Si chiama backlog ma per tantissime persone si può semplicemente tradurre come ansia: cos’è e perché ne hai uno anche tu.
Il mondo dei videogiochi è bello perché vario. Ogni singola settimana, infatti, da decenni ormai, possiamo ammirare una lunga serie di nuovi videogiochi sul mercato, di titoli con cui sperimentare e con cui osare, con cui conoscerci per davvero e approfondire la conoscenza che abbiamo di tutto il medium, oltre che della nostra personalità.
Soprattutto in questo periodo, in cui sempre più appassionati riescono con grandi sacrifici a comprare vari dispositivi con cui videogiocare, come una console e un PC, oppure una Nintendo Swtich se non semplicemente lo smartphone, ecco che ci troviamo davanti a una quantità di titoli e di scelte da fare praticamente infinita.
Ed ecco che ci ritroviamo a dover scegliere ogni pomeriggio, ogni sera, ogni giorno esattamente a cosa giocare in quel poco tempo che abbiamo a disposizione. Quella piccola parentesi che ci regaliamo ogni giorno, lontani dai tantissimi nostri impegni, dal lavoro, dalla scuola, dalla famiglia ecc.
Ma a cosa giocare esattamente? Ecco l’imbarazzo della scelta che diventa palpabile. Da una parte c’è il videogioco che abbiamo comprato poco tempo fa e che ci ha preso parecchio, ma che non sempre abbiamo le energie per vivere al massimo. Poi c’è quel vecchio titolo su cui ogni tanto ritorniamo per divertirci. E ancora il nostro videogioco preferito, su cui torniamo ogni volta che possiamo.
E poi ci sono tutti quei titoli che abbiamo riscattato e che non abbiamo mai avviato. Titoli imperdibili, che magari abbiamo fatto nostri grazie agli abbonamenti come il Playstation Plus, o ancora negli sconti estremi di Steam, oppure con le promozioni dei titoli gratis di Epic Games Store. E sono proprio questi grandi titoli che non abbiamo mai giocato a creare il nostro backlog.
Mentre in informatica il backlog viene descritto come una serie di operazioni in attesa di essere eseguite da un computer, nel campo videoludico la cosa è molto diversa. Si tratta di quell’insieme di videogiochi che abbiamo in libreria e che dobbiamo recuperare, che dovremmo recuperare perché si tratta di grandi videogiochi, con ottime recensioni e incontrano i nostri gusti.
Insomma si traduce in tanto da scoprire, tanto da vivere ma soprattutto in ansia. Un’ansia che però non dovremmo vivere in modo negativo: meglio pensarla come una serie di avventure enormi che possiamo vivere in un solo click, e non come un compito da eseguire. Ansia sì, ma per la scoperta. Trattate bene il vostro backlog, proteggetelo, non vedetelo come un ostacolo o una vergogna.
This post was published on 17 Luglio 2024 19:30
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