Ci sono scintille tra Kratos e il gigante dell’e-commerce Amazon, con posizioni opposte su un tema molto delicatissimo.
Il mondo dei videogiochi è diventato sempre più complesso e stratificato, raggiungendo dei livelli davvero molto alti. Soprattutto negli ultimi anni, per quanto riguarda le grandissime produzioni tripla-A, che hanno ormai un livello produttivo gigante e dei costi davvero importanti. Tanto da essere diventati in tanti aspetti assai più complicati ed economicamente impegnativi dei grandi film da Oscar.
I titoli ad alto budget dell’industria videoludica si sono incastrati nella storia del medium grazie a delle storie commoventi e ben scritte, con personaggi che si sono incise nel cuore e nella mente di tantissimi appassionati. Si pensi ad esempio a quanto sia struggente la storia di The Last of Us, a quanto sia divertente Uncharted, alla filosofia di Death Stranding, al dolore di Senua in Hellblade, a quanto sia toccante l’evoluzione di Kratos negli ultimi God of War.
Proprio Kratos è il protagonista di un nuovo grandissimo scontro che sta infiammando il mondo del web, con persone che sono a favore di una o dell’altra parte. Lo spartano ha però dall’altra parte del ring uno dei boss più potenti di sempre: il gigante dell’e-commerce e dell’intrattenimento in streaming Amazon.
La storia di questo nuovo e stranissimo conflitto è iniziato quando Hartman, un dirigente di Amazon, ha parlato con IGN dei recenti scioperi SAG-AFTRA, con gli attori che chiedono maggiori diritti e soprattutto delle tutele legali contro i pericoli sempre più allarmanti dell’Intelligenza Artificiale, che continua a sostituire le persone e a rubare il lavoro in ogni campo.
Il dirigente in questione, che si trova nella board degli Amazon Games, ha fatto commenti a dir poco controversi per un individuo che ricopre la sua posizione. Dovrebbe infatti avere un visione molto diversa su quello che è il medium videoludico e soprattutto sui cicli produttivi che riguardano questi software così complessi e speciali.
Ha infatti affermato pubblicamente che i videogiochi “non hanno una vera e propria recitazione. La maggior parte del team si occupa di programmazione”, difendendo quindi l’uso dell’IA. Una cosa che sappiamo tutti essere estremamente falsa, come dimostrano i giochi che abbiamo elencato sopra, dei premi creati ad hoc per premiare la recitazione e le tecnologie di body e face scan.
Judge, la voce dell’ultimo Kratos, che ha avuto diversi riconoscimenti per il suo lavoro sul titolo di Santa Monica, ha subito attaccato il dirigente. “Grazie al cielo non c’è recitazione nei videogiochi: assolutamente geniale”. Poi ha condiviso una clip della performance di Ashley Johnson durante la più straziante di tutte le scene di The Last of Us Part II.
This post was published on 1 Settembre 2024 19:30
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