Questo campione del mondo di poker ha iniziato vendendo una cosa assurda, oggi ha vinto oltre 60 milioni di dollari

Il noto campione di poker, Justin Bonomo, ha iniziato la sua proficua carriera grazie alla vendita della cosa a cui teneva di più al mondo!

A volte dal mondo dei videogiochi arrivano le storie più assurde, e quella di oggi riguarda un campione mondiale di poker divenuto tale anche grazie al suo videogioco preferito. L’uomo in questione si chiama Justin Bonomo, e nella sua carriera di giocatore di poker professionista ha vinto oltre 60 milioni di dollari. Insomma se cercate qualche dritta su come vincere alle carte, ora sapete a chi chiedere.

Bonomo ha iniziato a giocare fin da giovane, ma il poker non è stata la sua prima passione. In questa storia ha una fondamentale importanza il suo amore per i videogiochi, anzi per un videogioco in particolare, che guardando a ritroso gli ha permesso di arrivare fin dove è oggi. Il gioco in questione è EverQuest.

L’illuminazione avuta quando era solo un bambino

Bonomo era appassionato di giochi di carte fin da ragazzino. Solo che non si trattava di poker bensì di Magic: The Gathering. Ancora adolescente, vinceva migliaia di dollari in competizioni ufficiali, del resto ancora oggi dichiara con orgoglio di aver sempre giocato professionalmente ad altissimi livelli e di essere galvanizzato dalla competizione e dal senso di sfida che dà giocare per vincere premi in denaro.

Quando si è così abili come Bonomo da poter vivere – anche molto bene – con questa attività, è difficile controbattere con tesi sensate. E in effetti lui stesso non sembra aver mai deviato da un percorso che, malgrado gli studi, non ha mai abbandonato, se non per la sua seconda passione: videogiocare. Quando Verant Interactive diede alle stampe EverQuest nel 1999, Bonomo fu uno dei tanti appassionati della prima ora che si gettò a capofitto in uno dei primi esempi compiuti di MMORPG, un genere destinato a cambiare per sempre il mercato del PC gaming e, a ben vedere, l’intera industria videoludica con ricadute evidenti ancora oggi.

Bonomo ha sempre dato prova di gettarsi a capofitto nelle proprie passioni, e per EverQuest non fece eccezione, giocando più ore possibile, maxando il proprio personaggio e ricoprendo parte attiva in raid fino a diventare una delle figure di riferimento della gilda del suo server. Nel frattempo però stava iniziando a maturare l’interesse per il poker professionistico, cui molti suoi amici iniziavano a dedicarsi. E allora ebbe un’illuminazione.

Da pochi dollari a 60 milioni e tutto grazie a un videogioco

Con l’azzardo tipico dei giocatori che non si spaventano di puntare in alto perché convinti della vittoria, Bonomo prese da un giorno all’altro la decisione di abbandonare EverQuest e iniziare una carriera nel poker professionistico. Per fare ciò gli occorreva una base monetaria che costituisse il suo portafogli iniziale. Decise che sarebbe stato proprio il suo amato videogioco a fornirgliela. Come? Vendendo il suo personaggio!

All’epoca la scena dello scambio di beni digitali era una grande Far West e nessuno si curava molto di eventuali compravendite di asset fra giocatori. Non vigeva alcuna regolamentazione specifica che impedisse di cedere per denaro il proprio PG a un altro giocatore, motivo per cui Bonomo vendette il suo druido maxato per 500 dollari. Quel denaro costituì l’ammontare necessario per gareggiare nelle prime competizioni di poker. Inutile dire che Bonomo iniziò ben presto a vincere.

A posteriori, è evidente come la ricchezza di uno dei più ricchi giocatori del mondo sia stata dovuta a un indubbio mix di talento e passione. Non si può certo dire che i videogiochi siano stati una perdita di tempo per lui, anzi: in effetti hanno costituito il primo mattoncino sul quale ha potuto costruire nel tempo la sua fortuna. Raccontate questa storia la prossima volta che qualcuno proverà a denigrare la vostra passione, e mi raccomando: giocate responsabilmente!