Patti chiari e amicizia lunghissima: soltanto se la Remastered venderà bene questa vecchia IP avrà un sequel tanto desiderato.
Sviluppare videogioco richiede una quantità di risorse che semplicemente non possiamo ben comprendere e neanche immaginare. Dall’enorme tripla-A con un budget enorme al gioco doppia A in cui le cifre sono molto meno grosso, fino all’indie piccolino, si tratta comunque di una gestione oculata e attenta di tante risorse e di un complesso di parti e componenti davvero importante.
Da questo punto di vista è facilissimo che qualcosa possa andare storto e, anzi, sarebbe strano se non succedesse. Si tratta di mettere insieme vari reparti, varie teste e visioni, ma anche processi diversi, esigenze diverse, criticità uniche. E ovviamente anche di gestire un budget che non è certamente enorme.
E, anzi, nel caso in cui lo fosse bisognerebbe essere ancora più attenti e oculati. Perché significherebbe poi aumentare ulteriormente l’obiettivo prefissato per soddisfare gli investitori e i soci del marchio per cui si lavora, andando a creare dei risultati di vendita assolutamente poco realistici e difficili da raggiungere.
Sempre più publisher cercano di creare delle realtà videoludiche in cui ci si autoalimenti, così da non dover chiedere ingenti somme da terze parti. E soltanto se si hanno segnali di un mercato che seriamente vuole comprare un determinato gioco o una certa IP, ecco che allora arrivano investimenti e proposte interessanti. Vendere giochi e fare soldi per poter sviluppare altri giochi più grossi da vendere e così via.
Un circolo virtuoso che potrebbe ricordare una squadra di calcio, ma senza spostarci troppo basterebbe guardare a FromSoftware, che man mano è diventata anche publisher dei propri titoli, staccandosi da parti terze come Playstation. E ora c’è un altro importante elemento dell’industria videoludica che ha candidamente ammesso che bisogna vendere parecchio il titolo che sta per lanciare, prima di pensare ad un altro capitolo.
Uno dei sequel più attesi degli ultimi anni è un nuovo Shadows Of The Damned, un interessante titolo lanciato per PS3, che Suda51 potrebbe anche pensare di espandere con un nuovo sequel, ma a una semplice e chiarissima condizione. E’ necessario che la remastered in arrivo su PS4 e PS5 venda davvero bene e porti nelle casse del publisher somme importanti.
Se “un numero sufficiente di persone lo vuole davvero” e le vendite sono elevate, allora un sequel è “qualcosa su cui prenderemmo almeno in considerazione di lavorare in futuro“, ha dichiarato a Gematsu proprio Suda51.
This post was published on 9 Agosto 2024 17:30
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