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Disney+ ci è riuscita: erano anni che ci provava

Dopo anni, Disney è riuscita a ottenere un trimestre profittevole per quanto riguarda i servizi in streaming che, ricordiamo essere Disney+, Hulu e ESPN Plus.

L’avvento dei servizi di streaming, ha rappresentato un vero e proprio sparti acque col passato: ci si è ritrovati, nel corso di non troppi anni, a poter avere accesso a cataloghi talmente tanto vasti e assortiti, da far sembrare immediatamente obsoleti i DVD, fossero questi acquistati o a noleggio. Il tutto poi, considerando quanto bassi fossero i costi per il mantenimento dei servizi di streaming: con pochi euro al mese, si poteva avere accesso a tutto ciò che avevamo sempre sognato e anche qualcosina di più.

Il problema di Disney

Col passare del tempo però, i servizi di streaming sono finiti ripetutamente al centro di accese discussioni, proprio a causa di modelli di business che non sempre parevano ripagare in maniera equilibrata, chi li metteva a disposizione. Proprio sul finire del 2023, una protesta ha infiammato gli attori e i doppiatori americani, che denunciavano la scarsità dei compensi a cui l’avvento delle piattaforme streaming aveva condotto, oltre che metodi di ottimizzazione del lavoro non proprio limpidi.

Tra i vari servizi di streaming, uno che da sempre è estremamente apprezzato dai fan è quello messo a disposizione da Disney. Molti non sanno però che, quando si parla di servizi streaming Disney, non si parla solo di Disney+ e, proprio a questo legame con Hulu e ESPN Plus, è legata la sorpresa per il primo risultato economicamente positivo registrato da Disney per i servizi di streaming, negli ultimi anni.

I problemi di Disney e la risalita

Quello Disney è uno degli imperi mediatici più forti che esistano al momento, in grado di coinvolgere sotto la sua egida, persone da tutto il mondo, di ogni età, riuscendo a creare prodotti su prodotti che, senza troppa fatica, finiscono con l’essere veri e propri cult transgenerazionali. Negli ultimi anni però, la grande D dell’intrattenimento, non sembrava starsela passando molto bene e gran parte dei malanni parevano legati ai servizi streaming.

Ed è giusto parlare di servizi al plurale, dato che la rete streaming gestita da Disney, coinvolge Disney+, Hulu e ESPN Plus. Se è vero che i primi due servizi, negli ultimi anni erano riusciti a generare singolarmente profitti, tutto il lavoro sembrava sprecato quando ESPN Plus veniva introdotta nell’equazione. Questo squilibrio tra le tre piattaforme, aveva portato Disney a una perdita di 512 milioni di dollari soltanto lo scorso anno.

Arriva la ripresa

Ed è proprio per questo che è stata accolta con estremo entusiasmo, la notizia che arriva dall’ultimo report finanziario di Disney, secondo cui la rete streaming avrebbe ottenuto un profitto di ben 47 milioni di dollari nell’ultimo trimestre fiscale. Un risultato che potrebbe sembrare modesto, al netto delle perdite dello scorso ma che, per Disney, rappresenta il primo profitto di sempre legato ai servizi in streaming.

Come precisa Bob Iger, CEO di Disney:

”Questo è stato un forte trimestre per Disney, guidato da risultati eccellenti nel nostro segmento Intrattenimento sia al botteghino che in DTC (Direct-To-Consumer), poiché abbiamo ottenuto, per la prima volta, profitto dal nostro servizio streaming combinato, un trimestre prima delle nostre previsioni”.

Disney+, Hulu ed ESPN Plus, nonostante tutto, subiranno rimaneggiamenti sui prezzi degli abbonamenti nei prossimi mesi.

This post was published on 10 Agosto 2024 14:00

Pietro Falzone

Redattore Appassionato di videogiochi sin dal sempre più lontano 2002, quando per festeggiare i 5 anni ricevette una copia di Crash Bandicoot per la prima PlayStation. Il richiamo dell'avventura digitale lo fece innamorare di un mondo fatto di pixel, più o meno definiti. E l'amore non si è mai fermato. Inizia così a tastare tutti gli aspetti del mondo videoludico. Tra le sue più grandi passioni, si piazzano in ordine gli MMORPG (con sempre meno per giocarli, purtroppo), gli sparatutto in prima persona e, doprattutto, giochi di ruolo single player. Così si spiegano le più di mille ore, spalmate sui vari titoli From Software, da Demon's Souls in poi. Dalla fine delle medie, scopre una nuova passione: la scrittura. E come se non bastasse, scopre che nel mondo c'è chi scrive riguardo ai videogiochi, come se fosse un lavoro vero. Cosa fare di due passioni del genere dunque? Inizia così la ricerca disperata del giusto vascello, che riuscisse a convogliare voglia di fare, idee e tempo. Dopo un periodo passato a peregrinare, tra siti e sitarelli, approda su Player.it dove trova una casa in cui convogliare idee e spunti, al fianco di un team solido e costruttivo.

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