Un annuncio ha scosso le fondamenta dell’industria dei videogiochi: più di 2500 attori e doppiatori hanno dichiarato uno sciopero a oltranza.
Questa decisione arriva dopo quasi due anni di negoziati con le principali società del settore, tra cui giganti come Warner Bros. Games, EA, Disney e Activision Blizzard.
Lo sciopero inizierà venerdì e non ha una data di conclusione prevista. Andiamo a vedere insieme i dettagli di questa incredibile vicenda.
Il cuore della disputa risiede nella richiesta degli attori di includere nel contratto collettivo nuove tutele contro l’uso indiscriminato dell’intelligenza artificiale (IA). Il precedente accordo, siglato nel 2017 e scaduto a novembre 2022, lo stesso mese in cui ChatGPT è stato aperto al pubblico, non contemplava misure specifiche sull’IA, allora ancora in uno stadio embrionale. Oggi la situazione è radicalmente cambiata: l’avanzamento tecnologico solleva preoccupazioni sul possibile utilizzo dell’intelligenza artificiale per sostituire il lavoro umano nei videogiochi.
Fran Drescher, presidente di SAG-AFTRA e nota al grande pubblico per il suo ruolo nella sitcom “La Tata”, ha espresso con fermezza la posizione del sindacato: “Non accetteremo un contratto che permetta alle aziende di sfruttare l’intelligenza artificiale a discapito dei nostri membri”. Il sindacato chiede garanzie concrete che proteggano gli artisti dall’essere sostituiti o replicati senza consenso o adeguata remunerazione.
Dall’altra parte della barricata troviamo le aziende produttrici di videogiochi. Audrey Cooling, portavoce delle società coinvolte nelle trattative, sostiene che le parti erano vicine alla firma di un nuovo accordo. Secondo Cooling sono stati trovati compromessi su quasi tutte le proposte presentate da SAG-AFTRA, inclusi aumenti salariali significativi e maggiori tutele lavorative. Tuttavia rimane aperta la questione relativa alla protezione degli artisti dall’utilizzo non autorizzato delle loro prestazioni da parte dell’intelligenza artificiale.
Il timore principale riguarda la possibilità che le aziende possano addestrare sistemi IA per imitare la voce o creare repliche digitali degli attori senza il loro consenso o una giusta compensazione economica. Inoltre emerge una divergenza sulle figure professionali da includere sotto la protezione del nuovo contratto; alcune prestazioni fisiche vengono considerate semplicemente come “dati” dalle compagnie videoludiche.
Nonostante lo stallo nelle trattative e lo sciopero annunciato, SAG-AFTRA dimostra anche un atteggiamento costruttivo verso l’utilizzo responsabile dell’intelligenza artificiale nell’industria dei videogiochi. Infatti nei mesi scorsi ha raggiunto un accordo con Replica Studios per consentire ai suoi membri di creare copie digitali delle proprie voci sotto stretti termini d’utilizzo concordati.
Lo sciopero degli attori dei videogiochi segna quindi un momento cruciale nella definizione dei diritti lavorativi nell’era digitale avanzata; una battaglia che va oltre il settore ludico per toccare tematiche universali legate al futuro del lavoro umano in rapporto all’avanzamento tecnologico.
This post was published on 27 Luglio 2024 17:00
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