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Elden Ring, From Software stavolta ha esagerato: scatta la denuncia per Bandai Namco

L’industria videoludica si trova spesso al centro di dibattiti ed emerge una storia che sembra quasi troppo stravagante per essere vera.

Un giocatore ha deciso di intentare una causa legale contro Bandai Namco, accusando il celebre titolo Elden Ring di essere eccessivamente difficile.

Elden Ring – Player.it

Questa vicenda solleva questioni fondamentali sull’accessibilità nei videogiochi e sulle aspettative dei giocatori.

La sfida di Elden Ring

Elden Ring è un gioco che ha conquistato milioni di fan in tutto il mondo grazie alla sua profondità narrativa, al suo vasto mondo aperto esplorabile e, non da ultimo, alla sua notoria difficoltà. Sviluppato da FromSoftware, lo studio noto per aver dato vita a giochi come Dark Souls, Bloodborne e Sekiro: Shadows Die Twice, Elden Ring continua la tradizione di offrire un’esperienza impegnativa ma gratificante. Secondo il querelante, questa difficoltà sarebbe tale da rendere solo metà del gioco “giocabile normalmente”, lasciando un “intero gioco nascosto” praticamente inaccessibile per la maggior parte dei giocatori.

Elden Ring è inaccessibile per la maggior parte dei giocatori – Player.it

La causa legale intentata non riguarda aggiunte recenti o DLC come Shadow of the Erdtree ma prende di mira il gioco base. Il querelante sostiene che esistano contenuti nascosti all’interno del gioco così difficili da scoprire e completare da risultare fuori portata per molti. L’accusa si basa su prove condivise attraverso screenshot su piattaforme online come 4chan e X.com, dove l’utente ha anche pubblicato il numero di registro della causa legale per dimostrare la serietà delle sue intenzioni.

Questa insolita battaglia legale riaccende i riflettori sul tema dell’accessibilità nel mondo dei videogiochi. Da anni si discute su come rendere i giochi più accessibili a tutti i tipi di giocatori senza compromettere la visione artistica degli sviluppatori o diluire l’esperienza prevista per i giocatori più esperti. La causa contro Bandai Namco potrebbe rappresentare un precedente importante in questo dibattito sempre più attuale.

Con la prima udienza fissata per il 25 settembre, sia gli appassionati del genere soulslike sia gli osservatori esterni attendono con curiosità gli sviluppi legali della vicenda. Al momento non è chiaro quale possa essere l’esito della denuncia o quali implicazioni potrebbe avere sul futuro dello sviluppo videoludico; ciò che è certo è che questa storia ha già acceso discussioni ferventi sulla natura dell’intrattenimento digitale e sui diritti dei consumatori nel settore videoludico.

This post was published on 1 Agosto 2024 8:30

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