Un ventennio di attesa e di richieste, ma alla fine è riuscito a riconquistare il suo ambito premio: dei cimeli provenienti da Fallout e Baldur’s Gate.
Uno degli aspetti più interessanti del vastissimo mondo dei videogiochi è chiaramente quello del collezionismo: al giorno d’oggi è possibile creare delle collezioni non solo con console e giochi, ma anche con tutta una serie di gadget e prodotti collaterali che le aziende producono per spingere i giocatori più accaniti e patiti di collezionismo ad acquistare quanti più articoli possibili.
La maggior parte degli articoli da collezione dei videogiochi sono presenti all’interno delle cosiddette “collector’s edition“, ovvero delle edizioni speciali che contengono oltre al disco o al codice del titolo in questione anche tutta una serie di gadget e prodotti da merchandising da poter esporre come statue, spille, artbook e molto altro ancora.
La distribuzione delle edizioni speciali da collezione è un’abitudine sviluppatasi abbastanza di recente nell’industry videoludica, ma moltissimi giocatori amano anche collezionare prodotti del passato che purtroppo non sono più in vendita e c’è bisogno di una vera e propria impresa per recuperare questi cimeli come quella che ha compiuto questo giocatore che è riuscito a riottenere alcuni preziosi tesori dopo 20 anni di attesa e richieste.
I cimeli di Baldur’s Gate e Fallout sono finalmente tornati a casa
I cimeli in questione non sono gadget da niente dato che sono particolari tesori appartenenti a due serie videoludiche molto importanti: la prima è Baldur’s Gate che ha di recente vissuto un grandissimo clamore e successo con il terzo capitolo e l’altra è Fallout che sta vivendo una seconda rinascita dopo quasi 10 anni dall’uscita del quarto capitolo proprio grazie alla serie tv e anche grazie ai numerosi aggiornamenti effettuati da Bethesda negli ultimi mesi.
Il collezionista in questione che ha richiesto e ottenuto i suoi cimeli dopo 20 anni però non è un giocatore qualsiasi, stiamo parlando infatti di Brian Fango ovvero il fondatore della software house Interplay Entertainment che si è occupata della pubblicazione proprio dei primi capitoli di Baldur’s Gate e di Fallout permettendo dunque a queste saghe storiche di nascere e di affacciarsi per la prima volta al panorama videoludico.
Fango ha dichiarato attraverso i suoi account ufficiali di aver ricevuto indietro alcuni cimeli dedicati alle due storiche saghe che un tempo appartenevano a Interplay dato che si trattano di “premi di vendita”, ovvero dei cimeli che vengono forniti alle case di sviluppo o alle case di pubblicazione dopo un certo numero di vendite da varie associazioni come ad esempio la Software Publishers Association.
Tra i vari cimeli che Interplay aveva ricevuto c’erano in particolare due poster davvero peculiari: il primo è dedicato a “Fallout 3” con la didascalia “Prepare for the future” e il Vault Boy in primo piano, mentre l’altro poster è dedicato a Sarevok ovvero un personaggio cattivo del primo capitolo di Baldur’s Gate.
Brian Fango ha anche spiegato il motivo per il quale non era più in possesso di questi cimeli: nel 2002, quando ha lasciato Interplay, questi gadget appartenevano alla società e dunque lui non li ha potuti portare a casa, ma di recente è riuscito a riacquistarli e riconquistare questi preziosi tesori.