Apple aveva approvato il primo emulatore per sistema operativo iOS, ma è stato già fatto sparire da tutti gli store dei dispositivi.
Negli ultimi mesi il mondo della tecnologia ha dovuto subire delle importanti modifiche data l’approvazione del nuovo Digital Markets Act deciso ed emanato dalla Commissione dell’Unione Europa con il tentativo di rendere il mercato informatico e tech molto più libero e permissivo per gli utenti, evitando dunque sia la concorrenza sleale che più volte si è verificata in questo campo, sia le modifiche da parte degli utenti a sistemi protetti.
Sono state diverse le aziende che operano nel settore tech che sono state interessate dal DMA e hanno dovuto apportare delle modifiche sostanziali al loro operato e ai loro sistemi: per esempio, tra le diverse aziende coinvolte, spuntano anche i grandi colossi come Google, Microsoft, Meta e anche Apple; quest’ultima, in particolare, ha dovuto dare libero accesso agli utenti su strumenti che fino a quel momento non erano permessi.
L’azienda di Cupertino ha dovuto infatti togliere alcune barriere che hanno da sempre caratterizzato il sistema operativo iOS e i dispositivi Apple: tra le tante cose ha permesso agli utenti di cambiare browser predefinito, togliendo quindi l’obbligo di utilizzare Safari, e inoltre ha dovuto aprire le porte anche all’installazione di applicazioni da store di terze parti e dunque non provenienti esclusivamente dall’App Store.
Dopo l’approvazione del DMA sono state diverse le applicazioni arrivate sui sistemi iOS che fino a qualche tempo fa erano davvero impensabili: proprio qualche giorno fa, infatti, per la prima volta nella storia dell’azienda di Cupertino è stato approvato l’arrivo di un emulatore di videogiochi per dispositivi Apple. Non si trattava chiaramente del primo in assoluto, ma del primo software approvato al 100% dall’azienda californiana e dunque totalmente legale.
Il software in questione si chiama iGBA e, come suggerisce il nome stesso, si tratta di un emulatore per console Game Boy Advance, la console portatile sviluppata da Nintendo e pubblicata nel 2000. Grazie a questo emulatore diversi possessori di iPhone e iPad hanno potuto giocare a titoli come Pokémon Rubino e Zaffiro, Pokémon Smeraldo, Pokémon Rosso Fuoco e Verde Foglia, Zelda: A Link to the Past, WarioWare e molto altro ancora, purtroppo però solo per pochi giorni.
Dopo qualche giorno dall’approvazione, infatti, Apple ha dovuto fare un passo indietro ed eliminare definitivamente l’emulatore per Game Boy Advance dal suo App Store. Inizialmente gli utenti sono rimasti particolarmente spiazzati da questa decisione da parte dell’azienda di Cupertino, ma successivamente sono stati svelati i motivi dietro questa scelta.
Molti utenti, quando hanno notato che iGBA non esisteva più, hanno subito pensato a un’azione da parte di Nintendo che, come sappiamo, non ha proprio un bel rapporto con gli emulatori. A quanto pare, però, l’azienda videoludica di Kyoto non c’entra nulla questa volta e l’eliminazione del software dagli store è dovuta a una violazione di copyright che non riguarda direttamente la casa di Super Mario.
La segnalazione è arrivata da un tale Riley Testut che in passato aveva sviluppato un emulatore per Game Boy Advance chiamato GBA4IOS: a quanto pare il software iGBA, approvato da Apple, era in realtà una copia dell’emulatore sviluppato da Testut molti anni prima. L’azienda di Cupertino, dopo una seconda analisi e aver verificato la questione, ha fatto un passo indietro eliminando l’emulatore che precedentemente aveva approvato.
Questo chiaramente non vuol dire che non arriveranno più emulatori su iOS, ma che Apple farà dei controlli ulteriori su questi software: al momento è comunque ancora disponibile sugli store un emulatore per Commodore 64 ed è quasi sicuro che ben presto arriveranno altri emulatori per altre console del passato.
This post was published on 17 Aprile 2024 21:00
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