Il mondo dei videogiochi è estremamente variegato, con una miriade di giochi a cui giocare: di genere e caratura differenti. Lo stesso vale per i videogiocatori, ognuno con le proprie caratteristiche e peculiarità. Tuttavia, tra di esse, ve ne sono alcune particolarmente negative, che nel corso degli ultimi anni sono diventate parecchio ridondanti: stiamo parlando della tossicità e cattiveria nei confronti di altri giocatori e anche contro gli sviluppatori. Infatti, ha fatto parecchio scalpore l’ultimo scandalo legato a una livestream dedicata a Destiny 2 dove è successo proprio quanto detto poc’anzi.
La live in questione si è tenuta qualche giorno fa e ha riguardato “Destiny 2: Into the Light”, con particolare riferimento a una delle modalità che verranno aggiunte al suo interno a partire dal 9 aprile chiamata “Onslaught Horde”. Durante la live, per un brevissimo periodo di tempo, è stato possibile vedere il menu di Steam che ha permesso agli utenti di segnarsi il nome dell’utente presente nel gameplay dimostrativo: appunto, uno degli sviluppatori.
Poco tempo dopo, sono arrivati a iosa una marea di insulti razzisti, istiganti al suicidio e anche a pratiche sessuali scorrette (qui sopra potete trovarne alcune, pubblicate in forma di catture su X). Questi sono stati inviati sotto forma di richieste di amicizia, con i nomi degli utenti che vennero cambiati con questi schifosi e terribili epiteti. Fortunatamente questi idioti – chiamiamoli per quello che sono – si sono fregati con le proprie mani, perché così facendo hanno consegnato a Bungie le informazioni principali dei loro account Steam procedendo così al perma-ban diretto.
Sull’argomento è stato pubblicato un post dedicato su Reddit nel canale dedicato a Destiny 2, al quale ha anche commentato uno degli sviluppatori di Bungie dicendo quanto segue:
“È stato deludente vedere quelle notifiche, ma sappiamo che provenivano da poche persone terribili e non riflettevano la comunità in generale. Siamo riusciti a rintracciare gli account di diverse persone che hanno inviato queste notifiche e le abbiamo bandite da Destiny 2. Stiamo adottando misure aggiuntive per assicurarci che ciò non accada di nuovo e non vediamo l’ora di condividere maggiori informazioni con tutti voi nello streaming della prossima settimana.”
La tossicità all’interno del mondo dei videogiochi non è cosa nuova. Da anni e anni vi sono giocatori che ne insultano altri o che si lanciano contro gli sviluppatori. Facendo quale che esempio – di utenti contro utenti – basti pensare alla community di Call of Duty, la quale si è sempre caratterizzata per insulti nelle lobby oppure tramite messaggio. Non parliamo, poi, di quella di Dark Souls che ha coniato un termine apposito, ovvero “Git Gud” (che letteralmente significa get well, cioè migliora o diventa bravo) con cui denigrare le persone o che non sanno giocare o che fanno uso degli strumenti ed equipaggiamenti più facili da usare.
Non la migliore delle situazioni e si spera che questa migliorerà in futuro, anche se la vedo dura visto che i ban e le sospensioni possono essere sicuramente un ottimo deterrente, ma per portare a un effettivo cambiamento duraturo nel corso del tempo bisogna intervenire sulla cultura e sensibilità delle persone: questi due elementi non cambiano dal giorno alla notte e di conseguenza è necessario tempo, oltre a una sana dose di sensibilizzazione (specie ai più giovani, ma anche agli “adulti” che non sono poi così tanto differenti).
This post was published on 23 Marzo 2024 13:30
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