Vi è piaciuta la musica della seconda parte del remake di Final Fantasy VII? Niente paura: Square Enix ha pensato a voi con l’arrivo della colonna sonora di Final Fantasy VII Rebirth!
Abbiamo recensito recentemente l’ultimo Final Fantasy di Square Enix con valutazioni anche piuttosto positive per una combinazione di elementi tecnici, ludici e artistici; non si poteva fare altrimenti per quello che è il nostro gusto. All’interno della recensione, però, non abbia parlato in maniera approfondita dell’ottima colonna sonora del prodotto di Square Enix anche perché era un po’ difficile andare a riascoltare le canzoni, non disponibili singolarmente da qualche parte a causa dell’assenza della colonna sonora ufficiale.
È evidente che Square Enix abbia in qualche maniera percepito i nostri più reconditi desideri e abbia detto: non vi preoccupate, adesso ci pensiamo noi a farvi sganciare qualche soldino in più.
Detto fatto: è di oggi infatti l’annuncio della release della colonna sonora di Final Fantasy VII Rebirth, con 175 canzoni diverse.
Square Enix ha annunciato l’arrivo, sia in forma fisica che digitale, della colonna sonora di Final Fantasy VII Rebirth, un malloppone da 175 canzoni divise in sette diversi dischi; questa verrà resa disponibile per l’acquisto sulle piattaforme autorizzate o per lo streaming il 10 aprile.
Non è l’unica versione della colonna sonora che sarà messa a disposizione degli appassionati poi, c’è da chiarire questo piccolo punto: Square Enix commercializzerà anche una special edit version in edizione limitata che avrà un ottavo CD, stavolta pieno di tutte le canzoni presenti all’interno dei vari minigiochi di Final Fantasy VII Rebirth.
La colonna sonora è pre ordinabile dal sito ufficiale di Square Enix e per cercare di ingolosire gli appassionare l’azienda giapponese ha messo insieme un interessante aperitivo: un piccolo album d’anteprima composto da 5 canzoni disponibile sui principali servizi di streaming come Spotify, Apple Music e Amazon Music. Anche la theme song del titolo, No Promises To Keep, è diventata recentemente disponibile su Spotify e Apple Music.
La colonna sonora di Final Fantasy VII Rebirth è stata composta da Mitsuto Suzuki e da Masashi Hamauzu per l’occasione, riprendendo in parte i temi e le melodie composti nel 1997 dal buon vecchio Nobuo Uematsu. Il leggendario compositore è ancora presente con un singolo lavoro all’interno della colonna sonora, in questo caso rappresentato proprio dalla sopracitata No Promises To Keep cantata da Loren Allred (che è la voce dietro le canzoni con voce femminile di The Greatest Showmen per capirci).
Fermiamoci per un secondo a fare un focus sui due principali compositori dell’opera. Mitsuto Suzuki, ad esepio, è un nome non particolarmente conosciuto all’interno dell’universo musicale dei Final Fantasy ma perché ha principalmente lavorato a capitoli secondari o spin-off; lui, ad esempio, ha lavorato come arrangiatore per molti dei videogiochi del periodo scuro del Brand, dal primo Dissidia fino ad arrivare al terzo capitolo di Final Fantasy XIII, partecipando poi come compositore a Final Fantasy VII Remake in tutte le sue forme.
Diverso invece il curriculum di Masashi Hamauzu, che ha più esperienza con il mondo Square Enix ed ha partecipato direttamente alla realizzazione della colonna sonora di Final Fantasy X, XII e tanti altri ancora. Rispetto a Nobuo Uematsu, Hamauzu si è fatto riconoscere negli anni per essere più attento all’utilizzo di sonorità esotiche e tropicali, contribuendo proprio a sonorizzare i videogiochi con i mondi più bizzarri della saga di Final Fantasy (decimo e tredicesimo capitolo in questo sono davvero senza paragoni, non guardando da vicino alcuna corrente del fantasy e introducendo all’interno dell’universo elementi piuttosto originali anche al giorno d’oggi).
Arriviamo ora al succo della questione: la colonna sonora di FF7 Rebirth è interessante potrebbe meritare l’acquisto da parte di un appassionato della saga che è interessato all’aspetto musicale dei videogiochi?
La risposta breve è si e le motivazioni dietro questa sono molteplici. Final Fantasy VII Rebirth nello specifico fa un grande lavoro di riarrangiamento rispetto le melodie dell’originale videogioco del 1997 integrando poi tutta una serie di soluzioni artistiche e armoniche per trasportare le scelte cromatiche di Uematsu all’interno di composizioni per orchestra. Non tutte le canzoni vengono impreziosiste da questa scelta (i suoni della Playstation 1 non sempre si rifacevano alle orchestre) ma nella stragrande maggioranza dei casi abbiamo a che fare con un risultato estremamente positivo.
Uno dei grandi pregi della colonna sonora di Final Fantasy VII Rebirth è poi data dalla sua grande varietà sonora; sebbene molte delle composizioni della colonna sonora rientrino all’interno di un canovaccio scritto dai grandi maestri della colonna sonora cinematografica, Rebirth, dentro il gioco di Square Enix è possibile trovare davvero di tutto in termini sonori. Ci sono canzoni dubstep, pezzi di tradizionale elettronica ballabile, ballate con la chitarra acustica, brani impazziti con accenni alla musica tradizionale indonesiana (davvero, non stiamo scherzando) e così via.
Alla fine dei conti stiamo parlando di un prodotto molto interessante che integra al suo interno the best of both worlds per dirla all’inglese. Da una parte ci sono le melodie e i brani storici di una volta che sono stati reimmaginati, potenziati, reintegrati e resi ancora più interessanti (seppur all’interno del gioco ci sia oggettivamente meno spazio per sentirli in pace, voglio vedere voi ad affrontare demoni e boss incredibilmente incasinati facendo attenzione alla colonna sonora), dall’altra invece abbiamo nuove epopee sonore che riescono a integrare generi musicali poco battuti dalla saga.
Una piccola nota di merito, stavolta più di dolcezza che di mera critica, la lasciamo alla scelta di musicare in maniera molto intelligente alcuni temi dei personaggi. Sentire Yuffie che associa al suo tema storico una simpatica filastrocca sulle sue ambizioni è stato tra i momenti più interessanti di tutta quanta l’esperienza.
This post was published on 22 Marzo 2024 13:30
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