Suicide Squad: Kill the Justice League, diversi impiegati della software house sono stati licenziati. Le perdite ammontano a più di 200 milioni di dollari.

Un anno strano il 2024, che ha continuato ciò che il 2023 aveva intrapreso, accentuando i punti negativi: diversi i flop commerciali a cui hanno fatto seguito diversi licenziamenti e chiusure di studi interi. Già da qualche giorno per esempio, si fa un gran parlare di Concord e dei miseri numeri registrati, che l’hanno costretto alla chiusura dei server dopo due settimane dal lancio. Ma c’è un altro titolo che ha fatto molto discutere.

Cosa succede?

Quando Suicide Squad: Kill the Justice League venne annunciato, la reazione dei fan di Rocksteady, software house divenuta celebre per i titoli della serie Batman Arkham, veri e propri capolavori in grado di dare vita a uno dei combat system più interessanti di quegli anni, era stata a dir poco lapidaria: un rifiuto in tronco, per quello che sembrava un game as a service dei più elementari. Dopo il lancio a gennaio 2024, era chiaro che non ci fossero grandi prospettive di crescita.

Ora però, a distanza di diversi mesi, arrivano i primi dati e le prime conseguenze reali, che mettono in ginocchio Rocksteady e Warner Bros. Discovery.

Le conseguenze

Come tristemente accade in casi del genere, un titolo come Suicide Squad: Kill the Justice League, odiato sin dal primo annuncio e rinviato proprio per essere sistemato per quanto possibile, prima di un lancio che si sarebbe poi comunque rivelato disastroso, ha portato a delle conseguenze inevitabili che non possono che far domandare, come si sia arrivati a tutto ciò, partendo da Rocksteady, una software di cui i giocatori hanno un ricordo e un’immagine molto precisa, sporcata da quest’insuccesso.

Con il numero dei giocatori perennemente in calo, sostenere un modello di business come quello del GaaS è molto complicato. Per questo motivo, in Rocksteady sono state prese delle difficili ma necessarie soluzioni. Secondo quanto riportato da alcuni dipendenti, che il team di Rocksteady che si occupa di effettuare i controlli di qualità prima dell’uscita di un gioco, ha subito dei tagli che l’hanno portato da 33 a 15 membri.

Inevitabili conseguenze

Tra i 18 che sono stati licenziati, vi erano personalità diverse, dagli impiegati junior fino a veri e propri veterani dello studio, gente che lavorava in Rocksteady da più di 5 anni. Come se non bastasse, da fonti interne a Warner Bros. Discovery, si apprende che la società, per colpa del gioco di Suicide Squad, ha subito delle perdite per un ammontare di 200 milioni di dollari.

Un risultato che ci si poteva forse aspettare, che va però a colpire una casa di sviluppo a cui molto erano legati e che, come successo ad altre in questo periodo, farà sicuramente fatica a rialzarsi. Non sono al momento chiari i progetti futuri di Rocksteady, siano questi legati a Suicide Squad o ad altri supereroi.
Se siete curiosi di sapere com’è, qualitativamente parlando, Suicide Squad: Kill the Justice Leage, vi lasciamo la nostra recensione.

This post was published on 7 Settembre 2024 9:30

Pietro Falzone

Redattore Appassionato di videogiochi sin dal sempre più lontano 2002, quando per festeggiare i 5 anni ricevette una copia di Crash Bandicoot per la prima PlayStation. Il richiamo dell'avventura digitale lo fece innamorare di un mondo fatto di pixel, più o meno definiti. E l'amore non si è mai fermato. Inizia così a tastare tutti gli aspetti del mondo videoludico. Tra le sue più grandi passioni, si piazzano in ordine gli MMORPG (con sempre meno per giocarli, purtroppo), gli sparatutto in prima persona e, doprattutto, giochi di ruolo single player. Così si spiegano le più di mille ore, spalmate sui vari titoli From Software, da Demon's Souls in poi. Dalla fine delle medie, scopre una nuova passione: la scrittura. E come se non bastasse, scopre che nel mondo c'è chi scrive riguardo ai videogiochi, come se fosse un lavoro vero. Cosa fare di due passioni del genere dunque? Inizia così la ricerca disperata del giusto vascello, che riuscisse a convogliare voglia di fare, idee e tempo. Dopo un periodo passato a peregrinare, tra siti e sitarelli, approda su Player.it dove trova una casa in cui convogliare idee e spunti, al fianco di un team solido e costruttivo.

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