Dragon’s Dogma 2, il nuovo titolo di Capcom che vede il ritorno dell’autore Hideaki Itsuno, è stato uno dei titoli che quest’anno, sin dal lancio, ha infiammato di più gli animi dei videogiocatori. Tra informazioni date a metà e fraintendimenti, prese di posizioni arbitrarie e problematiche reali del gioco, si è forse perso un po’ il focus della discussione. Gli sviluppatori però, nonostante una filosofia di design molto precisa, hanno deciso di tornare sui loro passi con la nuova patch.
Il pozzo nero della disinformazione
Dragon’s Dogma 2 è un caso veramente peculiare dell’odierno mercato videoludico, che ha fatto tanto parlare di sé sia prima dell’uscita che dopo, e per motivi totalmente diversi. Si è passati infatti dal parlarne come un gioco a cui non si vedeva l’ora di giocare, qualcosa che potesse replicare le sensazioni provate nel 2023 con Baldur’s Gate III, che potesse farci immergere in un mondo sconfinato e pieno di possibilità a dover assistere a un clamoroso review bombing per via di alcune scelte, in bilico tra design e marketing, che hanno avuto l’effetto di far distogliere lo sguardo dalle cose belle.
Per chi non avesse idea di quello che è successo e lo stesse apprendendo da questo articolo:
Dragon’s Dogma 2 esce con delle limitazioni, volute precisamente dal suo creatore, Hideaki Itsuno; da qualche parte, nella catena produttiva di Capcom, si decide di inserire delle microtransazioni consistenti in qualche oggetto nemmeno tanto raro; tutto ciò che le microtransazioni offrivano, era perfettamente reperibile in game e non andava ad alterare assolutamente il bilanciamento di un gioco che è si ostico e farraginoso, ma lo è per scelte di design lontane da meccaniche predatorie.
A innescare il corto circuito sono alcune testate giornalistiche che, per cavalcare l’onda del sensazionalismo, iniziano a definire “pay2win” Dragon’s Dogma 2, con l’inevitabile conseguenza di un review bombing pericoloso, che per giorni dopo l’uscita del gioco, impedisce di parlare in maniera puntuale dell’opera, concentrando tutte le forze argomentative sulla riflessione “microtransazioni: si o no?”.
Nascono gli schieramenti.
Da una parte chi si schiera in maniera totalmente antitetica con le microtransazioni, al punto da iniziare a vedere le scelte di design di Itsuno come limitazioni che dovessero giustificare la presenza di microtransazioni; dall’altra parte chi, con un qualunquista quanto vero “i problemi sono altri”, tenta di sfruttare l’argomento del momento per parlare di altri problemi del gioco, finendo cannibalizzato da quelle microtransazioni.
Dopo due settimane dall’uscita, i tempi sono ormai maturi per urlare a pieni polmoni che le microtransazioni di Dragon’s Dogms 2 sono totalmente inutili e che le scelte di design farraginose, sono semplicemente scelte di design farraginose, che non nascondono soluzioni semplici e quality of life dietro un paywall.
E se in molti, alla fine, sono riusciti a rendersi conto di tutto ciò, il boato generato era ormai incontenibile e ha finito con l’arrivare fino a Capcom che ha risposto, con una patch che, oltre alle necessarie migliorie in termini tecnici, va a cambiare anche alcune di quelle farraginose scelte di design, aprendo alla domanda: è giusto che il capriccio di giocatori vittime di disinformazione, risuoni in maniera così prepotente?
A tale interrogativo non risponderemo oggi, ma di seguito tutto ciò che c’è da sapere sulla nuova patch di Dragon’s Dogma 2.
Arriva la patch! Cosa cambia?
I videogiocatori hanno parlato e Capcom ha deciso di fare dei cambiamenti. Vediamo in cosa consiste la patch 1.050 uscita negli scorsi giorni.
La patch, uscita contemporaneamente su PC e PlayStation 5 e solo giorni dopo sui sistemi Xbox, ha aggiunto, prima di tutto, la possibilità di iniziare una “Nuova Partita”.
Fino a prima dell’aggiornamento infatti, in Dragon’s Dogma 2 era possibile avere un unico slot di salvataggio, un unico personaggio, che non poteva essere cancellato né sovrascritto (e non c’erano microtransazioni che lo permettessero, nonostante alcuni pensassero il contrario).
Ciò che la patch fa in questo caso, non è la possibilità di creare un personaggio parallelo ma di sovrascrivere un nuovo salvataggio a uno già esistenti, perdendo ovviamente tutti i progressi e ripartendo dall’inizio con un nuovo personaggio. Una scelta questa, che aggiunge una possibilità senza però snaturare una scelta di design che, per quanto discutibile, va comunque rispettata.
A costringere Capcom ad andare in questa direzione, è stata anche la necessità di creare un contrasto alla mod community: diverse mod erano state pubblicate per aggiungere tale opzione, ma alcuni giocatori avevano avuti dei problemi una volta installate. Capcom è dovuta intervenire ed è riuscita a farlo senza snaturare le scelte di Itsuno e, di conseguenza, il godimento generale dell’opera per come l’aveva pensato l’autore.
Come secondo punto, si parla di personalizzazione del personaggio.
Dragon’s Dogma 2 ha uno dei migliori editor a oggi presenti nel mercato videoludico. Nonostante ciò, sono stati tanti i giocatori a lamentare l’impossibilità di cambiare aspetto più e più volte durante una stessa run. Il gioco prevedeva già che si potesse cambiare solo la pettinatura o l’intero personaggio, tramite un oggetto trovabile in game chiamato “Arte della Metamorfosi”.
Tramite le microtransazioni, era possibile acquistare un'”Arte della Metamorfosi” aggiuntiva. Inoltre, nel gioco è presente un falsario, che avrebbe permesso di averne ancora di più, aumentando il numero di cambiamenti possibili.
Con la patch però, Capcom ha scelto di concedere ben 99 “Arte della Metamorfosi” acquistabili in game presso la Gilda delle Pedine.
Come ultimo cambiamento che va a ribilanciare alcune scelte di game design, per semplificare un po’ la vita ai giocatori: è stata anticipata temporalmente la missione che permette ai giocatori di comprare una casa di proprietà, così da avere un luogo dove riposare in città senza pagare nulla alle locande.
Per quanto riguarda le migliorie tecniche lato console: è stata inclusa la possibilità di attivare e disattivare il motion blur e il ray tracing. Inoltre, è stata aggiunta una possibilità importantissima per i giocatori da console ovvero quella che permette di scegliere tra giocare con frame rate variabile o a 30 FPS bloccati.
Per la versione Steam invece, quando DLSS SUPER RESOLUTION è abilitato, vi sarà un miglioramento della qualità.
Per saperne di più sul gioco continuate a seguire Player.it e approfonditene tutti gli aspetti grazie alla nostra recensione.